Psicoanalisi in situazioni estreme

Esplorare le frontiere della psicoanalisi come strumento di cura e come metodo per la comprensione delle sofferenze mentali gravi è l’obiettivo di questo libro. Raccontare la storia dell’incontro tra paziente e analista, invitando a parteciparvi attraverso la narrazione delle storie che riemergono e si generano in quell’incontro, è la via seguita per raggiungere l’obiettivo. Così l’autore raccoglie il suggerimento proposto da Antonino Ferro (1996) a partire dalla considerazione di come non sia facile reperire sedute trascritte in forma diretta: “in genere vi è l’abitudine di trascrivere i resoconti clinici in forma indiretta, narrata, troppo filtrata”, e lo realizza seguendone le indicazioni: “Ho allora trovato un escamotage: prendere alcune mie stesse sedute […] Ritengo utile proporre questo mio percorso, proprio perché […] rimane misterioso cosa, davvero, fa un analista nella stanza d’analisi, salvo espressioni gergali così generiche o sincretiche, che dicono poco”. Il libro parla dunque di storie ma, attraverso le storie, parla di clinica e di modelli teorici derivati dall’approccio con situazioni ‘estreme’. La clinica, dunque, ma pure la teoria. E si affacciano nel libro alcune ipotesi teoriche che, sebbene attingano a modelli già sperimentati, aprono prospettive nuove sia relativamente alla funzione emotiva del controtransfert dell’analista (delle sue risposte come terapeuta e come persona) come sulla funzione onirica e poetica che la stessa teoria può venire ad assumere nel campo delle patologie estreme. Allora controtransfert e teoria, ma anche riflessioni sui limiti e sugli indicatori di analizzabilità, sulla responsabilità, sull’etica e sulla disciplina richiesta a tutti quei terapeuti che vogliano esplorare territori di confine. MAURO MANICA è psichiatra, già responsabile del Servizio Ambulatoriale del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asl 13 di Novara, ed è membro associato della Società Psicoanalitica Italiana.