Note Sulla Felicita' E La Filosofia E Altri Saggi Di Filosofia E Letteratura

Non solo condivido il grande interesse dei temi in questione, ma li ritengo ottime prove “scientifiche”. Rizzo vi ha accumulato materiali bibliografici ricchi e preziosi, ma in particolare la prova di un’ancora più vasta consuetudine con gli autori presi e non presi in esame. E — per chi non lo conosca come studioso o lo conosca solo nelle sue vesti più abituali di alto funzionario di Stato o creda che il suo amore per la scrittura si sia rivolto esclusivamente alla narrativa — sarà sorprendente verificare il lavoro da lui compiuto tra le maglie dell’università e dell’editoria come traduttore, critico, ricercatore, esperto.Non credo che sia per una deformazione dovuta alla mia professione di mediologo se trovo esemplare la sensibilità sociologica con cui Rizzo riesce a mettere in una fertile connessione dati storici e analisi testuale, facendo ricorso a una profonda consapevolezza dei mutamenti sostanziali apportati alla vita sociale contemporanea dalle nuove forme espressive dei media e dei consumi di massa. (dall’Introduzione di Alberto Abruzzese)Stefano Rizzo (Torino, 1946) ha svolto un’intensa attività di traduttore: dalla narrativa americana (Hemingway) alla psicologia (R. de Saussure, E. Erikson), all’antropologia (de Waal Malefjit), alla scienza della comunicazione (M. Mac Luhan), alla poesia (Bob Dylan), alla filosofia (W.R. Elton, P. Gardiner). Ha scritto inoltre una raccolta di racconti, Variazioni (Rubbettino, 1998) e il romanzo Mohammed (Mesogea, 2003). È consigliere della Camera dei deputati dove ha diretto l’Ufficio pubblicazioni e l’Archivio storico. Nell’ambito della sua attività professionale ha pubblicato saggi sull’informatica applicata alla documentazione, sulla comunicazione e l’informazione parlamentare, e sui macrothesauri.