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Un Approccio Osteopatico per i Bambini [Carreiro - Futura Publishing Society Editore]

ISBN/EAN
9788887436235
Editore
Futura Publishing Society
Formato
Cartonato
Anno
2008
Pagine
291
96,00 €

Il presente testo si compone di informazioni tratte da svariate fonti. Rappresenta il culmine della ricerca, dello studio e della pratica nella scienza e nell’arte dell’osteopatia e della sua applicazione ai bambini. Durante il mio percorso, ho appreso molto dai miei colleghi e dai miei insegnanti, ma la maggior parte di ciò che ho imparato mi è giunta dai miei pazienti. Dal più piccolo neonato, di diciassette settimane di gestazione, al più grande, alla sua nona decade di vita, i loro corpi, le loro menti ed il loro spirito mi hanno insegnato ad essere quieta ed ascoltare. Nella mia, in qualche modo semplice, opinione, gran parte dell’arte dell’osteopatia risiede nell’abilità di integrare l’informazione indescrivibile, forse persino incomprensibile ma palpabile, che il corpo del paziente ci fornisce con ciò che è scientificamente conosciuto e compreso. Un tipo di informazione non nega né sminuisce il valore dell’altra. Esse si amalgamano per fornirci un quadro più completo, unificato dell’individuo. La presente opera costituisce il mio tentativo di realizzare ciò.

Il libro è diviso in due parti.
Nella prima si discutono i concetti di base della fisiologia, dalla prospettiva di un clinico osteopata. Nella seconda parte, vengono descritti i più comuni processi patofisiologici osservati nei bambini. Svariati temi ricorrenti si intessono in tutto il testo: i meccanismi attraverso i quali i processi patofisiologici si influenzano l’un l’altro; i normali cambiamenti ed adattamenti nella struttura e nella funzione che si verificano durante l’infanzia ed il modo in cui tali cambiamenti possono essere influenzati dai suddetti processi; ed un razionale approccio per il trattamento osteopatico. Un credo comune, nella pratica osteopatica degli Stati Uniti, è che “l’indicazione per la manipolazione osteopatica sia data dalla disfunzione somatica”. Mentre ciò può corrispondere a verità, processi patofisiologici differenti spesso richiedono differenti approcci osteopatici, soprattutto nei giovanissimi, negli anziani e nei pazienti molto malati. Tenendo a mente ciò, la disfunzione somatica viene discussa dalla prospettiva dei sintomi riscontrati nei diversi tessuti, vale a dire sintomi fluidi, membranosi, articolari, ossei e neurali. Il trattamento osteopatico viene discusso nel contesto dei modelli fisiologici: interazioni somato-viscerali, influenze posturali o biomeccaniche, il sistema neuroendocrino, il sistema respiratorio/circolatorio ed il modello bioenergetico. Sebbene una discussione di tali modelli sia integrata in tutto il testo, viene di seguito fornita una breve sinossi. Uno dei principali indizi diagnostici che possono essere raccolti da un esame osteopatico consiste nella facilitazione spinale. Si tratta di un’area localizzata di cambiamento palpatorio nei muscoli e nelle fasce adiacenti alla colonna. I cambiamenti includono: un rigonfiamento del tessuto o edema, un aumento o diminuzione della temperatura e rigidità o perdita di tono. Tali cambiamenti nella trama tissutale rappresentano aree localizzate di infiammazione che si verificano in risposta ad un insulto locale diretto. Possono altresì sopraggiungere in risposta ad un danno o irritazione a carico dei tessuti distali, attraverso i riflessi viscero-somatici. Questi ultimi sono stati descritti per la prima volta nella prima parte del corrente secolo. Recenti indagini scientifiche nel meccanismo e negli effetti di tali interazioni hanno posto nuova luce sulla stretta relazione tra il sistema muscoloscheletrico ed i visceri, per mezzo del sistema nervoso simpatico. I riflessi di Chapman sono aree superficiali di cambiamento nella trama tissutale profondamente correlate alla patologia viscerale. Tali piccole aree di tessuto fibroso si riscontrano nella parte anteriore e posteriore del torso. Il luogo dei sintomi sia anteriori che posteriori suggerisce un problema viscerale (Owen 1963). I riflessi di Chapman furono discussi per la prima volta nella prima parte del XX° secolo da Frank Chapman, D.O. Sono facilmente integrati nell’esame fisico generale e forniscono un ulteriore strumento nello sviluppo di una diagnosi differenziale. Una comprensione generale della mappa viscero-somatica e dei riflessi di Chapman può fornire al clinico degli indizi circa la probabile causa dei sintomi del paziente, così come un percorso per l’approccio terapeutico. La connessione immuno-neuroendocrina è un termine che è stato coniato in riferimento alla complicata interdipendenza tra il sistema nervoso, l’equilibrio ormonale e la funzione immunitaria. Parlando in termini basilari, il corpo umano mantiene un equilibrio interno o omeostasi, attraverso secrezioni chimiche ritmiche provenienti dal cervello (neurotrasmettitori), dagli organi del sistema immunitario (immunoregolatori) e dalle ghiandole (ormoni). Tali secrezioni chimiche interagiscono al fine di stimolare e sopprimere l’un l’altra, in tal modo coordinando la chimica interna del corpo. Stimoli potenzialmente nocivi, provenienti sia da fonti esterne che interne, possono alterare tali modelli ritmici, influenzando così l’omeostasi della chimica interna del corpo e creando una risposta adattiva generale. Normalmente, una volta che lo stress viene rimosso, la risposta adatVI AN OSTEOPATHIC APPROACH TO CHILDREN tiva si risolve e l’omeostasi è ristabilita. Tuttavia, a seguito di uno stress forte o prolungato, l’intera fisiologia del sistema immuno-neuroendocrino può alterarsi, creando una condizione permanente di risposta adattiva. La chimica del cervello, la funzione del sistema immunitario e l’equilibrio ormonale risulteranno alterati. Tale individuo non solo sarà più soggetto a malattie, ma gli risulterà più difficile anche adattarsi ad una qualsiasi nuova condizione di stress. Molti studi hanno dimostrato che in una condizione di stress si verificano cambiamenti nelle cellule immunitarie, nei livelli ormonali e nella funzione del sistema nervoso (McEwan 1987, Ganong 1988, Gold & Goodwin 1988a, 1988b, Keicolt Glaser & Glaser 1991, Esterly 1992, Sternberg 1992). Gli stimoli che producono stress possono includere influenze psicologiche e fisiologiche. Il dolore, o stimolo nocicettivo, è considerato un potente fattore di stress. Da una prospettiva osteopatica, la disfunzione somatica, o altre tensioni nel corpo del paziente, possono influenzare in maniera avversa il sistema immuno-endocrino. Il modello biomeccanico/posturale vede il corpo come un’integrazione delle componenti somatiche. Gli stress o gli squilibri tra tali componenti avranno come conseguenze: aumento del consumo energetico, cambiamenti nella struttura articolare, impedimenti della funzione neurovascolare ed alterazione del metabolismo. Nei bambini molto piccoli, gli stress biomeccanici o posturali possono influenzare lo sviluppo delle abilità motorie e persino i processi cognitivi. Inoltre, meccaniche posturali alterate influenzeranno il tessuto connettivo e le fasce, intaccando potenzialmente il drenaggio linfatico e vascolare. Tali cambiamenti possono contribuire all’accumulo di prodotti di scarto cellulare, ad un’alterazione del PH tissutale, a cambiamenti nella pressione osmotica ed impedimenti nella liberazione di ossigeno e nutrienti. Ciò si rivela importante nei casi di infezione, problemi cardiopolmonari e disturbi metabolici, quali il diabete. Gli squilibri posturali possono altresì causare irritazione ai tessuti paraspinali, inclusi i tessuti articolari delle vertebre. L’irritazione di tali tessuti stimolerà le fibre somatosimpatiche, provocando cambiamenti mediati dal sistema simpatico nei tessuti coinvolti , così come potenziali cambiamenti nei visceri associati. Il modello respiratorio/circolatorio è preposto al mantenimento degli ambienti extracellulare ed intracellulare, attraverso la libera emissione di ossigeno e nutrienti e la rimozione dei prodotti di scarto. L’integrità del sistema respiratorio/circolatorio è influenzata, dai cambiamenti posturali, ad un livello microscopico attarverso gli stress tissutali, ad un livello macroscopico attraverso la meccanica respiratoria. La maggior parte dei muscoli della schiena, del torace, del collo e delle estremità superiori giocano un ruolo importante nella meccanica respiratoria. Un’alterata meccanica respiratoria può contribuire alla congestione tissutale e ad una diminuzione della clearance; ad un’alterata ventilazione e ad un aumento del dispendio energetico; infine, ad un’alterazione delle pressioni del ritorno linfatico e venoso. I fattori che possono influenzare la meccanica respiratoria includono, sebbene non si limitino solamente a malattie respiratorie, scoliosi, chirurgia addominale o toracica, obesità e cambiamenti posturali. Il corpo umano richiede un equilibrio tra il dispendio e l’approvvigionamento di energia, al fine di mantenere l’omeostasi. Un operato efficiente dei sistemi interni del corpo conserva l’energia che può essere utilizzata per adattarsi ai fattori di stress esterni, quali ad esempio carenze nutrizionali, trauma, infezioni, stimolazione nocicettiva ed altri. Quando svariati fattori di stress hanno luogo simultaneamente, la loro influenza può divenire cumulativa o sinergica, compromettendo ulteriormente l’abilità del corpo nel mantenere l’omeostasi. I cambiamenti nel sistema muscoloscheletrico possono aumentare la richiesta di energia del corpo. Ad esempio, una restrizione nel movimento articolare per via di una disfunzione somatica altererà la biomeccanica e ridurrà l’efficienza del movimento. Utilizzare quell’articolazione richiederà più lavoro è ciò aumenta la richiesta metabolica che il paziente deve affrontare. Ora, immaginate che vi siano molte articolazioni ristrette, tutte nel torace, ed il paziente sia un neonato di quattro mesi affetto da virus sinciziale respiratorio. Ciascun processo che interferisca con l’omeostasi sistemica o locale potenzialmente può aumentare le richieste di energia del corpo. Nella mia opinione, tali cinque modelli fisiologici si intessono a formare la struttura dell’approccio osteopatico. Vi è un altro elemento che, se aggiunto, fa dell’approccio osteopatico un trattamento osteopatico. Si tratta della relazione tra il medico osteopata ed il paziente. Con ciò non intendo le loro personalità – la maggior parte dei pazienti di due settimane non possiedono una spiccata personalità! - mi riferisco ad un riconoscimento che deve aver luogo tra il medico ed il paziente. Nonostante probabilmente non possieda abilità di conversazione, persino il più giovane dei pazienti è un individuo, un essere umano completo, con patimenti nella Vita né minori né maggiori rispetto al medico. Il trattamento osteopatico richiede due elementi per avere un buon esito: il paziente ed il medico. Gli osteopati non sono dei guaritori abietti. Sono agevolatori. Il paziente fornisce gli indizi che ci permettono di utilizzare la nostra conoscenza e la nostra abilità nell’agevolare il cambiamento. Tuttavia, è il corpo del paziente, il meccanismo del paziente che deve attuare quel cambiamento. Il medico osteopata deve avere un rapporto umano con il bambino. Non si può prendere ed agire semplicemente sui tessuti. Nel corso della presente opera, ho cercato di incorporare le tecniche più comunemente praticate con gli approcci utilizzati nella professione osteopatica. Tuttavia, dal momento che la maggior parte del libro ha a che fare con bambini molto piccoli, gli insegnamenti di William Garner Sutherland, D.O. figurano in maniera prominente nel testo. E’ importante ricordare che il Dr. Sutherland diceva sempre che i suoi insegnamenti non costituivano una sua idea, bensì la sua comprensione dei principi dell’osteopatia del Dr. Still. Allo stesso modo, ciò che è scritto in queste pagine non sono idee mie, mie invenzioni o scoperte. Non è altro che un tentativo di spiegare la mia tuttora debole comprensione dei principi dell’osteopatia nel trattamento dei bambini. Tenendo a mente ciò, incoraggio ciascun lettore a rendermi noto quando l’informazione non è chiara, è incompleta o (non voglia il cielo) semplicemente sbagliata. Va da sé che i colpetti sulla spalla sono sempre ben accetti. La dottoressa Anne Wales ama dire: “Noi osteopati siamo ad una linea di confine, oltre il quale vi è l’inesplorato”. Sono impaziente di viaggiare con voi.

Maggiori Informazioni

Autore Carreiro Jane E.
Editore Futura Publishing Society
Anno 2008
Tipologia Libro
Lingua Italiano
Indice 1. IL SISTEMA NERVOSO - IL PUNTO DI VISTA DEL MEDICO Introduzione 1 Sviluppo embriologico del sistema nervoso 1 Mielinizzazione 3 Riflessi spinali 4 Segmentazione spinale 5 Fibre afferenti primarie 5 Infiammazione neurogena 6 Convergenza 6 Facilitazione spinale 6 Integrazione viscero-somatica 8 Riflessi viscero-somatici 10 Facilitazione ed emozioni 11 Conclusioni 12 2. POSTURA, EQUILIBRIO E MOVIMENTO Sintesi 15 I sistemi sensoriali e il loro ruolo di modulatori posturali 16 Contributo motorio alla postura 18
Lo sviluppo della postura 20 Movimento e postura 23 I riflessi precoci utilizzano stimoli vestibolari e visivi per indurre le sinergie muscolari 24 La base neurobiologica della coordinazione occhio-mano 25 Il centro di gravità e la postura 27 Integrazione sensomotoria 27 Fattori che influiscono negativamente sul meccanismo posturale 28 Conclusioni 29 3. MOVIMENTO, PERCEZIONE E SVILUPPO COGNITIVO Sintesi del processo della percezione 33 La biologia dell’apprendimento 34 Mappe interne 35 Contrapposizione tra natura ed educazione 37 Lo sviluppo motorio precoce è collegato con lo sviluppo sensoriale 37 Sviluppo della percezione visiva 38 Sviluppo della percezione uditiva 40 Il sistema vestibolare e lo sviluppo cognitivo 43 Le tappe fondamentali dello sviluppo 46 4. SVILUPPO DEL CRANIO Sviluppo del cranio nella fase prenatale Gli strati del cranio 52 Anatomia delle meningi 52 La lotta tra il cervello e il cuore 55 Il ruolo del mesenchima 55 Gli schemi di innervazione seguono il movimento del mesenchima 57 Lo sviluppo dei seni venosi 5 La stella a cinque punte 59 La volta 60 Sviluppo delle ossa craniche nella fase postnatale 62 Cambiamenti postnatali nel basicranio 62 Sviluppo dell’occipite 64 Sviluppo dell’osso temporale 65 Sviluppo dello sfenoide 68 Conclusioni 70 5. IL SISTEMA RESPIRATORIO Sviluppo embriologico Passaggio dalla respirazione fetale a quella neonatale 72 Surfattante 73 Il primo respiro 74 La respirazione – il controllo del respiro La respirazione – la pompa di ventilazione nel neonato e nel bambino 74 I muscoli della respirazione 75 I muscoli scaleni – intercostali – obliqui – una unità funzionale 75 Il diaframma 76 Anatomia funzionale del diaframma 78 I muscoli dell’orofaringe 80 I muscoli addominali 81 Il sistema circolatorio a bassa pressione 81 Altri importanti rapporti anatomici nel torace 82 Orifizi del diaframma 83 Il ruolo secretorio dell’albero respiratorio 84 Il sistema immunitario del polmone 85 Il sistema linfatico del polmone 85 Innervazione del sistema respiratorio 86 6. IL SISTEMA GASTROINTESTINALE Anatomia dello sviluppo 89 Anatomia istologica 91 Apporto vascolare 92 Regolazione dell’emodinamica 93 Anatomia del sistema linfatico intestinale 96< Motilità 96 Modelli di innervazione 98< Peptidi regolatori 99 Peptidi regolatori e crescita 99 Peptidi regolatori e digestione 100 Funzione pancreatica 101 Attivazione della funzionalità intestinale 102 Digestione ed assorbimento 103 La parete intestinale come barriera protettiva 104 Funzione immunitaria della mucosa intestinale 105< Meconio 106 Conclusioni 106 7. LA NOCICEZIONE E IL SISTEMA IMMUNITARIO NEUROENDOCRINO Il quadro di insieme 109 Quale tipo di stimolo influisce sull’omeostasi? L’elaborazione e l’interpretazione della nocicezione 110 Il controllo del dolore 111 La sensibilizzazione dei neuroni afferenti primari 112 Il dolore cronico e la risposta adattiva generale 113 Gli effetti dell’iperattività cronica dell’asse ipotalamico-pituitario-surrenale 114 Conclusioni 115 8. TRAVAGLIO, PARTO E NASCITA Il processo della nascita – il passaggio dalla vita intrauterina a quella extrauterina 119 Il travaglio: ‘Il passeggero si adatta al passaggio’ 119 Il parto 123 I modelli di strain cranici più comuni 124 Valutazione della risposta sistemica alla nascita 126 L’età gestionale si valuta sulla base dell’esito della visita 126 Visita osteopatica del neonato a termine 128 Esito della visita iniziale alla nascita 130 9. OTOLARINGOLOGIA Otite media cronica con effusione 135 Diagnosi 135 Eziologia 136 Fisiologia delle trombe di Eustachio 137 Anatomia funzionale 137 Modificazioni postnatali 139 Uno studio pilota 141 Sinusite cronica 142 Anatomia funzionale 142 Sistema di trasporto mucociliare 143 Valutazione osteopatica 144 Trattamento 144 Congestione nasale persistente nel neonato 144 10. OFTALMOLOGIA Introduzione 147 Anatomia dello sviluppo 148 La parete inferiore dell’orbita: zigomi e mascelle 148 La parete mediale dell’orbita: lacrimale, etmoide, sfenoide, palatino 150 Frontale 153 Fascia 154 I muscoli dell’occhio 155 L’innervazione delle strutture dell’occhio 156 Movimento intrinseco dell’occhio e dell’orbita 158 Strabismo 159 Ambliopia 161 Visione e postura 161 Visione e optometria comportamentale 162 Controllo oculare 162 Conclusioni 164 11. PNEUMOLOGIA Sindrome di sofferenza respiratoria del neonato 168 Tachipnea transitoria del neonato 169 Apnea 169 Evento di apparente perdita della vita/ Morte improvvisa del neonato Displasia broncopolmonare 171 Aspirazione del meconio 172 Asma 172 Fibrosi cistica 173 Conclusioni 174 12. GASTROENTEROLOGIA Suzione 177 Deglutizione 181 Reflusso gastro-esofageo 182 Barriere naturali contro il GER 182 Patofisiologia del GER184 Diagnosi del GER 184 Diagnosi differenziale del GER 185 Trattamento del neonato e del bambino affetto da GER 185 Colica 186 La patofisiologia della colica 186 Una prospettiva osteopatica sulla colica 186 Costipazione 187 Diagnosi differenziale della costipazione cronica 188 Fattori di precipitazione per la costipazione funzionale 188 Iperbilirubinemia / Ittero neonatale 189 Ittero fisiologico 189 Ittero da allattamento al seno 189 Diagnosi differenziale 189 Complicanze dell’iperbilirubinemia 190 Trattamento dell’ittero 190 13. ORTOPEDIA Lo sviluppo delle estremità e il sistema muscoloscheletrico 195 La pelvi 196 Il sacro e gli innominati 196 Le strutture legamentose 197 I muscoli della regione pelvica 198 Il meccanismo auto-rinforzante delle articolazioni sacroiliache 199 La correlazione della pelvi con la struttura e la funzionalità generale dell’organismo 199 Le estremità inferiori 199 L’anca 199 Il ginocchio 203 Il piede e la caviglia 208 Le estremità superiori 214 Il complesso della spalla 214 Il gomito 215 Il polso 220 La colonna vertebrale 222 14. NEUROLOGIA Classificazione delle lesioni nervose 229 Plesso brachiale o paralisi di Erb 229 Diagnosi 230 Patofisiologia della compressione neurovascolare 230 Visita osteopatica 230 Paralisi del nervo facciale 231 Anatomia funzionale 231 Diagnosi e trattamento 233 Diagnosi differenziale della paralisi facciale 233 Spasticità 234 Spasmi abituali 23 Plagiocefalia / craniosinostosi 235< Plagiocefalia primaria 235 Plagiocefalia secondaria 236 Diagnosi differenziale della plagiocefalia 237 Trattamento della plagiocefalia priva di complicanze 237 Cefalalgia 237 Anatomia funzionale 239 Visita con palpazione 240 15. PARALISI CEREBRALE Sintesi 241 Patogenesi 242 Terminologia Paralisi cerebrale spastica 242 Paralisi cerebrale extrapiramidale 244 Paralisi cerebrale atonica 244 Paralisi cerebrale cerebellare 245 L’atassia nei bambini affetti da paralisi cerebrale 245 La distribuzione della lesione 245 La presentazione clinica 247 Le conseguenze della spasticità 248 Gli scopi del trattamento osteopatico 249 Conclusioni 252 Indice analitico 255
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