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Tradotti agli estremi confini. Musicisti ebrei internati nell'Italia fascista

ISBN/EAN
9788857561226
Editore
Mimesis
Collana
Scatola nera
Formato
Libro in brossura
Anno
2019
Pagine
375

Disponibile

24,00 €
Anche l'Italia di Mussolini, con l'ingresso in guerra, aprì dei campi di concentramento, e quasi tutti gli ebrei stranieri presenti nel Paese vennero arrestati per esservi condotti. Non pochi di loro erano artisti - specialmente musicisti - che nell'Italia avevano visto generalmente l'ideale "patria dell'arte". Questo volume ripercorre le vicende di alcune tra le più significative figure di musicisti ebrei internati in Italia, uomini perseguitati per anni: prima nelle loro nazioni d'origine, poi anche nel Belpaese. Uomini nei quali la volontà di fare musica "nonostante tutto" non venne fiaccata dall'internamento fascista e neppure dalle non poche difficoltà del dopoguerra e del ritorno alla "vita normale". Molti di loro riuscirono a scrivere musica, a insegnarla, a reperire strumenti musicali e spartiti. Riuscirono a formare cori e orchestre di internati, per mantenere e ricreare, con la musica, un'identità culturale e umana che era stata violata dalle persecuzioni razziali. Introduzione di Carlo Spartaco Capogreco.

Maggiori Informazioni

Autore Deluca Raffaele
Editore Mimesis
Anno 2019
Tipologia Libro
Collana Scatola nera
Num. Collana 2
Lingua Italiano
Larghezza 0
Stato editoriale In Commercio