Il Settecento fu veramente un "secolo libertino"? Da sempre sul libertinismo filosofico grava un malinteso che somiglia tanto a una maledizione: quello di non essere mai preso sufficientemente sul serio, e anzi inteso come un banale pretesto al libertinage. Un pregiudizio che pesa, come ricostruisce il volume, anche sul primissimo apprendistato filosofico di Voltaire, a causa d'una serie di assunti mai dimostrati su base documentaria e dati oramai per acquisiti persino in sede storica. Provocazione d'artista lanciata in ambito critico e giornalistico di pieno Ottocento dai letterati del «petit-romantisme», il mito del "Settecento libertino" gode a tutt'oggi di un credito indiscusso quanto ingiustificato presso i cultori delle materie a fondamento estetico. E continua a far danni.
Maggiori Informazioni
Autore
Tocchini Gerardo
Editore
Carocci
Anno
2024
Tipologia
Libro
Collana
Studi storici Carocci
Num. Collana
437
Lingua
Italiano
Indice
Abbreviazioni Introduzione Ringraziamenti Parte prima “Settecento libertino”: genesi di un mito letterario ottocentesco 1. Le gravi responsabilità dei letterati 2. Le enormi colpe degli storici Interludio/Il giovane Voltaire tra lotta fazionaria ed etica del Giardino 3. Œdipe tra la corte di Sceaux e il cenacolo del Temple Parte seconda Il Temple, Bayle e la tesi “anglocentrica” 4. Il Temple, il giovane Voltaire e la questione della tolleranza 5. Fontenelle demolisce gli oracoli, ma è chiaro che all’origine di tutto ci sono Bayle e ancor prima Epicuro 6. Opzione scettica e decreti del Cielo Epilogo Nella Terza Repubblica: fra tesi “anglocentrica” e tesi del complotto 7. A chi altri faceva gioco il cono d’ombra della tesi “anglocentrica”? Indice dei nomi Referenze iconografiche