Numeri E La Politica. Statistica, Programmazione E Mezzogiorno Nell'impegno Di Alessandro Molinari

Questo volume può essere considerato a pieno titolo la prima biografia di Alessandro Molinari. L'autore, basandosi su una ricca documentazione inedita, ricostruisce l'itinerario intellettuale e civile dello statistico, mentre la sua carriera nelle istituzioni è costantemente messa in rapporto con l'evoluzione del quadro politico interno e internazionale, dai primi anni Venti alla nascita della programmazione economica. La statistica costituisce la cifra comune di una visione riformatrice dove la scuola liberale di Einaudi si incontra con il socialismo di Turati: è quanto emerge dall'analisi dell'esperienza di direzione di Molinari, dall'Ufficio studi del Comune di Milano all'Istat, fino alla Svimez, dove arriva alla fine del 1947 e di cui assume la guida negli anni Cinquanta. Sono gli anni del miracolo economico, l'Italia compie la scelta a favore della politica di industrializzazione del Mezzogiorno e la discussione verte sullo Schema Vanoni e sul varo di riforme di struttura atte a dare un carattere equilibrato e duraturo allo sviluppo in corso e alla affermazione di una società dei consumi. Il principale contributo offerto dalla statistica in questi anni è riassumibile nell'apporto offerto al calcolo del reddito nazionale, che avrebbe dovuto fornire un quadro di regole certe entro cui orientare le politiche di sviluppo e che, però, non trovò spazio nell'indirizzo dato alla programmazione economica. Intorno a questo snodo cruciale nella storia dell'Italia repubblicana, sostiene l'autore, si consuma la sconfitta del riformismo dei tecnici e si apre la strada ad una idea della programmazione economica basata sul principio del deficit spending, meglio funzionale all'affermazione del primato dei partiti di massa, i cui esiti si riflettono nella crisi esplosa negli anni Novanta.