I rapporti giuridici fra lo Stato e la Chiesa in Germania. Lineamenti di diritto ecclesiastico

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- ISBN/EAN
- 9788892137578
- Editore
- Giappichelli
- Formato
- Libro
- Anno
- 2021
- Pagine
- 208
Disponibile
25,00 €
Agli occhi di noi italiani la Germania rappresenta un modello di moderni-
tà e di efficienza fra gli Stati membri dell’Unione Europea sotto molti punti
di vista, non soltanto economico o tecnologico, ma anche sotto il profilo del-
l’evoluzione della società civile e dei suoi costumi. Un’immagine senz’altro
corretta nel suo complesso e che è risultata ulteriormente rafforzata nel con-
testo dell’epidemia di Covid-19, che la Germania ha dimostrato di sapere
gestire in maniera esemplare, coniugando la salvaguardia della salute dei cit-
tadini con un’efficace tutela delle produzioni e del sistema Paese nel suo
complesso, senza dimenticare l’impegno profuso con i partner UE per assi-
curare una risposta di portata europea alla pandemia e alle sue conseguenze
sociali ed economiche.
Questo perché il cosiddetto «modello tedesco», come i mass media lo
hanno definito spesso proprio nelle cronache dell’epidemia, non è incentrato
sulle sole dimensioni del capitalismo e del liberalismo e, dunque, della con-
cezione dell’economia come meramente volta alla produzione e alla genera-
zione di plusvalore tramite la libera circolazione di merci e servizi. Nel mo-
dello tedesco si evidenziano infatti elementi ulteriori e peculiari della storia
culturale tedesca: vi sono relazioni industriali pienamente compartecipate fra
parte datoriale e rappresentanti dei lavoratori, vi è la cura alla formazione
professionale, vista non solo come qualificazione della manodopera ma an-
che quale strumento di ascensione sociale, vi sono gli investimenti pubblici
e privati in innovazione, ricerca e trasformazione digitale, senza contare la
costante attenzione per la sostenibilità ambientale della crescita e la qualità
dei servizi pubblici. Si tratta, in poche parole, del modello tedesco di eco-
nomia sociale di mercato (soziale Marktwirtschaft), «una concezione del ca-
pitalismo che molto deve alla dottrina sociale della Chiesa e alla capacità di
esponenti politici cristiano democratici di tradurla in realtà nella Germania
del secondo dopoguerra».
Tale natura di Stato moderno, ordinato al suo interno nella dialettica fra
istituzioni federali e Länder, fra pubblico e privato, nonché sempre più in-
tegrato a livello internazionale, fa sì che molti giovani da tutta Europa (e, in
numero crescente, dall’Italia) scelgano la Germania quale luogo per coltiva-
re i propri talenti, realizzare i propri sogni ed esprimere in piena libertà le
proprie scelte di vita. Tutto ciò in un clima di valorizzazione delle diversità
che, se da un lato non è esente da talune contraddizioni, dall’altro lato rende
la Germania un mirabile esempio di società pluralista e rispettosa delle diffe-
renti culture dalle quali proviene una parte ormai significativa dei suoi abi-
tanti. Un Paese che, in quest’ottica, ci appare animato da valori di tolleranza
e di sana laicità, dove ogni espressione culturale e religiosa trova modo di
esprimersi in libertà di pensiero e di azione: valori questi che senz’altro con-
corrono alla definizione della Germania con le espressioni lusinghiere appe-
na utilizzate.
Non è certamente un caso che lo Stato tedesco del terzo millennio, la
Bundesrepublik Deutschland, che ha da poco festeggiato il trentesimo anni-
versario della sua riunificazione ( Wiedervereinigung) possa essere descritta
in questi termini. Essi rappresentano il risultato di un lungo processo storico
caratterizzato dalla necessità di trovare, all’interno del mondo germanico,
condizioni di equa coesistenza fra diverse confessioni religiose e i divergenti
interessi fra queste e il potere politico. Perché la Germania è stata storica-
mente, più che altri luoghi in Europa, terreno di incontro e spesso di scontro
fra istanze di tipo contrastante in ambito religioso. Si pensi anzitutto alla lot-
ta per le investiture, il braccio di ferro che dalla seconda metà del X secolo
fino al Concordato di Worms del 1122 vide contrapposti il Papato e l’Impe-
ro sulla questione di chi dovesse avere preminenza nel conferimento delle
nomine ecclesiastiche. E si pensi anche alla pace di Augusta del 1555, che
mise fine agli scontri fra cattolici e protestanti scoppiati in esito allo scisma
luterano e stabilì la regola del cuius regio eius et religio , così vincolando i
sudditi alla fede religiosa professata dal proprio signore. Anche in epoca più
recente la Germania ha continuato a essere teatro di conflitti fra il potere po-
litico e le confessioni religiose: con il Kulturkampf, il Secondo Reich del
Cancelliere Bismarck ha propugnato una politica legislativa fra le più anti-
clericali del XIX secolo. In seguito, il Terzo Reich hitleriano, oltre a mac-
chiarsi della atroce colpa dell’Olocausto del popolo ebraico, ha perpetrato
anche dure aggressioni alle Chiese cattolica ed evangelica.
Una storia così densa sotto il profilo dei rapporti fra il potere pubblico
e la religione ha fornito all’ordinamento tedesco contemporaneo il retro-
terra di maturazione per una definizione efficace ed equa degli assetti di
interesse delle confessioni religiose rispetto allo Stato e alle sue preroga-
tive. Questo libro intende quindi esaminare attraverso quali strumenti giuridici
le Chiese (1 ) esercitino oggi un ruolo costruttivo nella società tedesca,
dando il loro contributo al benessere generale della comunità e partecipando
attivamente all’esercizio di funzioni di rilievo pubblico nell’ordinamento
della Repubblica Federale Tedesca, tanto sul piano nazionale (nelle relazioni
fra la Chiesa e il Bund, il livello di governo federale), quanto in un’ottica re-
gionale (per quanto attiene i rapporti fra la Chiesa stessa e i Länder e, in mi-
sura minore, i comuni). La Chiesa in Germania ha difatti da sempre offerto e
continua a offrire il proprio contributo al sistema di economia sociale di
mercato, esercitando una serie di funzioni economiche e sociali di fonda-
mentale importanza nel Paese, come la gestione di ospedali, di istituti di cu-
ra e di riabilitazione e di case di riposo per anziani, di asili nidi, di enti di
formazione, di scuole e di università. Dunque, approfondire i rapporti fra
Stato e Chiesa in Germania sotto il profilo giuridico significa anche com-
prendere meglio uno degli elementi che hanno portato la Germania ad essere
un Paese di successo in termini economici e sociali.
Un modello anche in questo caso esemplare e certamente di interesse per
altri Paesi europei, visto che tale sana cooperatio nelle relazioni tra realtà re-
ligiose e autorità politiche riscontrata in Germania può costituire un paradig-
ma fecondo a livello internazionale. Al di là del modello tedesco, peraltro, la
materia di questo libro, il diritto ecclesiastico, intesa come disciplina dei rap-
porti fra poteri pubblici e confessioni religiose, è senz’altro destinata a rive-
stire una importanza sempre maggiore in Europa, dato il crescente livello di
multiculturalismo e di multiconfessionalismo delle società europee. Proprio il
moltiplicarsi delle espressioni religiose professate in Germania rende oggi
ancora più necessario implementare la disciplina giuridica che regola tale fe-
nomeno, così da assicurare da un lato la pacifica convivenza fra le diverse
istanze religiose e, dall’altro lato, la regolamentazione delle molte funzioni
sociali assolte dalla Chiesa presso la società tedesca. Proprio per tale ragione,
nell’ordinamento tedesco già da diversi anni si sta affermando il concetto di
«diritto costituzionale della religione», inteso come il tessuto normativo co-
stituzionale – incluse anche le sentenze della Corte costituzionale federale te-
desca (Bundesverfassungsgericht) – che contribuiscono a disciplinare oggi il
mutevole fenomeno religioso in una società multiconfessionale (2 ).
Anche in quest’ottica, quindi, la recente storia tedesca fornisce un para-
digma esemplare, tanto più che dopo la riunificazione del Paese si è assistito
in Germania a una profonda trasform azione del fenomeno religioso nel suo
complesso: in un quadro di tendenza alla secolarizzazione della società – co-
mune a tutti i Paesi europei – il fenomeno migratorio in Germania sta com-
portando infatti l’aumento del numero dei fedeli di comunità non appartenen-
ti al tradizionale tessuto religioso tedesco, in primo luogo gli islamici ma an-
che i cattolici, il numero dei quali è in crescita proprio in virtù di arrivi dal-
l’estero (3 ). In Germania è in atto un processo in base al quale le espressioni
religiose minoritarie rispetto alla Chiesa cattolica e a quella luterana – con
particolare ma non esclusivo riguardo ai diversi gruppi esponenziali della
comunità islamica ed ebraica – aspirano al raggiungimento di accordi coi po-
teri pubblici, così mutuando il modello concordatario tipico della Chiesa cat-
tolica all’assetto dei propri, specifici interessi. È questa – assieme alla stipula
di recenti accordi fra la Chiesa cattolica e i Länder orientali dopo la riunifica-
zione – una chiara dimostrazione dell’attualità del diritto ecclesiastico nella
società tedesca contemporanea, multiconfessionale e dinamica come non era
prevedibile che sarebbe divenuta anche soltanto pochi decenni fa (4 ).
Dal punto di vista definitorio, nel corso del presente lavoro si è scelto di
adottare espressioni quali «Stato tedesco» e «ordinamento giuridico tede-
sco» per abbracciare tutti i poteri pubblici, federali e locali, chiamati a inte-
ragire con la Chiesa, mentre si è adottata una terminologia più dettagliata
quando si è inteso circoscrivere l’analisi, come ad esempio nei rapporti fra la
Chiesa e i Länder. Data la vastità della materia dei rapporti fra lo Stato tede-
sco e le diverse confessioni religiose esistenti in Germania, nel presente li-
bro si è scelto di concentrare tale analisi, di natura prettamente giuridica, sui
rapporti fra il potere pubblico e la Chiesa cattolica, anche se molti dei prin-
cipi che ci accingiamo a esaminare valgono anche per altre confessioni, in
primis le Chiese evangeliche.
Questo studio prenderà le mosse da una ricostruzione delle premesse sto-
riche all’attuale panorama di diritto ecclesiastico in Germania, evocando la
«stagione dei concordati» stipulati dalla Chiesa cattolica prima con alcuni
Stati tedeschi nella prima metà del Novecento e poi, nel 1933, con il gover-
no del Terzo Reich, fino ad arrivare alla promulgazione del Grundgesetz, la
Costituzione della Repubblica Federale Tedesca nel 1949.
Successivamente, la disamina dell’attività pattizia tra le Chiese e i Länder
mostrerà il fruttuoso dinamismo esistente a livello locale e la peculiarità del
sistema federale tedesco teso a decentralizzare alcune competenze, quali
l’istruzione, vari settori della sanità, il mantenimento del patrimonio artisti-
co, financo questioni di natura finanziaria alla responsabilità dei governi re-
gionali. La ricca costellazione di accordi siglati tra i Länder e le due Chiese
maggioritarie, 49 conclusi dalla Chiesa cattolica e 22 dalle comunità evange-
liche, metterà in luce il proficuo impegno di comunità politica e comunità
religiosa nel trovare soluzioni concertate ed armoniche per la risoluzione
delle tante problematiche emergenti nella società.
Dopodiché, saranno oggetto di analisi alcune delle principali res mixtae,
ossia le materie di interesse comune dello Stato e della Chiesa, per meglio
capire l’assetto degli interessi definitosi nell’ordinamento tedesco: dalla di-
sciplina del matrimonio a quella dell’esposizione del crocifisso negli edifici
pubblici, dalle fonti di finanziamento al diritto del lavoro alle dipendenze di
enti ecclesiastici, fino a tratteggiare la legislazione che regola la cura pasto-
rale per i membri delle forze armate. Infine, passeremo in esame i «numeri»
della Chiesa in Germania ai nostri giorni, così da avere la dimensione e
l’intensità della sua interazione con la società tedesca.
Il lettore che vorrà portare a compimento la lettura di questo saggio potrà
infine scoprire che, data la vivacità e l’importanza della collaborazione fra lo
Stato tedesco e le Chiese, la Germania non risulta a ben vedere un Paese così
«laico» come una superficiale impressione ci indurrebbe a credere. Per con-
tro, la Germania è ancora oggi profondamente caratterizzata da una presenza
attiva della religione nella società; tanto per fare solo qualche preliminare
esempio: il Paese è guidato, nella coalizione di governo, da due partiti di-
chiaratamente «cristiani» nel loro nome (5 ); le confessioni religiose sono so-
stenute dallo Stato con una tassazione, la Kirchensteuer, simile alla «deci-
ma» medievale e con altri, copiosi, strumenti finanziari; è un Paese che,
malgrado la forza della sua economia, impone la chiusura domenicale obbli-
gatoria alla quasi totalità degli esercizi commerciali.
Questa analisi è frutto del lavoro di due diplomatici che hanno prestato
servizio in Germania, un’esperienza che ha offerto loro l’opportunità di stu-
diare sul campo i rapporti tra lo Stato tedesco e la Chiesa, avendo accesso
diretto alle fonti in lingua tedesca e a interlocutori impegnati nel settore.
Questo punto di osservazione privilegiato ha potuto inoltre far tesoro degli
importanti eventi che hanno accompagnato le celebrazioni per il 500° anni-
versario della Riforma di Lutero, il primo centenario delle relazioni diplo-
matiche tra la Santa Sede e la Repubblica Federale di Germania, nonché il
30° anniversario della riunificazione. Alla luce di tale esperienza personale,
gli Autori hanno voluto dare al presente studio un taglio concreto e un con-
tenuto giuridico, nell’intento di evidenziare il funzionamento effettivo dei
rapporti fra Stato e Chiesa nella vita nazionale tedesca. Ciò detto, ogni con-
tenuto di questo saggio è riconducibile unicamente ai suoi Autori.
Andrea Francia – Lorenzo Trapassi (6 )
Maggiori Informazioni
| Autore | Francia;Trapassi Lorenzo |
|---|---|
| Editore | Giappichelli |
| Anno | 2021 |
| Tipologia | Libro |
| Lingua | Italiano |
| Larghezza | 0 |
| Stato editoriale | In Commercio |
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