Porto Flavia. Le vicende della Vieille Montagne in Sardegna. Ediz. illustrata [Buosi Giuseppe Mauro - Isolapalma]

- ISBN/EAN
- 9788894521924
- Editore
- Isolapalma
- Formato
- Libro rilegato
- Anno
- 2020
- Pagine
- 328
Disponibile
Il libro racconta la storia del complesso minerario di Porto Flavia, oggi sito di interesse ambientale e turistico, realizzato a Masua, nella costa sud occidentale della Sardegna, tra il 1923 e il 1924. Una storia affascinante che si sviluppa tra il 1865, anno dell'arrivo ad Iglesias della società belga Vieille Montagne, la società che ha realizzato l’impianto, e il 1941, quando un decreto fascista dichiara Vieille Montagne decaduta da tutte le concessioni minerarie in Italia.
Buosi è un geologo di origini venete cresciuto in Sardegna dove ha maturato una lunga esperienza nel campo minerario e ambientale. Autore di diverse pubblicazioni scientifiche, ha insegnato in corsi di formazione professionale. Modera la serata Franco Manca. Interverranno, oltre l’autore, l’Assessore comunale Sabrina Sabiu, il direttore del CSC della Società Umanitaria, Paolo Serra.
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Nelle trecento pagine, tra 200 fotografie e documenti inediti, si ricostruisce e documenta il progresso industriale. Perché grazie al nuovo impianto la società si liberava del vecchio sistema di trasporto con le bilancelle, barche a vela latina con capacità non superiore a 10- 15 tonnellate a tratta.
«Il minerale veniva successivamente scaricato dai depositi localizzati lungo la costa sud occidentale sarda - argomenta il geologo - nei depositi che le varie società possedevano a Carloforte, come la Vieille Montagne, oppure la Malfidano o Masua». Una rivoluzione appunto, che consentiva all'azienda di lavorare tutto l'anno con la sospensione solamente nei giorni di burrasca. Tra i documenti e le ricostruzioni emerge anche quella che viene definita «l'emancipazione e crescita dei territori».
«Senza l'attività mineraria, lo sviluppo sarebbe stato ancora più lento - argomenta il geologo -. Ricordo che tutte le maestranze tecniche e amministrative, inizialmente venivano dalla penisola, e poi gradatamente i “sardi” si affermarono e andarono ad occupare ruoli importanti in tutte le società. Dopo la creazione della scuola mineraria, voluta da Quintino Sella, anche i quadri tecnici delle società iniziarono ad essere occupati da sardi».
Una terra depredata, di lotte e scioperi
Eppoi gli interventi: case per gli operai, assistenza medica, ostetrica, scolastica. «Molte società minerarie investirono molto sul sociale - prosegue -: a tal proposito la Vieille Montagne costruì l'ospedale di Iglesias, il fiore all'occhiello di questo territorio».
E le lotte per i diritti dato che «la crescita in generale non è stata gratis, ma è costata lotte, scioperi, morti». «Ricordo che l'obiettivo delle società soprattutto quelle estere era il solo business e tutti gli enormi guadagni realizzati, non furono mai reinvestiti in Sardegna - continua ancora Buosi -. Questa terra rappresentava per loro solo un luogo dal quale portare via ricchezza senza reinvestirla. Lotte, scioperi, sindacati, presa di coscienza dei lavoratori dei loro diritti, hanno rappresentato una vera e propria emancipazione in generale della classe operaia, ma a più ampio spettro di tutto il territorio. E su questo un ruolo importante lo ebbe il dottor Cavallera medico piemontese (poi sindacalista e poi ancora sindaco di Carloforte, deputato e senatore) che dedicò la sua vita allo sviluppo del socialismo nei nostri territori».
Maggiori Informazioni
Autore | Buosi Giuseppe Mauro |
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Editore | Isolapalma |
Anno | 2020 |
Tipologia | Libro |
Lingua | Italiano |
Larghezza | 0 |
Stato editoriale | In Commercio |