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Regioni Arretrate E Qualita' Dello Sviluppo

ISBN/EAN
9788820464257
Editore
Franco Angeli
Collana
Economia
Formato
Brossura
Anno
1990
Edizione
2
Pagine
244
25,00 €
Il degrado e l'abbandono del capitale fisso sociale, l'incapacità ad interagire con le risorse umane e materiali locali sembrano essere gli aspetti più appariscenti che ormai caratterizzano le strutture ed i processi produttivi delle regioni arretrate a Sud dell'Europa. Dove, per contro, è possibile riscontrare livelli di spesa, atteggiamenti e schede di consumo prossimi a quelli osservabili nelle aree più avanzate. E' in questa stridente divaricazione tra gli elementi che definiscono la produzione ed il consumo che vanno individuati i caratteri della «nuova» arretratezza. Questa si presenta con specifiche configurazioni che spingono a mantenere costantemente emarginate le regioni più deboli. Le politiche di sviluppo regionali potranno contribuire ad invertire tali tendenze se privilegeranno gli .aspetti «qualitativi» rispetto a quelli «quantitativi i», lo sviluppo dal «basso» rispetto a quello ,dall'«alto». A sostegno di tali idee, nel volume, vengono proposti degli schemi analitici e delle verifiche empiriche che tentano di dare prime risposte alla sopravvivenza e alla mancata crescita delle imprese nelle regioni arretrate, al rapporto che intercorre tra «ambiente» locale e sviluppo territoriale, al fallimento cui vanno incontro le politiche di sviluppo regionale allorché le stesse non incorporano contenuti «qualitativi» che privilegino, in prima istanza, le risorse umane e materiali locali. Prove contraddittorie, in questa ultima direzione, vengono fornite dall'analisi dei contenuti, dei pesi, delle direzioni e dei ritmi assunti dalle politiche regionali comunitarie. E' in questa stridente divaricazione tra gli elementi che definiscono la produzione ed il consumo che vanno individuati i caratteri della «nuova» arretratezza. Questa si presenta con specifiche configurazioni che spingono a mantenere costantemente emarginate le regioni più deboli. Le politiche di sviluppo regionali potranno contribuire ad invertire tali tendenze se privilegeranno gli .aspetti «qualitativi» rispetto a quelli «quantitativi i», lo sviluppo dal «basso» rispetto a quello ,dall'«alto». A sostegno di tali idee, nel volume, vengono proposti degli schemi analitici e delle verifiche empiriche che tentano di dare prime risposte alla sopravvivenza e alla mancata crescita delle imprese nelle regioni arretrate, al rapporto che intercorre tra «ambiente» locale e sviluppo territoriale, al fallimento cui vanno incontro le politiche di sviluppo regionale allorché le stesse non incorporano contenuti «qualitativi» che privilegino, in prima istanza, le risorse umane e materiali locali. Prove contraddittorie, in questa ultima direzione, vengono fornite dall'analisi dei contenuti, dei pesi, delle direzioni e dei ritmi assunti dalle politiche regionali comunitarie.

Maggiori Informazioni

Autore Latella Francesco
Editore Franco Angeli
Anno 1990
Tipologia Libro
Collana Economia
Num. Collana 26
Lingua Italiano
Indice Introduzione Note Parte I: Aspetti teorici Capitolo I: Crescita e sviluppo 1. Tempo, spazio e gerarchie 1.1. Una necessaria premessa 1.2. Rapporti economico-funzionali e gerarchici 1.3. L'individuazione di alcune relazioni gerarchiche 1.4. Oualche ipotesi di lavoro 2. Fattori di sviluppo 2.1. Definizioni e contenuti 2.2. La visione schumpeteriana 2.3. Fattori primari ed il ruolo dell'istruzione in Kaldor 2.4. Alcune recenti valutazioni 3. Razionalità e diversità nell'analisi economica 3.1. Il concetto di "razionalità' nei classici 3.2. La "soggettività" keynesiana 3.3. Razionalità e norma 3.4. La ricerca delle "diversità' Note Capitolo II: Modelli regionali di sviluppo 1. Predeterminazione e automaticità dello sviluppo nei modelli di tipo neoclassico 1.1. Riferimenti al modello Lutz 1.2. Cenni sui modelli filtering-down 2. L'"abbaglio" nei modelli di derivazione keynesiana 2.1. Il ricorso ad una metafora 2.2. La causazione circolare cumulativa 2.3. i modelli keynesiani 2.4. Alcune considerazioni 3. L'approccio alla "diversità' 3.1. Una premessa 3.2. La visione ortodossa 3.3. I modelli core-periphery 3.4. Lo sviluppo endogeno Note Parte II: Impresa, Ambiente e Sviluppo Capitolo I: Mancata crescita e sopravvivenza delle imprese in aree arretrate: il caso di alcune regioni italiane e spagnole 1. Introduzione 2. Lo sviluppo duale delle economie ritardatarie 3. Produttività e sviluppo regionale 4. Limiti alla crescita dimensionale delle imprese 5. Ricostruzione del grado di rischio e sopravvivenza delle imprese: il ruolo dell'intervento dello Stato 6. Recupero di prevedibilità e rischio d'impresa: una spiegazione 7. Evidenze empiriche: alcune osservazioni 8. Evidenze empiriche: un breve commento Note Appendice statistica Capitolo Il: "Ambiente" e Sviluppo nelle regioni arretrate del Sud Europa 1. Introduzione 2. Fattori localizzativi e sviluppo 3. La relazione infrastruttura/sviluppo 4. L'approccio del potenziale di sviluppo regionale (PSR) 5. La verifica per le regioni d'Europa 6. La relazione 'Ambiente"/Sviluppo endogeno 7. La misura dello sviluppo 8. La scomposizione dell' "Ambiente" 9. Evidenze empiriche Note Appendice statistica Parte III - Le politiche Regionali di Sviluppo Capitolo I: Dalle politiche di settore all'approccio per fattori 1. Le politiche per l'innovazione e lo sviluppo delle regioni arretrate: il caso del Mezzogiorno 1.1. Introduzione 1.2. Mezzogiorno, sviluppo endogeno ed intervento straordinario 1.3. Politiche regionali e capacità di progetto: una verifica 1.4. Quali contenuti per quali obiettivi? 2. L'approccio per fattori e la ricomposizione dell' "Ambiente' 2.1. Il rapporto tra politiche nazionali e politiche regionali 2.2. Il lungo periodo 2.2.1. Istruzione e cultura 2.2.2. Il riequilibrio territoriale e la salvaguardia dell'ambiente 2.2.3. La gestione della popolazione 2.2.4. Risorse locali e tecnologia 2.2.5. L'adeguamento delle strutture e delle reti di servizio 2.3. Il breve periodo 2.3.1. La definizione degli obiettivi 2.3.2. La formazione di economie esterne all'impresa 2.3.3. Il miglioramento delle funzioni organizzativi 2.3.4. L'allocazione e la qualificazione della forza lavoro Note Appendice statistica Capitolo Il: Regioni arretrate e politiche Comunitarie 1. Introduzione 2. Obiettivi generali e peso delle politiche regionali 2.1. Le compatibilità generali 2.2. La fissazione degli obiettivi e i limiti di bilancio 2.3. La ripartizione degli interventi FERS 2.4. La gestione del Fondo Sociale 2.5. Il fondo agricolo regionale 3. La misura degli squilibri regionali 3.1. La 'costruzione" dell'indicatore sintetico 3.2. L'andamento degli squilibri 3.3. La spiegazione degli squilibri: convergenze nominali e squilibri reali 4. I contenuti delle politiche regionali 4.1. Una verifica tra obiettivi e strumenti 4.2. Azioni specifiche ed azioni integrate: dai progetti ai programmi 4.3. Programmi Integratí Mediterranei (PIM) Note Appendice statistica Capitolo III: Regioni arretrate e Mercato unico 1. Le spinte all'integrazione e le motivazioni teoriche 2. I costi della frammentazione ed i benefici della integrazione 3. Integrazione economica e squilibri regionali 4. Quali politiche regionali? Note Bibliograria
Stato editoriale In Commercio