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Perché il Giorno del Ricordo. La frontiera giuliana dai conflitti del passato al dialogo europeo. La legge 92/2004 compie vent'anni

ISBN/EAN
9791221810981
Editore
Aracne (Genzano di Roma)
Formato
Libro in brossura
Anno
2024
Pagine
188

Disponibile

20,00 €
Con la legge n. 92/2004 che venti anni fa ha istituito il "Giorno del Ricordo", la memoria degli esuli giuliano-dalmati è diventata ufficialmente parte della storia nazionale. La legge invita il 10 febbraio di ogni anno istituzioni statali, enti culturali, scuole e cittadini a ricordare e a studiare il dramma delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata, nonché le problematiche relative alle complesse vicende della frontiera orientale. Inoltre, il 10 febbraio 2024 il Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano ha annunciato la prossima costituzione a Roma di un Museo Nazionale del Ricordo. Un'iniziativa di grande rilevanza e senza precedenti. L'auspicio degli autori è di contribuire all'abbandono definitivo della logica degli schemi ideologici contrapposti sull'argomento, per divulgare una conoscenza di fatti storici liberi da condizionamenti di parte e da interessate omissioni che per lunghi decenni li hanno relegati nell'oblio.

Maggiori Informazioni

Autore Micich Marino;Stelli Giovanni
Editore Aracne (Genzano di Roma)
Anno 2024
Tipologia Libro
Lingua Italiano
Indice

11 Prefazione di Gianni Oliva 15 Introduzione La memoria diventa storia. Vent’anni fa veniva istituito con la Legge n. 92, 30 marzo 2004 il «Giorno del Ricordo» delle vittime delle foibe e dell’esodo degli istriani, fiumani e dalmati, 15 21 Capitolo I Istria, Fiume, Dalmazia: terre di frontiera. Profilo storico di Giovanni Stelli – 1.1. Censimenti, 21 – 1.2. Medioevo ed Età moderna, 23 – 1.3. La Grande Guerra e il primo dopoguerra, 25 – 1.4. Il periodo tra le due guerre. Il regime fascista in Italia, 27 – 1.5. La questione dei cognomi e il fenomeno dell’acculturazione, 31 – 1.6. La Seconda guerra mondiale e l’occupazione nazi-fascista della Jugoslavia nel 1941, 35 – 1.7. L’8 settembre 1943 a Trieste, in Istria, a Fiume e a Zara, 44 – 1.8. La questione «foibe». Interpretazioni a confronto, 48 – 1.9. La posizione filo-jugoslava del Partito comunista italiano, 59 – 1.10. Il regime comunista jugoslavo e la repressione, 66 – 1.11. Il Trattato di pace e il grande esodo dei giuliano-dalmati, 68 10 Indice 77 Capitolo II L’esodo dimenticato di Marino Micich 2.1. Il clima di guerra fredda. L’esodo dei giuliano-dalmati, profughi non emigranti, 77 – 2.2. Il fenomeno dell’esodo: motivazioni e periodizzazione. Le confische e la nazionalizzazione dei beni e delle proprietà degli italiani, 83 – 2.3. La posizione del Pci e dell’Anpi rispetto all’esodo nel secondo dopoguerra, 93 – 1.4. La questione dell’accoglienza e gli enti preposti. Quantificazione e dispersione dei profughi, 100 – 2.5. Provvedimenti legislativi in favore dei profughi giuliani e dalmati. I beni cosiddetti abbandonati e gli indennizzi: una vicenda non ancora conclusa, 107 – 2.6. Italiani e Croati: una lunga storia di civile convivenza e di antagonismi politici, 112 – 2.7. Vivere in esilio. Le associazioni degli esuli giuliano-dalmati in Italia e il nuovo contesto europeo, 120 127 Capitolo III Il Giorno del Ricordo per costruire un dialogo di Marino Micich 3.1. Le polemiche strumentali sulle foibe non aiutano a costruire un ponte tra passato e presente, 127 – 3.2. La necessità di una impostazione interculturale per lo studio delle zone di confine e per lo sviluppo di una comune identità europea, 138 – 3.3. La minoranza italiana nelle repubbliche di Slovenia e Croazia. Il ruolo di ponte culturale e il dialogo con le associazioni degli esuli, 140 – 3.4. Il contributo della Società di studi fiumani e dell’Associazione fiumani italiani nel mondo-Lcfe al dialogo con la città di Fiume-Rijeka (1990-2023), il tavolo del Ministero dell’istruzione e le collaborazioni con la rete degli Istituti storici della Resistenza e dell’Italia contemporanea, 150 157 Appendice fotografica 167 Bibliografia 179 Indice dei nomi

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Stato editoriale In Commercio