Un'archeologia del colore nel cinema italiano. Dal Technicolor ad Antonioni

calcActive())">
- ISBN/EAN
- 9788846744838
- Editore
- Edizioni ETS
- Collana
- Vertigo. Discorsi sul cinema
- Formato
- Libro in brossura
- Anno
- 2016
- Pagine
- 210
Disponibile
18,00 €
Il colore mantiene sempre un certo grado di inafferrabilità . Nonostante i tentativi di definirlo, misurarlo, studiarne la fisiologia e la percezione, esso non cessa di apparire come un oggetto scientificamente e culturalmente sfuggente. Il colore sembra possedere una qualità prelogica e precosciente, sembra avere un impatto diretto sui nostri sensi e sul nostro corpo. È una grande questione che ha attraversato la modernità e continua ad attrarci, da Goethe a Wittgenstein, dalla cromoterapia al cognitivismo. Nell'ambito del cinema, delle arti applicate, del design, della pubblicità , il colore ha sempre interessato per il potere di catturare l'attenzione o di distrarla, di rendere più visibili gli oggetti e i segni ma anche di occultarli e mimetizzarli, di indurre, infine, stati emotivi e reazioni corporee. Questo libro ricostruisce la rete intricata dei rapporti tra tecnologie e culture del colore nel cinema italiano, tracciandone una storia archeologica a partire degli anni Trenta sino al caso paradigmatico de Il deserto rosso.
Maggiori Informazioni
Autore | Pierotti Federico |
---|---|
Editore | Edizioni ETS |
Anno | 2016 |
Tipologia | Libro |
Collana | Vertigo. Discorsi sul cinema |
Num. Collana | 8 |
Lingua | Italiano |
Larghezza | 0 |
Stato editoriale | In Commercio |
Questo libro è anche in: