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Una legalità impossibile. RSI, giustizia e guerra civile (19439-1945)

ISBN/EAN
9788843094806
Editore
Carocci
Collana
Biblioteca di testi e studi
Formato
Libro in brossura
Anno
2018
Pagine
276

Disponibile

28,00 €
I tormentati seicento giorni di vita della Repubblica sociale italiana, dall'autunno del 1943 all'aprile del 1945, videro una tragica escalation della guerra civile. Gli storici hanno utilizzato il termine di "imbarbarimento" per definire la lotta sempre più spietata tra il fascismo repubblicano e l'occupante tedesco, da un lato, e le formazioni partigiane dall'altro. Nella RSI, reprimere attività sovversive e ribellistiche mantenendo un simulacro di legalità - fosse pure la legalità fascista del Tribunale speciale per la difesa dello Stato - risultò impraticabile. E fu difficile per i giudici sanzionare con la legge anche semplici reati comuni, opponendosi agli intenti vendicativi dei caporioni fascisti e dell'alleato germanico. Il ministro della Giustizia della RSI, Piero Pisenti, sostenne e incoraggiò l'azione giudiziaria: lo riteneva vitale per l'immagine della repubblica di Mussolini e per la sua legittimità. Occorreva salvaguardare forme legali ed evitare giustizia sommaria e rappresaglie. Ma il Tribunale speciale aveva ormai perso la sua centralità repressiva e la giustizia ordinaria, isolata e sospettata di simpatie antifasciste, si rivelò impotente di fronte alla diffusa volontà nazifascista di "dare l'esempio" e di agire con violenza e con la logica del taglione. Il libro narra la storia di una legalità divenuta, in quel contesto di guerra, impossibile.

Maggiori Informazioni

Autore Grilli Antonio
Editore Carocci
Anno 2018
Tipologia Libro
Collana Biblioteca di testi e studi
Num. Collana 1226
Lingua Italiano
Stato editoriale In Commercio