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Rime E Prose Proibite

ISBN/EAN
9788843026340
Editore
Carocci
Collana
Piccola biblioteca letteraria
Formato
Brossura
Anno
2003
Pagine
152

Disponibile

13,30 €
A 23 anni, nel 1776, il riminese Aurelio De’ Giorgi Bertola, allora monaco olivetano a Siena, pubblica a proprie spese un libretto proibito, naturalmente anonimo. Si tratta di un piccolo capolavoro che esplora l’immaginario dell’eros e dispiega una implicita teoria del piacere, della seduzione, del desiderio, che va anche al di là del tema amoroso. Il libretto avrà una grande fortuna e, ristampato numerose volte anche dopo la morte dell’autore (1798), unitamente alle prose saggistiche, alle altre poesie, alle lettere e ai diari di viaggio di Bertola, influenzerà gli scrittori soprattutto delle nuove generazioni: fra i più autonomamente ricettivi, Foscolo e Leopardi. Inspiegabilmente disertato dalla metà dell’Ottocento, ignorato nel Novecento, rappresenta oggi una delle prove di particolare vitalità della letteratura del Settecento, sia nei suoi rapporti con la letteratura europea sia come momento di svolta rispetto alla poesia melica e alla produzione arcadica.

Maggiori Informazioni

Autore Bertola De' Giorgi Aurelio; Tassoni Luigi
Editore Carocci
Anno 2003
Tipologia Libro
Collana Piccola biblioteca letteraria
Num. Collana 13
Lingua Italiano
Indice 1.Dio della più gentil, della più degna 2.Io mi giaceva ad Amarille accanto 3.S’è ver che in quanto il Sole empie di lume 4.Vengo ad aprir le seriche cortine 5.Quando le vostre luci avide e liete 6.S’è ver che tanto l’alma Amor ti strazia 7.Come vedi apparir fuori dell’erta 8.O dolcissima bocca ed amorosa 9.Baciami, vita mia, baciami, e tutta 10.Poi che di sotto all’invida tua spoglia 11.Poichè mi vide giugner improvviso 12.Quando pens’io che in un balen passaro 13.Traggami in mezzo a Libia la mia stella 14.Sopra quattro origlier candidi e molli 15.O sera, in cui mi volse d’improvviso 16.Fille col guardo languidetto e molle 17.Tu, diceami l’altrier Fille, il mio bene 18.Veggo ne’ sogni ancor la mia Nigella 19.Quando sarà che trovinsi due istanti 20.Questa ridente e limpida mattina 21.Più che del Sol dei baci amante io sono 22.Io tesor non bramai, nè regal verga 23.Io t’amerò, dissi a Nerina, e un lago 24.Volge la notte a mezzo il corso, quando 25.Deh qual lingua a spiegar varrà miei sensi’ 26.Per questa mano tua ch’io stringo al core 27.Quando presso il Leon cammina il giorno 28.Perchè la mano mia scorra più giuso 29.Già d’Espero nel cielo ardea la stella 30.Di darsi al suo Fileno un dì bramosa 31.Biondo era Coridon, brunetta Irene 32.L’alba dalle montagne uscìa già chiara 33.Avvolta in bianca tela, e sì sottile 34.Spettatrice vezzosa all’aurea loggia 35.Al dì mi sveglio, e sul mio ben che dorme 36.Esci, mia vita, dalle piume, e all’ara 37.Non più vezzosa bocca e porporina 38.Un letticciuol vorrei della bell’erba/ Zemino e Gulindi/ Elpino/ Niso/ Il pudore/ Filosofia per Giulietta/ L’innocenza/ L’amore e l’amicizia/ La danza/ Nice fra l’ombre/ L’inganno dei baci/ Il desìo/ La memoria/ Cronologia della vita e delle opere/ Nota al testo/ Bibliografia.
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