Biologia Microbiologia Biotecnologie Vol. 2 [Tinti - Piccin Editore]

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- ISBN/EAN
- 9788829927722
- Editore
- Piccin Editore
- Formato
- Brossura
- Anno
- 2018
- Pagine
- 480
Disponibile
25,00 €
Prefazione
La biologia (dal greco bìos = vita e lògos = discorso) è la scienza che studia tutto ciò che ri guarda la vita; studia, pertanto, le caratteristiche strutturali, funzionali e comportamentali degli organismi, oltre che la loro classificazione.
La scuola greca fu la prima a studiare i fenomeni naturali con due indirizzi diversi:
un indirizzo filosofico che mirava a scoprire le leggi della natura;
un indirizzo medico che studiava l’anatomia e la fisiologia.
Aristotele fu il primo a separare lo studio dei vi venti da quello della medicina. Fu in grado di ordinare più di 500 specie di animali in classi, nelle quali incluse anche l’uomo. Distinse gli animali con sangue da quelli senza sangue; divise gli animali con sangue in: pesci, animali terrestri che deponevano uova, uccelli e mammiferi.
Distinse, inoltre, i cetacei dai pesci.
Gli studi biologici furono scarsamente impor tanti nel periodo romano. Una figura di rilievo di questo periodo è rappresentata da Galeno, il me dico dei gladiatori, che dimostrò una notevole co noscenza del corpo umano.
Alla caduta dell’Impero Romano gli studi scientifici si spostarono nel mondo orientale; da personaggi del mondo arabo sorse la Scuola Medica Salernitana, la più importante istituzione medica del Medioevo.
Lo studio dell’anatomia umana fece notevoli progressi nel periodo rinascimentale con Leo nardo da Vinci (1452-1519); di lui restano impor tanti testimonianze degli studi anatomici eseguiti con grande cura sui cadaveri. Un’altra figura di ri lievo di questo periodo è rappresentata da Andrea Vesalio (Andreas van Wesel, 1514-1564) medico e anatomista fiammingo che deve essere conside rato il fondatore della moderna anatomia.
Di rilievo una sua pubblicazione (“De humani corporis fabrica”) basata su studi anatomici da lui stesso eseguiti.
Come tutte le altre scienze, quelle biologiche furono influenzate in modo decisivo dall’opera di Galileo Galilei (1564-1642), che evidenziò la ne cessità di giungere per qualsiasi attività scientifica a “sensate esperienze” insieme alla formulazione delle ipotesi.
Nel diciassettesimo secolo William Harvey dimostrò che nel corpo umano il sangue circolava continuamente.
Cartesio (René Descartes, 1596-1650) sostenne che il corpo umano funzionava come una macchina basata su leve e che ogni singola funzione potesse essere spiegata in modo meccanico. Georg Ernst Stahl (1660-1734) si contrappose in modo netto a Cartesio; affermò che le parti che compongono l’uomo sono indivisi bili e irriproducibili perché tenute insieme da un’anima e le funzioni vitali ubbidiscono a leggi diverse da quelle fisiche.
In questo stesso secolo Antony van Leeuwenhoek (1632-1723), impiegando microscopi dotati di una sola lente, da lui stesso costruiti, eseguì osservazioni su numerosi campioni che gli consentirono di scoprire l’esistenza di minuscoli organismi (batteri, protozoi, lieviti, ecc.). Con l’impiego del microscopio composto, Robert Hooke (1635-1703) studiò invece le cellule.
La sistematica fece notevoli progressi con l’opera di Linneo (Carl Nilsson Linnaeus, 1707-1778) che giunse alla classificazione dei viventi, mediante la creazione di un ordine gerarchico e l’impiego della nomenclatura binomiale.
Nel secolo diciannovesimo da Rudolf Ludwig Karl Virchow (1821-1902) fu formulata la teoria cellulare, secondo cui gli organismi viventi sono costituiti da elementi cellulari ed ogni cellula de riva da una cellula preesistente. In questo secolo, anche grazie alla messa a punto di microscopi più potenti, si sviluppò lo studio dei microrganismi.
Nel secolo ventesimo gli studi biologici sono stati caratterizzati, in particolare, dal grande sviluppo delle conoscenze genetiche e molecolari, che hanno radicalmente cambiato il modo con cui eseguire le ricerche.
La moderna biologia è diretta conseguenza di questo tipo di approccio.
La nascita e lo sviluppo della microbiologia hanno preso origine dagli studi di Louis Pasteur (1822-1895) e Robert Koch (1843-1910), che si sono avvicinati ai microrganismi in quanto responsabili di malattie negli organismi superiori. In seguito i progressi sono stati innumerevoli ed il li vello delle conoscenze sempre più approfondito. Per la loro semplicità organizzativa, i batteri sono di venuti un modello di studio per tutta la ricerca biologica, tanto che le conoscenze acquisite sui procarioti sono state fonda mentali per la comprensione dei processi biologici presenti anche negli organismi più evoluti.
I microrganismi sono rappresentati da innumerevoli specie, distinguibili dal punto di vista morfologico, strutturale, metabolico, antigene, ecc.; spesso interagiscono con altri organismi viventi ed hanno un ruolo fondamentale nell’economia della biosfera, alcuni di essi partecipano attivamente alla sintesi della sostanza organica, altri alla de composizione della stessa, grazie alla notevole capacità degradativa che li caratterizza.
Nel corso degli studi i ricercatori si sono resi conto rapidamente del coinvolgimento dei microrganismi in diversi processi utilizzati dall’uomo da tempo immemorabile, come la produzione del vino, della birra, del pane, dello yogurt, dei formaggi. La possibilità di controllare tali processi ha aperto la strada alle moderne microbiotecnologie, vale a dire ad applicazioni finalizzate alla produzione di una grande varietà di beni e servizi.
Dagli anni ’70 in poi lo sviluppo delle tecniche di ricombinazione del DNA ha per messo di mettere a punto strategie dalle enormi possibilità applicative. In laboratorio geni molto lontani dal punto di vista evolutivo possono essere ricombinati permettendo processi del tutto inattuabili in natura. Siamo solo all’inizio di questo itinerario, ma, oltre alle grandi potenzialità, si possono in travedere anche impor tanti problematiche, per l’uomo e per la natura nel suo complesso, che devono rendere attente le di versi Istituzioni nazionali ed internazionali nella regolamentazione e nel controllo dei processi biotecnologici.
BIOLOGIA, MICROBIOLOGIA E BIOTECNOLOGIE NELLA SCUOLA SECONDARIA SUPERIORE
Con la recente riforma della scuola secondaria superiore, ai corsi biologici e biologico-sanitari inseriti nel precedente ordinamento, sono subentrati i corsi biotecnologici ambientali e biotecnologici sanitari. Naturalmente la revisione dei corsi è stata accompagnata anche da una profonda revisione degli ambiti disciplinari. In particolare nel triennio dei corsi biotecnologici sanitari è stata introdotta una disciplina denominata “Biologia, Microbiologia e Tecnologie di controllo sanitario”, mentre nei corsi biotecnologici ambientali è stata introdotta la “Biologia, Microbiologia e Tecnologie di controllo ambientale”; entrambe le discipline prevedono la trattazione di una complessa serie di argomenti di cui, talora, risulta difficile trovare un filo conduttore. Pertanto il mio lavoro è stato attento a cercare di armonizzare tutto quanto doveva essere trattato, attraverso un itinerario che potesse essere il più organico possibile. In particolare il testo intende essere un supporto per l’insegnamento della “Biologia, Microbiologia e Tecnologie di controllo sanitario”, una disciplina che concorre a far con seguire allo studente, al termine del per corso quinquennale, i seguenti risultati di apprendimento relativi al profilo educativo, culturale e professionale: 1. riconoscere gli aspetti geografici, ecologici, territoriali dell’ambiente naturale ed antropico, le connessioni con le strutture demografiche, economiche, sociali, culturali e le trasformazioni intervenute nel corso del tempo; 2. acquisire le competenze sull’uso di strumenti tecnologici finalizzato al miglioramento della sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, dell’ambiente e del territorio; 3. saper intervenire nelle diverse fasi e livelli del processo produttivo, dall’ideazione alla realizzazione del prodotto, utilizzando al meglio gli strumenti di progettazione, documentazione e controllo.
OBIETTIVI DEL TESTO
L’obiettivo fondamentale del testo è quello di fornire agli studenti strumenti teorico-pratici necessari a giungere alla comprensione del mondo biologico e microbiologico e delle tecniche alla base dei processi biotecnologici, ormai largamente impiegati nelle produzioni industriali ed agrarie. Alcuni contenuti presenti nel testo appaiono strettamente interconnessi a quelli di altri insegnamenti, come la Biochimica, la Biologia molecolare (ad es. bioenergetica e metabolismo microbico, genetica dei procarioti, ricombinazione del DNA), la Storia (ad es. aspetti storici connessi all’evoluzione della microbiologia), la Fisica (ad es. spettro elettromagnetico e lenti). Tutto questo per offrire una visione meno settoriale e permettere agli studenti di acquisire una conoscenza organica del mondo biologico e delle sue possibilità applicative nell’ambito dei processi produttivi attuali.
REALIZZAZIONE
Vista la complessa articolazione degli argomenti inseriti nell’ambito della disciplina, la realizzazione del testo ha necessariamente richiesto una lunga fase di ricerca bibliografica ed iconografica. Una significativa parte del presente testo, vale a dire la parte microbiologica, è derivata dalla revisione del precedente testo di microbiologia; di questo è stata rivista anche la parte iconografica per meglio armonizzare il rapporto tra contenuti ed immagini, cercando di rendere l’opera più accattivante possibile. Ho cercato di porre particolare attenzione alle illustrazioni inserendo, ove necessario, disegni e grafici, che potessero facilitare la comprensione dei contenuti proposti.
Le immagini all’M.O. sono state ottenute in parte utilizzando l’archivio della Casa Editrice Piccin Nuova Libraria, in parte direttamente presso il Laboratorio di Microscopia dell’ISTVAS di Ancona impiegando Microscopio Leica Laborlux in campo chiaro ed in contrasto di fase con fotocamera Leica EMC3. Una parte delle immagini all’M.O. sono state ottenute impiegando microscopio Zeiss Universal in campo chiaro, contrasto di fase e contrasto interferenziale con fotocamera Canon EOS 1000.
Una parte significativa delle immagini è tratta dal sito del Department of Health and Human Services Centers for Disease Control and Prevention, USA.
Maggiori Informazioni
| Autore | Tinti Bruno |
|---|---|
| Editore | Piccin Editore |
| Anno | 2018 |
| Tipologia | Libro |
| Lingua | Italiano |
| Indice | PARTE VIII GLI ACELLULARI 25 I virus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 461 25.1 Posizione dei virus tra i viventi . . . . . . . . . . . . . . 461 25.2 Storia della virologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 462 25.3 Architettura del virione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 463 25.3.1 Il genoma virale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 463 25.3.2 Il rivestimento capsidico . . . . . . . . . . . . . 464 25.3.3 Il rivestimento pericapsidico . . . . . . . . . 465 25.4 Tipologie virali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 466 25.5 Replicazione virale nelle cellule animali . . . . . . 466 25.5.1 Infezione produttiva . . . . . . . . . . . . . . . . . 468 25.5.2 Infezione latente o integrativa . . . . . . . 473 25.6 Virus batterici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 475 25.6.1 Architettura dei fagi . . . . . . . . . . . . . . . . . 475 25.6.2 Classificazione dei fagi . . . . . . . . . . . . . . . 477 25.6.3 Ciclo litico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 477 25.6.4 Ciclo lisogeno . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 479 25.7 Oncogenesi virale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 482 25.7.1 Trasformazione cellulare . . . . . . . . . . . . . 482 25.7.2 Meccanismi molecolari dell’oncogenesi virale . . . . 483 Domande di verifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 485 26 Classifi cazione degli acellulari . . . . 487 26.1 Criteri di classificazione degli acellulari . . . . . . 487 26.2 Virus a DNA a doppio filamento (dsDNA) . . . . 488 26.2.1 Famiglia Adenoviridae . . . . . . . . . . . . . . . 488 26.2.2 Famiglia Polyomaviridae . . . . . . . . . . . . . 490 26.2.3 Famiglia Papillomaviridae . . . . . . . . . . . . 490 26.2.4 Famiglia Herpesviridae . . . . . . . . . . . . . . . 492 26.2.5 Famiglia Poxviridae . . . . . . . . . . . . . . . . . . 496 26.3 Virus a DNA a singolo filamento (ssDNA) . . . . . 498 26.3.1 Famiglia Parvoviridae . . . . . . . . . . . . . . . . 498 26.4 Virus a DNA con retrotrascrittasi . . . . . . . . . . . . . 499 26.4.1 Famiglia Hepadnaviridae . . . . . . . . . . . . . 499 26.5 Virus a RNA a doppio filamento (dsRNA) . . . . . 500 26.5.1 Famiglia Reoviridae . . . . . . . . . . . . . . . . . . 500 26.6 Virus a RNA a singolo filamento po sitivo (ssRNA+). . . 503 26.6.1 Famiglia Picornaviridae . . . . . . . . . . . . . . 503 26.6.2 Famiglia Caliciviridae . . . . . . . . . . . . . . . . 506 26.6.3 Famiglia Togaviridae . . . . . . . . . . . . . . . . . 507 26.6.4 Famiglia Flaviviridae . . . . . . . . . . . . . . . . . 508 26.6.5 Famiglia Coronaviridae . . . . . . . . . . . . . . . 509 26.7 Virus a RNA a singolo filamento negativo (ssRNA–) .. . . 511 26.7.1 Famiglia Orthomyxoviridae . . . . . . . . . . . 511 26.7.2 Famiglia Paramyxoviridae . . . . . . . . . . . . 514 26.7.3 Famiglia Rhabdoviridae . . . . . . . . . . . . . . 516 26.7.4 Famiglia Filoviridae . . . . . . . . . . . . . . . . . . 517 26.7.5 Famiglia Bunyaviridae . . . . . . . . . . . . . . . . 519 26.7.6 Famiglia Arenaviridae . . . . . . . . . . . . . . . . 520 26.8 Virus a RNA con retrotrascrittasi . . . . . . . . . . . . . 521 26.8.1 Famiglia Retroviridae . . . . . . . . . . . . . . . . . 521 26.9 Agenti subvirali: viroidi e prioni . . . . . . . . . . . . . 528 26.9.1 Viroidi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 528 26.9.2 Prioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 529 26.9.3 Patologie prioniche . . . . . . . . . . . . . . . . . . 530 Domande di verifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 531 27 Diagnostica virale . . . . . . . . . . . . . . . 533 27.1 Ricerche dei virus e delle loro componenti . . . 533 27.1.1 Trattamento dei campioni . . . . . . . . . . . 533 27.1.2 Esame microscopico . . . . . . . . . . . . . . . . . 535 27.1.3 Esame colturale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 535 27.1.4 Identificazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 537 27.1.5 Titolazione dei virus . . . . . . . . . . . . . . . . . 538 27.2 Ricerche sierologiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 539 27.3 Allestimento delle colture cellulari . . . . . . . . . . 540 Domande di verifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 544 PARTE IX LE INTERAZIONI MICROBICHE 28 Ecologia microbica . . . . . . . . . . . . . . 547 28.1 Terminologia e scopi dell’ecologia . . . . . . . . . . . 547 28.2 L’ecosistema . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 547 28.2.1 Struttura dell’ecosistema . . . . . . . . . . . . . 548 28.2.2 Ecosistema ed energia . . . . . . . . . . . . . . . 548 28.2.3 Ruolo dei microrganismi nell’ecosistema . . . . . . . 549 28.3 Interazioni nell’ambito della popolazione . . . . 551 28.4 Interazioni microbiche con l’ambiente . . . . . . . 552 28.4.1 I cicli biogeochimici . . . . . . . . . . . . . . . . . 552 Domande di verifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 559 29 Il potere patogeno dei microrganismi . . . . . . . . . . . . . . . 561 29.1 Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 561 29.2 Flora microbica normale dell’uomo . . . . . . . . . 562 29.2.1 La cute . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 562 29.2.2 L’apparato digerente. . . . . . . . . . . . . . . . . 563 29.2.3 L’apparato respiratorio . . . . . . . . . . . . . . . 563 29.2.4 L’apparato uro-genitale . . . . . . . . . . . . . . 563 29.3 Caratteri fondamentali delle patologie microbiche . . . . . 564 29.4 Azione patogena dei batteri . . . . . . . . . . . . . . . . 564 29.4.1 Infettività . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 564 29.4.2 Invasività . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 564 29.4.3 Produzione di enzimi e tossine . . . . . . . 565 29.4.4 Mimetismo antigene . . . . . . . . . . . . . . . . 566 29.5 Azione patogena dei virus . . . . . . . . . . . . . . . . . . 566 29.5.1 Infezione virale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 566 29.5.2 Invasione virale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 567 29.5.3 Elusione delle difese dell’ospite . . . . . . 568 29.6 Azione patogena dei funghi . . . . . . . . . . . . . . . . 568 29.6.1 Micosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 568 29.6.2 Micotossicosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 568 29.7 Azione patogena dei protozoi . . . . . . . . . . . . . . . 570 29.8 Azione patogena delle alghe . . . . . . . . . . . . . . . . 571 Domande di verifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 572 30 Elementi di immunologia . . . . . . . . . 573 30.1 Evoluzione del sistema immunitario . . . . . . . . . 573 30.2 Storia delle ricerche immunologiche . . . . . . . . 574 30.3 Organizzazione del sistema immunitario . . . . 575 30.3.1 Componenti aspecifiche . . . . . . . . . . . . . 576 30.3.2 Componenti specifiche . . . . . . . . . . . . . . 581 30.4 Meccanismi della risposta immunitaria . . . . . . 589 30.5 Profilassi immunitaria delle malattie infettive . . 590 30.6 Fenomeni di ipersensibilità . . . . . . . . . . . . . . . . . 594 30.6.1 Ipersensibilità immediata (tipo 1) . . . . 594 30.6.2 Ipersensibilità citotossica (tipo 2) . . . . . 595 30.6.3 Ipersensibilità da immunocomplesso (tipo 3) . . . 595 30.6.4 Ipersensibilità ritardata (tipo 4) . . . . . . . 595 30.7 Autoimmunità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 596 30.8 Reazione antigene-anticorpo . . . . . . . . . . . . . . . 596 30.8.1 Tecniche immunologiche . . . . . . . . . . . . 597 Domande di verifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 601 PARTE X DNA RICOMBINANTE E CELLULE STAMINALI 31 Biotecnologie tradizionali e innovative . . . . . . . . 605 31.1 Biotecnologie tradizionali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 605 31.2 Nascita delle microbiotecnologie. . . . . . . . . . . . 606 31.3 Biotecnologie innovative . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 607 31.4 Principali tappe delle biotecnologie . . . . . . . . . 607 31.5 Principali settori biotecnologici . . . . . . . . . . . . . 609 31.5.1 Biotecnologie farmaceutiche (red biotechnology) . . . 609 31.5.2 Biotecnologie agroalimentari (green biotechnology) . 609 31.5.3 Biotecnologie industriali (white biotechnology) . . . 609 31.5.4 Biotecnologie ambientali (grey biotechnology) . . . 610 31.5.5 Biotecnologie marine (blue biotechnology) . . . . . 610 31.6 Principali vantaggi delle biotecnologie innovative . . . . . . 611 31.7 Aspetti bioetici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 611 Domande di verifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 612 32 Tecnologia del DNA ricombinante . . 613 32.1 Tecniche alla base della ricombinazione del DNA . . . . . 614 32.1.1 Enzimi di restrizione . . . . . . . . . . . . . . . . . 614 32.1.2 Elettroforesi del DNA . . . . . . . . . . . . . . . . 616 32.1.3 Ibridazione del DNA e sonde molecolari . .. . . . . 617 32.1.4 Southern blotting . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 619 32.1.5 Amplificazione del DNA mediante PCR . . . . . 620 32.1.6 Vettori del clonaggio genico . . . . . . . . . 623 32.1.7 Librerie di DNA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 626 32.1.8 Sequenziamento del DNA . . . . . . . . . . . 626 32.1.9 Biosensori e microarray (chip a DNA) . 629 32.2 Ricombinazione del DNA batterico con geni eterologhi . . . . 631 Domande di verifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 635 33 Impieghi del DNA ricombinante . . . . 637 33.1 Nascita di nuove scienze: genomica, trascrittomica e proteomica . . . . 637 33.1.1 Genomica strutturale . . . . . . . . . . . . . . . . 637 33.1.2 Genomi sequenziati . . . . . . . . . . . . . . . . . 639 33.1.3 Organizzazione del genoma umano . . 639 33.1.4 Genomica funzionale . . . . . . . . . . . . . . . . 640 33.1.5 Genomica comparativa . . . . . . . . . . . . . . 640 33.1.6 Trascrittomica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 641 33.1.7 Proteomica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 641 33.2 Fingerprinting del DNA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 641 33.3 Espressione dei geni clonati . . . . . . . . . . . . . . . . . 643 33.4 Mutazione dei geni clonati . . . . . . . . . . . . . . . . . . 644 33.5 Organismi geneticamente modificati (OGM) . 645 33.5.1 Piante GM . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 646 33.5.2 Animali GM . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 647 33.5.3 Pericoli connessi con gli OGM . . . . . . . . 648 33.6 Terapia genica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 649 33.7 Biocarburanti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 651 33.8 Clonazione riproduttiva e terapeutica . . . . . . . 651 33.8.1 Clonazione riproduttiva. . . . . . . . . . . . . . 651 33.8.2 Clonazione terapeutica . . . . . . . . . . . . . . 652 33.8.3 Aspetti normativi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 653 Domande di verifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 654 34 Cellule staminali . . . . . . . . . . . . . . . . 655 34.1 Aspetti generali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 655 34.2 Classificazione delle cellule staminali . . . . . . . . 656 34.3 Sviluppo embrionale e cellule totipotenti . . . . 657 34.3.1 Tappe dell’embriogenesi umana . . . . . 657 34.4 Trapianto di cellule staminali emopoietiche (CSE) . . . . . 658 34.4.1 Emopoiesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 658 34.4.2 Eritropoiesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 659 34.4.3 Ruolo del trapianto di CSE . . . . . . . . . . . 659 34.4.4 Malattie trattabili con le CSE . . . . . . . . . 660 34.4.5 Tecniche impiegate nel trapianto di CSE . . . . . . . . . . . . 660 34.5 Altre terapie con cellule staminali e prospettive future . . . . 661 34.5.1 Riprogrammazione cellulare . . . . . . . . . 661 34.5.2 Tecniche impiegate nella riprogrammazione cellulare . . . 662 Domande di verifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 664 PARTE XI BIOTECNOLOGIE INDUSTRIALI E AGRARIE 35 Microrganismi e virus d’interesse biotecnologico . 667 35.1 Biotecnologie tradizionali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 667 35.2 Biotecnologie innovative . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 667 35.3 Gruppi microbici e virus d’interesse biotecnologico. . . . 668 35.3.1 Lieviti d’interesse biotecnologico . . . . 668 35.3.2 Muffe d’interesse biotecnologico . . . . . 672 35.3.3 Batteri d’interesse biotecnologico . . . . 673 35.3.4 Virus d’interesse biotecnologico . . . . . . 677 Domande di verifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 681 36 Microbiotecnologie industriali . . . . . 683 36.1 Le fermentazioni: aspetti storici e generali . . . 684 36.1.1 Metaboliti primari e secondari . . . . . . . 685 36.2 Coltivazioni microbiche industriali . . . . . . . . . . 686 36.2.1 Finalità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 687 36.2.2 I microrganismi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 687 36.2.3 Biochimica delle ossidazioni e delle fermentazioni . . . . . . . 691 36.2.4 Le principali fermentazioni industriali . 694 36.2.5 Terreni di coltura industriali . . . . . . . . . . 697 36.2.6 Bioreattori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 699 36.2.7 Colture industriali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 701 36.2.8 Prodotti biotecnologici . . . . . . . . . . . . . . 705 36.2.9 Recupero dei prodotti biotecnologici (downstream) . . . . . . . . . . . . . . . . . 706 36.2.10 Le principali tecniche impiegate nel recupero dei prodotti biotecnologici . 707 Domande di verifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 709 37 Prodotti microbiotecnologici . . . . . . 711 37.1 Prodotti del metabolismo primario . . . . . . . . . . 711 37.1.1 Bioetanolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 711 37.1.2 Acido lattico (C3) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 715 37.1.3 Butanolo (C4) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 716 37.1.4 Acido glutammico (C5) . . . . . . . . . . . . . . . 716 37.1.5 Acido citrico (C6) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 719 37.2 Produzione di biomasse . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 721 37.2.1 Lieviti (Saccharomyces cerevisiae) . . . . . 721 37.1.2 Bacillus thuringiensis . . . . . . . . . . . . . . . . . 722 37.3 Produzione di enzimi microbici . . . . . . . . . . . . . 723 Domande di verifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 726 38 Biotecnologie agrarie . . . . . . . . . . . . 727 38.1 Colture di cellule e tessuti vegetali . . . . . . . . . . 727 38.1.1 Coltura degli espianti . . . . . . . . . . . . . . . . 728 38.1.2 Terreni di coltura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 729 38.2 Le colture in vitro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 730 38.2.1 Colture di cellule indifferenziate . . . . . . 730 38.2.2 Coltura di organi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 732 38.3 Propagazione delle piante in vitro . . . . . . . . . . . 733 38.3.1 La micropropagazione . . . . . . . . . . . . . . . 733 38.3.2 Organogenesi in vitro . . . . . . . . . . . . . . . 734 38.4 Prodotti chimici e farmaceutici elaborati dalle piante . . . . . . . 735 38.4.1 I metaboliti secondari nelle piante . . . 735 38.5 Ingegneria genetica nei vegetali . . . . . . . . . . . . 741 38.5.1 La trasformazione genica . . . . . . . . . . . . 741 38.5.2 I caratteri ingegnerizzabili . . . . . . . . . . . 745 Domande di verifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 748 39 Farmaci biotecnologici . . . . . . . . . . . 749 39.1 Produzione di antibiotici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 751 39.1.1 Inibitori della sintesi della parete . . . . . 751 39.1.2 Inibitori della sintesi della membrana . 755 39.1.3 Inibitori della sintesi proteica . . . . . . . . 755 39.1.4 Inibitori del metabolismo del DNA . . . 756 39.2 Produzione di farmaci proteici ricombinanti . 756 39.2.1 Ormoni polipeptidici . . . . . . . . . . . . . . . . 756 39.2.2 Requisiti dei farmaci ricombinanti . . . . 757 39.2.3 Ospiti d’espressione dei farmaci proteici ricombinanti . . .. . . . . 757 39.2.4 Procarioti come ospiti d’espressione. . 757 39.2.5 Eucarioti come ospiti d’espressione . . 758 39.2.6 Processi fermentativi industriali . . . . . . 758 39.2.7 Purificazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 760 39.2.8 Trattamenti finali dei farmaci . . . . . . . . . 761 39.3 I principali farmaci proteici ricombinanti . . . . . 761 39.3.1 Insulina umana . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 761 39.3.2 Eritropoietina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 763 39.3.3 L’ormone della crescita (hGH) . . . . . . . . 764 39.3.4 Gli anticorpi monoclonali . . . . . . . . . . . . 765 39.3.5 Vaccini proteici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 767 39.4 Bioconversioni industriali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 768 Domande di verifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 770 PARTE XII ALIMENTI, IGIENE E SALUTE 40 Contaminazioni alimentari . . . . . . . . 773 40.1 La qualità organolettica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 773 40.2 La qualità oggettiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 773 40.3 Contaminazioni alimentari . . . . . . . . . . . . . . . . . . 774 40.4 Contaminanti fisici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 775 40.5 Contaminanti chimici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 776 40.5.1 Metalli pesanti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 776 40.5.2 Fitofarmaci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 778 40.5.3 Ormoni ed antibiotici . . . . . . . . . . . . . . . . 778 40.6 Contaminanti microbici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 779 40.6.1 Patologie alimentari prodotte da microrganismi . . . . . . . . . 779 40.6.2 Indicatori di sicurezza microbiologica . 780 40.7 Contaminazioni da protozoi e metazoi . . . . . . 783 Domande di verifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 785 41 Patologie microbiche alimentari . . . 787 41.1 Intossicazioni alimentari microbiche . . . . . . . . 787 41.1.1 Intossicazione da Staphylococcus aureus . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 787 41.1.2 Intossicazione da Clostridium botulinum . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 789 41.1.3 Intossicazione da Clostridium perfringens (Clostridium welchii) . . 790 41.1.4 Micotossicosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 791 41.2 Infezioni alimentari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 792 41.2.1 Tifo addominale e paratifi A, B e C . . . . 792 41.2.2 Colera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 792 41.2.3 Brucellosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 793 41.2.4 Listeriosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 794 41.2.5 Infezione da Rotavirus . . . . . . . . . . . . . . . 795 41.2.6 Epatite A . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 795 41.3 Tossinfezioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 796 41.3.1 Salmonellosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 796 41.3.2 Tossinfezioni da Escherichia coli . . . . . . 797 41.3.3 Shigellosi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 798 Domande di verifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 800 42 Conservazione degli alimenti . . . . . . 801 42.1 Deperibilità degli alimenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . 801 42.2 Conservazione degli alimenti . . . . . . . . . . . . . . . 802 42.3 Conservazione con metodi fisici . . . . . . . . . . . . . 802 42.3.1 Alte temperature . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 802 42.3.2 Basse temperature. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 805 42.3.3 Radiazioni ionizzanti . . . . . . . . . . . . . . . . . 807 42.3.4 Essiccamento/disidratazione . . . . . . . . . 808 42.3.5 Liofilizzazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 808 42.3.6 Affumicamento (o anche affumicatura) . . . . . . . . . . . . . . . 809 42.4 Conservanti chimici tradizionali . . . . . . . . . . . . . 809 42.4.1 Salatura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 809 42.4.2 Zuccheraggio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 810 42.4.3 Conservazione con alcol etilico . . . . . . 810 42.4.4 Conservazione sott’olio . . . . . . . . . . . . . . 810 42.4.5 Conservazione con aceto . . . . . . . . . . . . 811 42.5 Additivi e conservanti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 811 42.5.1 Conservanti chimici ad azione antimicrobica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 811 42.5.2 Conservanti chimici utilizzati per scopi particolari . . . . . . . . . . . . . . . . . . 812 42.5.3 Sostanze chimiche destinate principalmente ad altri usi ma aventi un effetto conservativo secondario . . . 813 42.5.4 Antiossidanti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 813 42.5.5 Addensanti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 814 42.5.6 Gli emulsionanti o tensioattivi (E322 e da E470 a E483) . . . . . . . . 814 42.5.7 Esaltatori di sapidità . . . . . . . . . . . . . . . . . 814 42.5.7 Coloranti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 814 Domande di verifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 815 43 Alimenti fermentati . . . . . . . . . . . . . . 817 Settori della microbiotecnologia alimentare . . 817 43.1 Vinificazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 817 43.1.1 Composizione del mosto . . . . . . . . . . . . 818 43.1.2 Scelta del ceppo di lievito . . . . . . . . . . . . 819 43.1.3 Reazioni della vinificazione . . . . . . . . . . 819 43.1.4 Tecnologia della produzione del vino . . . . . . . . . . . 820 43.2 Birrificazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 821 43.2.1 Ingredienti nella produzione della birra . . . . . . . . . 821 43.2.2 Processo di birrificazione . . . . . . . . . . . . 822 43.3 Produzione di formaggi e yogurt . . . . . . . . . . . . 823 43.3.1 Composizione del latte . . . . . . . . . . . . . . 823 43.3.2 Batteri coinvolti nella produzione di formaggi . . . . . . . . . . 824 43.3.3 Yogurt e latte fermentato . . . . . . . . . . . . 825 43.3.4 Pane e prodotti da forno lievitati . . . . . 826 Domande di verifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 828 44 Igiene degli alimenti . . . . . . . . . . . . . 829 44.1 Contaminazioni fisiche, chimiche e biologiche . . . . . . . . 829 44.2 HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points) . . . . . . . . . . 831 44.2.1 Campi d’applicazione . . . . . . . . . . . . . . . . 832 44.2.2 Tappe preliminari del sistema HACCP .. . . . . . . . . . 832 44.2.3 I sette principi del sistema HACCP . . . . 832 44.2.4 Compiti del titolare e dei dipendenti di un’azienda alimentare . . . . . . . 834 44.2.5 Manuali di buona prassi igienica (GHP) . . . . . . . . . . 834 44.2.6 Manuali GHP validati dal Ministero della Salute . .. . . . . . . . . . 835 44.3 Rintracciabilità degli alimenti . . . . . . . . . . . . . . . 835 44.4 Principali riferimenti normativi che coinvolgono i settori alimentari . . . . . . . . . 837 Domande di verifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 838 PARTE XIII TOSSICOLOGIA E FARMACOLOGIA 45 Basi della tossicologia . . . . . . . . . . . 841 45.1 Campi d’azione della tossicologia . . . . . . . . . . . 841 45.2 Effetti delle tossine . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 841 45.3 Classificazione delle tossine . . . . . . . . . . . . . . . . . 841 45.4 Tossicità acuta, subcronica e cronica . . . . . . . . . 843 45.5 Relazione dose-risposta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 843 45.6 Valutazione e controllo del rischio tossicologico . . . . . . . . . . . . 845 45.7 Interazione tossina-organismo . . . . . . . . . . . . . . 845 45.7.1 Tossicocinetica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 845 45.7.2 Tossicodinamica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 848 Domande di verifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 850 46 Elementi di farmacologia . . . . . . . . . 851 46.1 Farmacocinetica e farmacodinamica . . . . . . . . 851 46.1.1 Farmacocinetica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 851 46.1.2 Farmacodinamica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 854 46.2 Creazione di un farmaco . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 855 46.2.1 Primi passi nella creazione di un farmaco . . . . . . . . 855 46.2.2 Farmacologia molecolare . . . . . . . . . . . . 856 46.2.3 Sintesi dei “composti guida” . . . . . . . . . . 856 46.3 Sperimentazione del farmaco . . . . . . . . . . . . . . . 857 46.3.1 Sperimentazione preclinica . . . . . . . . . . 857 46.3.2 Sperimentazione clinica . . . . . . . . . . . . . 857 46.4 Registrazione e commercializzazione del farmaco . . . . . . . . . . . 858 46.5 Farmacovigilanza (Fase 4) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 859 46.5.1 Obiettivi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 859 46.5.2 Organi preposti alla farmacovigilanza . . . . . . . . . 860 46.5.3 Servizi di farmacovigilanza . . . . . . . . . . . 860 46.6 Le principali norme italiane ed europee . . . . . 860 Domande di verifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 861 47 Mutagenesi e cancerogenesi . . . . . . 863 47.1 Tossicità, genotossicità e cancerogenesi . . . . . 863 47.2 Mutagenesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 863 47.3 Mutageni fisici: le radiazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . 864 47.3.1 Radiazioni mutagene ionizzanti . . . . . . 865 47.3.2 Radiazioni mutagene non ionizzanti . . . . . . 866 47.3.3 Danni biologici prodotti dalle radiazioni . . . . . . 867 47.4 Mutageni chimici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 867 47.5 Mutazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 869 47.5.1 Alterazioni spontanee del DNA. . . . . . . 870 47.5.2 Mutazioni geniche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 870 47.5.3 Mutazioni cromosomiche . . . . . . . . . . . . 870 47.5.4 Mutazioni genomiche . . . . . . . . . . . . . . . 871 47.6 I meccanismi riparativi del DNA . . . . . . . . . . . . . 872 47.7 Le neoplasie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 874 47.7.1 Caratteristiche delle cellule neoplastiche maligne . . . . . . . . . . . . . . . 875 47.7.2 Origine e sviluppo delle neoplasie maligne (cancerogenesi o oncogenesi) . . . . . . . . . 875 47.7.3 Oncogenesi virale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 877 Domande di verifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 880 48 Controllo della genotossicità . . . . . . 881 48.1 Linee guida OCSE per i tests relativi alle sostanze chimiche che hanno effetti sulla salute . . . . . . . 881 48.2 Controllo della genotossicità nelle matrici ambientali . . . . . . . 882 48.2.1 Controllo del particolato atmosferico PM10 . . . . . . 882 48.2.2 Acque . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 883 48.2.3 Suolo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 884 48.2.4 Ambiente confinato . . . . . . . . . . . . . . . . . 884 48.2.5 Alimenti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 885 48.3 Controllo della genotossicità sulle popolazioni . . . . . . . . 886 48.3.1 Biomarkers di esposizione . . . . . . . . . . . 886 48.3.2 Biomarkers di effetto precoce . . . . . . . . 888 48.3.3 Biomarkers di suscettibilità individuale . . . . . . . . . . . . . . . . . 889 48.4 Tests di genotossicità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 889 48.5 Legislazione attuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 892 48.5.1 Immissione in commercio di nuove sostanze . . . . . . . . . . . . 892 48.5.2 Quadro normativo della gestione delle sostanze chimiche (REACH). . . . . 892 48.5.3 Agenzia Europea delle sostanze chimiche (ECHA) . . . . . . . . . 893 Domande di verifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 894 49 Biorisanamento . . . . . . . . . . . . . . . . . 895 49.1 I principi del biorisanamento . . . . . . . . . . . . . . . . 896 49.2 Degradazione degli idrocarburi alifatici ed aromatici . . . . . 899 49.2.1 Degradazione aerobica degli idrocarburi . . . . . . . . . 900 49.2.2 Degradazione anaerobica degli idrocarburi . .. . . . . . . 901 49.3 Degradazione dei policlorobifenili . . . . . . . . . . . 903 Domande di verifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 905 Bibliografi a e sitografi a . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . B-1 Indice analitico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . I-1 |
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