Profili sistematici del diritto penitenziario

calcActive())">
- ISBN/EAN
- 9788892122222
- Editore
- Giappichelli
- Formato
- Libro in brossura
- Anno
- 2022
- Pagine
- 320
Disponibile
30,00 €
Appare difficile tentare di esporre in chiave riassuntiva le finalità e le con-
notazioni di un volume.
Nello sforzo di individuare un’ideale linea di congiunzione volta a collega-
re fra loro i vari contributi in esso presenti, si può affermare che tale elemento
di connessione è rappresentato dalla consapevolezza da parte di tutti gli autori
che hanno contribuito alla realizzazione dell’opera circa la valenza da attribui-
re al diritto penitenziario.
Questo ramo del diritto esige un’analisi che deve essere sviluppata nel con-
testo di una visione sistematica che non può limitarsi all’esegesi delle singole
norme ed ad un’opera asettica di inquadramento e di valutazione dei vari isti-
tuti ma deve necessariamente tener conto delle peculiarità del particolare “mi-
cromondo” rappresentato dall’universo carcerario, in relazione al quale per-
tanto occorre che l’interprete sia in grado di comprendere come talune carenze
non discendano solo da carenze normative ma rappresentino, in modo più o
meno evidente, il retaggio di una distorta visione di cosa debba intendersi ed
in cosa debba consistere la restrizione carceraria, nonché di quale sia la reale
funzione della pena.
Proprio il perdurare di determinate incrostazioni del passato ha finito col
ridurre la portata di taluni sforzi novellistici coraggiosamente protesi ad un di-
verso approccio a questo settore; a causa di ciò molte delle più significative
riforme in materia non di rado hanno stentato a tradursi in una radicale modi-
fica della vita all’interno degli istituti penitenziari.
Il volume cerca dunque di analizzare la concreta realtà carceraria italiana, e
non si limita a proporre o suggerire come essa dovrebbe essere.
Sebbene le critiche ivi sviluppate non vadano certamente lette in un’ottica
di aprioristica sottovalutazione degli sforzi diretti a disciplinare il settore del-
l’esecuzione penale, nell’Opera che abbiamo realizzato è stato tuttavia dato
obiettivamente conto di una serie di “indecisioni” e di carenze legislative ri-
spetto alle più pressanti richieste di modifica avanzate dalla dottrina e dagli
operatori.
Il testo, pur essendo connotato da un’ottica giuridica, non ha d’altra parte
trascurato le indicazioni, in chiave sociologica, dirette a chiarire i fattori che
possono favorire una risposta criminale a determinati disagi individuali e a dar
conto dei dubbi concernenti la possibilità di un’effettiva risocializzazione dei
condannati per mezzo della detenzione carceraria.
Numerose pagine sono state dedicate ad un approfondimento delle varie
modifiche che hanno condotto all’attuale configurazione degli istituti di diritto
penitenziario. Detta analisi non va ricollegata alla volontà di sviluppare una
mera disamina storica, bensì alla consapevolezza dell’opportunità di eviden-
ziare come in questo ambito non si sia assistito ad un’evoluzione lineare ed
organica verso profili di maggior tutela dei diritti dei detenuti, ma ad un per-
corso spesso ondivago e contraddittorio.
In effetti la minaccia criminale, la cui rilevanza non di rado viene voluta-
mente esasperata, nell’agone dei contrasti politici, da parte di chi proprio gra-
zie a queste tematiche cerca di ottenere facili consensi elettorali, ha indotto a
repentini mutamenti di rotta, volti a vanificare conquiste di civiltà faticosa-
mente raggiunte nel corso degli anni ed a individuare nel carcere l’unica forma
di esecuzione della pena rispetto ad un’ampia fascia di reati.
Queste deprecabili “controriforme”, nel riportare il tema carcerario al cen-
tro dell’attenzione pubblica, hanno volutamente trascurato le indicazioni diret-
te ad evidenziare, alla luce di dati inoppugnabili, la difficoltà, ed anzi la prati-
ca impossibilità, di pervenire attraverso la semplice restrizione carceraria (il
cui carico di sofferenze appare spesso indicibile) ad un reale percorso rieduca-
tivo.
L’Opera che abbiamo ora dato alle stampe non rappresenta, sotto alcun
punto di vista, una sorta di aggiornamento o di nuova edizione rispetto alle
“Dispense di diritto penitenziario”, parimenti edite dalla Giappichelli nel
2019, che, al fine di rispondere alle esigenze di un mio corso universitario,
vennero pubblicate allo scopo di fornire un quadro aggiornato, ma sintetico e
riassuntivo, della normativa penitenziaria.
L’attuale trattazione tende invece ad una disamina assai più vasta, volta a
coniugare al doveroso quadro espositivo una robusta opera di approfondimen-
to critico.
Il volume non si sottrae al compito di dar conto di alcuni dei problemi più
angosciosi legati a queste tematiche, a partire dalla condizione dei minori in
tenera età, figli di detenuti, che vedono in tal modo fortemente compromesse,
fin dai loro primi anni di vita, le possibilità di un armonico e felice percorso di
crescita.
È stata affrontata, in chiave inevitabilmente critica, la soluzione offerta dal
legislatore (ed aggravata dalle prassi operative) al problema dei condannati af-
fetti da disturbi psichici, in relazione al quale la positiva, fondamentale sop-
pressione dei manicomi giudiziari non si è accompagnata ad un reale disegno
riformatore atto a rendere possibile un percorso riabilitativo per soggetti co-
stretti a patire le limitatezze di un sistema che appare del tutto inidoneo a tener
conto dei loro reali bisogni, derivanti dal disagio di cui sono portatori.
Ovviamente, peraltro, l’Opera affianca ai rilievi critici anche le indicazioni
volte a dar conto degli aspetti indubbiamente positivi che connotano alcune
delle più recenti riforme afferenti all’ambito penitenziario.
Così, ad esempio, nell’ultima parte del volume l’attenzione viene focalizza-
ta sulla figura del Garante dei detenuti, che ha permesso di sviluppare sensibi-
lità nuove e di coinvolgere ulteriori competenze professionali per far emergere
e per tentare di risolvere alcune gravi problematicità.
Parimenti, alcune note positive sono contenute nella disamina del d.lgs. 2
ottobre 2018, n. 121, concernente la disciplina dell’esecuzione delle pene nei
confronti dei condannati minorenni, con cui è stata data una risposta normati-
va ad un’attesa che durava da oltre quarant’anni, giacché a far data dall’ema-
nazione della legge 26 luglio 1975, n. 354, si attendeva l’adozione di una
normativa ad hoc atta a tener conto delle peculiarità del mondo minorile anche
nel contesto dell’esecuzione della pena.
In conclusione, utilizzando una terminologia forse abusata, l’Opera dipinge
una realtà penitenziaria nelle sue luci e nelle sue ombre, anche se l’ottimismo
degli Autori li induce a sperare in un futuro ove il chiarore di nuove auspicabi-
li riforme possa diradare le tenebre di impostazioni oscurantiste in chiave roz-
zamente “carcerocentrica”.
Torino, 22 dicembre 2021
Maggiori Informazioni
| Autore | Rivello Pierpaolo |
|---|---|
| Editore | Giappichelli |
| Anno | 2022 |
| Tipologia | Libro |
| Lingua | Italiano |
| Larghezza | 0 |
| Stato editoriale | In Commercio |
Questo libro è anche in:
