Stratigrafia per il restauro architettonico. Il metodo dell'analisi stratigrafica della superfici murarie per la conoscenza e la conservazione del costruito storico

La permanenza della materia con le sue tracce stratificate ed i significati ad essa connessi, costituisce un “documento di pietra”, un testo di grande valore che, insieme ad altri documenti ed alle testimonianze scritte, consente di ricostruire le ragioni della fabbrica, la storia del manufatto e le diverse fasi della sua vita. Il progetto di conservazione assume la configurazione materiale del palinsesto pluristratificato come fonte primaria e diretta di indagine scientifica e di conoscenza. La conservazione del costruito storico, monumentale e non, come fonte documentaria diretta e testimonianza autentica del passato, permette di non perdere la memoria a cui è legata la nostra identità ed è dunque la prima e più importante azione conservativa. Il progetto di conservazione del costruito storico trova i suoi fondamenti, oltre che nella cultura, nella storia e nelle teorie del restauro, nell’applicazione di metodologie e conoscenze scientifiche e tecniche. L’analisi stratigrafica del costruito storico è un metodo scientifico-analitico di recente formazione, i cui principi, mutati prima dalla geologia e poi dall’archeologia, vengono applicati per lo studio degli organismi architettonici a partire dagli anni Ottanta del Novecento. Questa metodologia di indagine, la cui validità si afferma laddove utilizzata come strumento di controllo del progetto di restauro contro l’alterazione e l’azzeramento della leggibilità stratigrafico-costruttiva, ha prodotto interventi di restauro architettonico esemplari, fondati sull’esigenza di “conoscere per conservare, conservare per conoscere”.