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Sonetti amorosi e Tenzone

ISBN/EAN
9788843050840
Editore
Carocci
Collana
Biblioteca medievale
Formato
Brossura
Anno
2009
Pagine
276

Disponibile

29,00 €
Questo volume va idealmente unito a quello, già apparso nella stessa collana, dei Sonetti satirici e giocosi di Rustico Filippi: si ricomporrà così il profilo insolito e suggestivo di un poeta delle origini che si cimentò in due generi antitetici. Avventuroso sperimentatore, nei sonetti comici, di un linguaggio ora esplicitamente osceno, ora – e più spesso – velatamente gergale, metaforico e allusivo, Rustico offre di sé contemporaneamente, e in pari misura, tutt’altra immagine letteraria nei versi d’amore, nutriti di una sostanziosa conoscenza della scuola siciliana e della poesia trobadorica, costruiti intorno a un nucleo espressivo e lessicale forte, con un’accentuata ricerca di musicalità, dalla cifra personale ed apprezzabile. Filippi riesce, nelle sue prove migliori e sia pur con una certa intermittenza, a creare un’atmosfera intima e lievemente malinconica; l’“io" lirico è ancora molto vicino al soggetto dell’amore cortese, ma, benché non si possa definirlo né storico né tantomeno autobiografico, non appare neppure sempre e del tutto impersonale.

Maggiori Informazioni

Autore Rustico Filippi; Buzzetti Gallarati Silvia
Editore Carocci
Anno 2009
Tipologia Libro
Collana Biblioteca medievale
Num. Collana 121
Lingua Italiano
Indice Introduzione 1. Premessa 2. L’ambito storico-culturale 3. L’opera poetica di Rustico Filippi 4. I sonetti amorosi 5. Lingua e stile: verso nuove frontiere Nota critico-filologica 1. La tradizione manoscritta 2. Topografia dell’opera poetica di Rustico Filippi in V 3. Le poesie d’amore: un proto-canzoniere d’autore? 4. Ordinamento e cronologia interna dei sonetti amorosi 5. Una nuova edizione critica 6. Postilla metrica Tavola di riferimento delle edizioni SONETTI AMOROSI I L’afanno e ’l gran dolor ch’io meco porto II Tutte le donne ch’io audo laudare III Come pote la gente soferire IV Unqua per pene ch’io patisca amando V Tanto di cor verace e fino amante VI Amore, onde vien l’a[c]qua che lo core VII Or ho perduta tutta mia speranza VIII A nes[s]uno omo adivenne già mai IX Tant’è lo core meo pien di dolore X Dovunque eo vo o vegno o volgo o giro XI Madonna, quando eo voi non veg[g]io in viso XII Amor, poi che del mio mal non vi dole XIII I’ ag[g]io inteso che sanza lo cor XIV Similmente la notte come ’l giorno XV Lo vostro dolze ed umile conforto XVI Amore, a voi domando perdonanza XVII Oi amoroso e mio fedele amante XVIII Graza e merzé a voi, e a voi mi rendo XIX Assai mi son coverta, amore meo XX Gentile ed amorosa ed avenente XXI Poi che voi piace ch’io mostri alegranza XXII Sì tosto con’ da voi, bella, partuto XXIII Io non auso rizzar, chiarita spera XXIV Merzé, madonna, non mi abandonate XXV Tutto lo giorno intorno vo fug[g]endo XVI Amor fa nel mio cor fermo sog[g]iorno XXVII Ispesse volte voi vegno a vedere XXVIII Quant’io verso l’Amor più m’umilìo TENZONE DI RUSTICO E BONDIE Due cavalier valenti d’un parag[g]io Da che ti piace ch’io deg[g]ia contare Note ai testi poetici Riferimenti bibliografici Indice degli autori antichi e dei testi adespoti o di attribuzione incerta