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Manuale di Perimetria

ISBN/EAN
9788829929436
Editore
Piccin Editore
Formato
Libro in brossura
Anno
2018
Pagine
322

Disponibile

45,00 €

Questo libro non nasce con lo scopo di volere essere un “trattato” di Perimetria nel senso più stretto del termine. Ossia nell’accezione di una trattazione completa e sistematica di tutto lo scibile relativo a tale disciplina. Vi sono in circolazione ormai da anni autorevoli opere di quel genere, ancorché ormai datate, redatte da studiosi di fama internazionale con i quali sarebbe quanto meno velleitario, se non addirittura un po’ sfrontato, volersi confrontare. Anche se va rilevato, a proposito di quelle opere, che esse fotografano sì con estrema fedeltà la realtà del momento, ma finiscono poi con il rappresentare – per via del modo stesso in cui sono concepite – degli scatti statici, come lo sono tutti i fotogrammi. Mentre in Medicina – e dunque anche in Perimetria – tutto è in continuo divenire. Ragion per cui una cinepresa che sia costantemente in funzione appare molto più adatta della macchina fotografica per documentare quella realtà. Sulla base di queste considerazioni, ho pensato ad un’opera che fosse concepita in maniera flessibile e dinamica, costituita da capitoli che si potessero periodicamente aggiornare, anche singolarmente, per mezzo di eventuali, successive edizioni, in modo da poter continuare a mantenere il passo con quei cambiamenti significativi che sicuramente si verificheranno in futuro, nell’ambito degli studi sul campo visivo. D’altra parte – quasi a volere sconfessare, almeno in parte, quanto appena asserito – ho concepito un’opera che credo si possa definire “di ampio respiro”. Un’opera che potesse essere in grado di possedere un buon grado di completezza, e non semplicemente, dunque, uno scarno bignamino o uno stenografico manuale destinato esclusivamente a rapide e superficiali consultazioni.

Ho voluto, in altri termini, realizzare un testo idoneo a coprire tutte le necessità di conoscenza teorica e di acquisizione di nozioni pratiche che coloro che si accingono a praticare la Perimetria si trovano a dover vedere soddisfatte. Vi è da rilevare, anche a questo proposito, che qualche bignamino lo si trova effettivamente disponibile in giro. Si tratta, tuttavia, di un tipo di manualistica che – tenuta lì, a portata di mano, accanto allo strumento – può anche avere il lodevole merito di far sì che siano evitati degli autentici svarioni da parte dei meno esperti.

Questo è già qualcosa, beninteso. Sennonché, affidandosi totalmente a tali bignamini, tutto si impara meno che a ragionare, e si viene pilotati da essi passo dopo passo, in maniera acritica, come dei semplici automi. Ebbene, io, con questo mio libro, non voglio fornire allo studente alcun navigatore satellitare cui passivamente affidarsi, non voglio mettergli a disposizione alcun pilota automatico che consenta di mettere a totale riposo il cervello, una volta affidatisi a quell’ausilio. Detto in altri termini, ho sempre desiderato che i miei studenti potessero diventare dei buoni navigatori, autonomi ed esperti. E sono estremamente convinto del fatto che solo con l’attitudine al ragionamento si possa raggiungere quel grado di autonoma consapevolezza che sia capace di trasformare interi cumuli di nozioni – che, prese a sé, possono apparire effettivamente un po’ aride – in quella capacità operativa concreta che consente di muoversi con sufficienti sicurezza e disinvoltura all’interno di una data disciplina. È per questo motivo che ho voluto conferire al mio libro le caratteristiche di un Corso didattico. Il mio libro è, sostanzialmente, il mio Corso didattico (così come l’ho praticato per lunghi anni) trasposto su carta. E un Corso didattico è – per definizione – un qualche cosa che deve andare soggetto a continui, doverosi aggiornamenti e che deve stimolare quell’attitudine al ragionamento e quella propensione alla deduzione logica, cui prima si accennava.

Al fine di realizzare questi scopi, ho attinto alla mia ultraventennale esperienza didattica maturata presso la Clinica Oculistica dell’Università di Genova, alla quale va aggiunta una buona decade che ha preceduto tale fase didattica, ma che mi ha visto ugualmente costantemente impegnato negli studi sul campo visivo. La Clinica Oculistica dell’Università di Genova è un Istituto che per decenni ha rappresentato il principale polo di riferimento nazionale per quanto riguarda la ricerca nell’ambito della Perimetria, e uno degli scopi del mio libro è anche quello di onorare la memoria di chi, di quel passato così glorioso, si rese protagonista di primissimo piano. Di rendere una testimonianza concreta di quel periodo aureo. Si tratta – è doloroso doverlo constatare – di un passato che non si è saputo, o forse addirittura voluto, tentare di perpetuare, dopo che, tra un susseguirsi di eventi e l’altro (alcuni fisiologici, come possono esserlo un collocamento in quiescenza o un trasferimento ad altro incarico, alcuni ahimè tragici) il team perimetrico della Scuola di Genova – quello storico, intendo dire – ebbe a scomparire del tutto. Ma lasciamo da parte i toni malinconici, avviandoci a concludere questa introduzione asserendo che, sulla base delle molte premesse precedenti, si potrà intuire come il mio obiettivo non sia quello – lo ribadisco – della trattazione enciclopedica della materia, bensì quello, più pragmatico, della realizzazione di un percorso formativo finalizzato allo scopo di mettere in grado particolarmente i giovani che si cimenteranno con il mio Corso di essere completamente edotti e consapevoli di ciò che poi andranno a praticare sul campo. Questo è lo spirito essenziale che anima il presente testo. Nel quale, pertanto, non si reperiranno intere pagine dedicate, ad esempio,
alle nozioni di fisica che sono alla base delle caratteristiche progettuali degli strumenti che esplorano il campo visivo. Le leggi di Ricco, quella di Weber, quella di Fechner, con le loro poco accattivanti formule, lo studente avrà facilmente modo di approfondirle con pochi clic, se vorrà farlo. Ciò che invece è assai meno a portata di clic è il poter apprendere a fondo qual è il ruolo del campo visivo nell’ambito della più vasta funzione visiva, qual è la filosofia sulla quale si basa l’esplorazione di questa importante funzione, quali sono le sue potenzialità ed i suoi limiti, quali sono le sue possibilità diagnostiche, in qual modo gestire al meglio gli strumenti che abbiamo a disposizione ed i programmi d’esame che essi offrono, in maniera tale da poter ottenere dei risultati utili ed attendibili, e in modo da non sprecare inutilmente preziose energie e costose risorse. Questi sono gli scopi essenziali del mio testo.

Trattandosi di scopi in primo luogo formativi, esso è pertanto destinato innanzitutto (anche se non esclusivamente) agli studenti del Corso di Laurea Triennale in Ortottica ed Assistenza Oftalmologica, nonché ai medici Specializzandi in Oftalmologia. Ad essi ricordo che l’esame del campo visivo è legato a filo doppio a quella importante e insidiosa patologia oculare che è il glaucoma, e che tale esame rappresenta a tutt’oggi – ad onta dei suoi peraltro rari detrattori – il gold standard sia ai fini della diagnosi di tale condizione patologica, sia della valutazione della sua progressione. È estremamente difficile fornire dei numeri precisi. Tuttavia, si consideri che – quando parliamo di glaucoma – ci riferiamo ad una patologia che si stima colpisca circa 80 milioni di individui nel mondo, e che le persone completamente cieche a causa di questa malattia superino i 20 milioni. Secondo stime recenti, in Italia le persone affette accertate sarebbero oltre 500.000. Ma questa cifra è con tutta probabilità inferiore ai numeri reali effettivi, anche in considerazione del fatto che si stima che un buon 50% dei pazienti glaucomatosi lo siano senza saperlo. Si consideri, inoltre, che l’incidenza del glaucoma aumenta con l’età, e che essa interessa oltre il 10% dei soggetti di età superiore ai 70 anni. Si prevede che tale incidenza arriverà ad oltre il 30% nei prossimi vent’anni, con punte del 50% nelle aree geografiche nelle quali si manifesterà in futuro un maggiore allungamento della durata della vita media. Si tratta di cifre che parlano da sole e dalle quali – se si considera che, come si diceva, l’esame del campo visivo è mezzo irrinunciabile per la diagnosi di quella patologia – si desume tutta l’importanza che tale esame riveste. Il momento storico attuale ci sta proponendo un momento di relativa calma, anche se non assolutamente piatta, per quanto concerne i progressi della Perimetria e quelli riguardanti tutto ciò che ruota attorno all’ambito “glaucoma”. Al contrario, il dilagare della maculopatia senile all’interno della nostra popolazione sempre più anziana, nonché la straordinaria evoluzione delle tecniche chirurgiche vitreo-retiniche, stanno facendo sì che chi si occupa più specificamente di patologie retiniche goda oggi in modo particolare della luce dei riflettori, anche grazie alla strutturazione attuale dei congressi medici che – prevedendo sessioni di chirurgia in diretta che hanno molto ascendente soprattutto tra i giovani – fanno apparire ai loro occhi gli esecutori degli interventi sulla retina come gli eroi del momento. Figura epica che difficilmente essi accostano a quella di chi, sommessamente, con discrezione, e per di più immerso in quella penombra che la corretta esecuzione del test richiede, pratica un esame del campo visivo. Altro che luce dei riflettori che illumina la star di turno! Eppure, ai giovani io propongo la seguente considerazione. Occorrerebbe riflettere un po’ circa il fatto che una maculopatia senile, pur se bilaterale e pur senza volerne certo sminuire il carattere pesantemente invalidante, è comunque compatibile quanto meno con un certo grado di autonomia. Per parte sua, un distacco di retina rende certamente, prima o poi, l’occhio in questione completamente cieco, se questo non viene trattato. Ma l’occhio controlaterale sopperirà, nella peggiore delle ipotesi, a tale perdita (d’accordo, nulla vieta che un soggetto sviluppi, in tempi diversi, un distacco di retina anche nel secondo occhio, ma non si tratta certo di casi così frequenti). Considerazioni analoghe a quelle fatte per la maculopatia senile possono essere poi estese anche ai non rari casi di pucker maculare. Ebbene, il glaucoma è, invece, una patologia che è di regola bilaterale e che – almeno se diagnosticata tardivamente – può condurre alla cecità. Ma a quella vera, assoluta. Quella da bastone bianco, tanto per intenderci. Non so se con queste mie riflessioni sarò riuscito a far percepire quale eroica, a questo punto, la figura del “perimetrista”. Ne dubito fortemente. Ma ci ho voluto comunque provare, con argomentazioni che ritengo dotate di una loro fondatezza, e che non sono state certo proposte con mero intento provocatorio. Un’ultima notazione. La bibliografia che correderà i capitoli di questo libro sarà una “bibliografia essenziale” (così ho voluto chiamarla), e non sistematica, come la si reperisce nei classici trattati. Ciò, coerentemente con quello spirito essenzialmente pratico che connota il mio testo. Pertanto, le citazioni saranno limitate alle sole fonti ritenute più rilevanti ai fini degli auspicati approfondimenti. A questo punto non mi resta che augurare una buona lettura, con l’auspicio di rendere possibile una esplorazione del campo visivo che sia davvero a…360°!

Maggiori Informazioni

Autore Corallo Guido
Editore Piccin Editore
Anno 2018
Tipologia Libro
Lingua Italiano
Indice

Capitolo 1
La Perimetria: origini, storia, basi teoriche ed evoluzione 1
❚ Si prende coscienza dell’esistenza della funzione “campo visivo” . . . . . . . . . . . . . . 3
❚ Si praticano i primi tentativi di esplorazione del campo visivo,
ma ancora senza la possibilità di avvalersi di strumenti“ad hoc”. . . . . . . . . . . . . . .3
❚ Inizia l’esplorazione clinica del campo visivo per mezzo di strumenti specifici . . . . .4
❚ Nascono i primi “perimetri” propriamente detti. Lo studio del campo visivo
 entra nella pratica medica oftalmologica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
❚ La perimetria acquisisce la dignità di una disciplina autonoma, nell’ambito della branca specialistica denominata Oftalmologia . . . . . .

Capitolo 2
Il “linguaggio” della Perimetria: precisazioni terminologiche Bibliografia essenziale. .

Capitolo 3
Programmi e strategie d’esame
❚ I pattern dei test di soglia disponibili nei programmi d’esame dei perimetri Humphrey. . . .
Illustrazione dei pattern resi disponibili dai perimetri Humphrey di ultima generazione
Illustrazione dei pattern soppressi nell’ultima versione dei perimetri Humphrey, ma disponibili nel menu delle versioni precedenti .
  ❚ Le strategie di soglia disponibili nei programmi d’esame dei perimetri Humphrey . .. . . .80 Fullthresholdstrategy(strategiadisogliapiena) ..........................81
Strategia FastPac . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .  . . . . . . .82
StrategiaSITA-Standard ..................................................83 Strategia SITA-Fast. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .85 Strategia SITA-Faster. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .85
❚ ItestsopraliminaridisponibilineiperimetriHumphrey......................87
❚ Le strategie sopraliminari disponibili nei programmi d’esame
dei perimetri Humphrey. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .95 StrategiaTwozone(1livello/2zone) ......................................95 StrategiaThreezone(2livelli/3zone) .....................................96 Strategia Quantify defect . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .97 Age corrected (sensibilità correlata all’età). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .97 Threshold related (sensibilità correlata alla soglia individuale) . . . . . . . . . . . . .97 Singleintensity(livellounicodiluminanzadellamira) .....................98
❚ I pattern dei test disponibili nei programmi d’esame dei perimetri OCTOPUS ...................98
❚ Le strategie di soglia disponibili nei programmi d’esame deiperimetriOCTOPUS ............. 104
Strategianormale...................................................... 105
Strategiadinamica ..................................................... 105 StrategiaTOP(Tendency-OrientedPerimetrystrategy)................... 105
Strategiacinetica ...................................................... 108

Capitolo 4
Come leggere e interpretare un grafico perimetrico 111
❚ Mappa delle soglie (o mappa dei valori). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 118
❚ Mappe in scala di grigi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 122
❚ Mappe dei confronti e di probabilità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 125
❚ GHT (Glaucoma Hemifield Test) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 137
GHT: entro i limiti normali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 139
GHT: limite . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 139 GHT:fuoridailimitinormali............................................. 140
GHT: depressione generalizzata della sensibilità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 141
GHT: limite/depressione generalizzata della sensibilità. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 141 GHT:sensibilitàfuoridallanorma ....................................... 142
❚ Curvacumulativadeldifetto(ocurvadiBebie)............................ 143
❚ Gli indici perimetrici. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 147
MS (Mean Sensitivity). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 147
MD (Mean Deviation secondo la Perimetria Humphrey; MeanDefectsecondolaPerimetriaOCTOPUS).. 147
PSD (Pattern Standard Deviation della Perimetria Humphrey);
sLV (square root of Loss Variance della Perimetria OCTOPUS). . . . . . . . . . . . . 149
SF (Short-term Fluctuation) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 152
CPSD (Corrected Pattern Standard Deviation della Perimetria Humphrey); sCLV (square root of Corrected Loss Variance della Perimetria OCTOPUS) . 153
Cluster Analysis (perimetri OCTOPUS) . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Polar Analysis (perimetri OCTOPUS) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
❚ Gli indici di affidabilità. . . . ................................
Perdite di fissazione . . . . ................................
Risposte false positive . . ................................
Risposte false negative .................... .............

Capitolo 5
Variabilità e artefatti in Perimetria
❚ Il problema della variabilità. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
La “variabile paziente” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Le variabili che possono intervenire nelle fasi precedenti l’esecuzione dell’esame
Le variabili in grado di influire sui risultati tra un esame e l'altro
❚ Gli artefatti. . .
 Artefatti indipendenti dal grado di accuratezza dell’esaminatore . . . . . . . . . 175

Capitolo 6
Difetti tipici del campo visivo nel glaucoma 179
❚ Come individuare la presenza di un iniziale difetto glaucomatoso  nel campo visivo . . . .
❚ I difetti tipici del glaucoma: morfologia, topografia, modalità di evoluzione . .
❚ Aspetti morfologici e topografici caratteristici di alcuni difetti glaucomatosi . .
Difetti fascicolari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..... .
Il segno del “salto nasale” . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ..... .
Difetti altitudinali . .
❚ Come stabilire la giusta corrispondenza tra la sede dei difetti
perimetrici e quella dei danni anatomici ad essi corrispondenti . . . . . . . . . . . . 191

Capitolo 7
Come valutare la progressione del danno perimetrico nel glaucoma ed effettuarne la stadiazione 197
❚ I metodi per la valutazione della progressione del danno del campo visivo .  . . . . . . 198
❚ Giudizio clinico soggettivo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 199
❚ Metodi di quantificazione dei difetti basati su criteri preordinati . . . . . . . . . . . 201
❚ Event analysis (si tratta della metodica di analisi privilegiata dallaPerimetriaHumphrey) ................................ 206
GPA (Glaucoma Progression Analysis) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 208
GPA2 (Guided Progression Analysis) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 210
❚ Trend analysis (si tratta della metodica privilegiata dallaPerimetriaOCTOPUS)............................................... 215
Global trend analysis . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 215

Capitolo 8
L’esame del campo visivo nelle patologie delle vie ottiche 223
❚ Alcunepuntualizzazionisulconcettodi“apparatovisivo”.................. 223
❚ Cenni di anatomia delle vie ottiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 225
Suddivisione schematica delle vie ottiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 228
❚ Compartopre-chiasmatico(papillaottica–nervoottico) ................. 232
Patologie papillari e della porzione anteriore del nervo ottico: loro manifestazioni perimetriche....................... 232
Patologie a carico della porzione retrobulbare del nervo ottico: loro manifestazioni perimetriche................... 240
 ❚ Comparto chiasmatico . . . . . .
❚ Comparto retro-chiasmatico
❚ Casi clinici . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Caso clinico 1 . . . . . . . . . . . . .
Caso clinico 2 . . . . . . . . . . . . .

Capitolo 9
L’esame del campo visivo nel monitoraggio della maculopatia da clorochina

Capitolo 10
Le tecniche perimetriche non convenzionali
 Le più note e diffuse tecniche perimetriche non convenzionali
- La Perimetria blu/giallo (SWAP, Short-Wavelenght Automated
- FDT (Frequency-Doubling Technology). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
- Pulsar Perimetry. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
- Flicker Perimetry . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
- FDF(Flicker-- efinedFormPerimetry)................................... 285
❚ Raccomandazioni circa il corretto utilizzo delle tecniche perimetriche non convenzionali............................. 286

Capitolo 11
L’esame del campo visivo nella valutazione del danno visivo periferico ai fini medico-legali
❚ La determinazione del grado di invalidità visiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
❚ L’esame del campo visivo nell’ambito delle normative che regolano
il rilascio e il rinnovo della patente di guida . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
I programmi (pattern + strategie) consigliati dalla SIPe
per l’esecuzione degli esami del campo visivo da effettuarsi
in occasione dell’accertamento dell’idoneità alla guida . . . . . . . . . . .

Capitolo 12
Cenni sulla Microperimetria e sulla Fundus Perimetria
❚ Microperimetria...................................................
❚ FundusPerimetria........................................................ 310
Postfazione. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 315

Indice analitico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 317
BIBLIOGRAFIA

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