Negli ultimi decenni si è assistito a un indubbio incremento dell’interesse verso l’ipotesi che differenti ambiti clinici presentassero specifiche peculiarità in relazione alla cultura specialistica medico legale. È un tema che offre ampi e giustificati motivi di riflessione nell’epoca contemporanea. Tale prospettiva è stata senz’altro favorita dall’espansione dello studio dei temi della responsabilità professionale sanitaria che, per sua natura, coinvolgendo tutti i settori della cultura medico chirurgica, vede il suo fondamento tecnico ed etico di valutazione retrospettiva nell’associazione delle competenze cliniche con quelle medico forensi. Questo presupposto si è associato anche a una richiesta culturale di affinamento metodologico negli specialisti indirizzati a una più intensa collaborazione con la prassi medico legale proprio nell’intento di favorire il più proficuo raggiungimento della collegialità valutativa che, in concreto, è stato anche affermato dalla normativa in vista del più elevato e compiuto contributo all’amministrazione della giustizia. Tale percorso è indubbiamente l’espressione degli stravolgimenti che lo stesso metodo scientifico ha acquisito nella ricerca, nell’individuazione dei parametri di giudizio sull’effettivo significato delle acquisizioni tecniche e sui loro risvolti nella prassi: un itinerario che ha condotto a consapevolezze e impostazioni del tutto innovative e in continua evoluzione.
Si è tessuto un evidente rinnovamento anche del concetto di multidisciplinarietà, a volte foriero di non semplici itinerari risolutivi, in presenza di una ben chiara visione della complessità dei problemi della biologia umana e del delicatissimo tema del suo studio sotto il profilo del diritto che è l’elemento definitorio stesso della medicina legale.
Le discipline oftalmologiche, in Italia, hanno seguito questi impulsi con grande attenzione e slancio addentrandosi nei problemi che, a tutti gli effetti, vedono interfacciarsi i temi clinici di pertinenza con i problemi medico legali. Ne è derivato un indubbio arricchimento culturale ed esperienziale che ha anche ampie ripercussioni sotto il profilo della prevenzione del rischio clinico in tale specifico ambito specialistico.
Questo testo, nella sua impostazione, rappresenta un’espressione fedele di tale esperienza produttiva. In esso la stretta collaborazione tra specialisti nelle discipline oftalmologiche e specialisti in medicina legale, non disgiunta dal contributo di insigni giuristi, ha condotto a un’esposizione che traduce in modo chiaro le premesse delle quali si è detto: a fronte di una trattazione che si addentra nei principi essenziali dei principali settori del diritto, viene articolata l’analisi delle fattispecie che coinvolgono specificamente la patologia oculare e i professionisti che ne sono i responsabili, addentrandosi in concreto nelle circostanze che costituiscono peculiarità operative e di giudizio clinico e medico legale. Ciò nel delicato settore della relazione con il paziente, delle differenti forme di responsabilità, negli ambiti amministrativo, deontologico, assicurativo privato e sociale, assistenziale sociale e della determinazione delle conseguenze sulla persona dei fatti esterni coinvolgenti la funzione visiva. Il dichiarato intento pratico del testo è soddisfatto da sezioni di argomento clinico modulate sui diversi ambiti di azione clinica oftalmologica e sui differenti inquadramenti che possono presentare in relazione all’ambito giuridico nel quale le si trattano in termini epicritici con la finalità di contribuire alla loro focalizzazione medico legale. Gli argomenti di pratica oftalmologica si estendono in modo completo dalle prestazioni di pronto soccorso sin agli aspetti riabilitativi ricordando come ciascuno di tali estese sfere di azione sottenda, in ogni suo aspetto, temi medico legali.
È un contributo che rivela consapevolezza e volontà di una continuità di approfondimento che, per il prestigio, l’estrazione e la competenza degli autori, denota il sicuro intento di favorire l’auspicio di quella già citata multidisciplinarietà che la storia e la tradizione medico legale hanno anticipato e che, con l’elevato apporto oftalmologico, in questa trattazione, vede realizzarsi un progetto di sempre più proficuo sviluppo futuro.
Riccardo Zoja
Professore Ordinario di Medicina Legale e delle Assicurazioni
Università degli Studi di Milano – Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute