Manuale di diritto privato romano 2/ed.

Nel presentare questa nuova edizione del Manuale non ho molto da aggiungere alle parole che accompagnano la prima. Ne confermo finalità e metodo. Quanto ai contenuti, mi sono limitato a pochi aggiustamenti, legati alla necessità di compiere brevi ma indispensabili integrazioni e di chiarire meglio la mia esposizione in taluni punti. In quest’opera di revisione mi sono state molto utili le indicazioni provenienti da Colleghe e Colleghi, in particolare da Federico Procchi ed Alessandro Cassarino, e dalle studentesse e dagli studenti, che hanno così dimostrato di essere ancora, in buon numero, appassionati alla materia. Non nascondo, inoltre, la mia soddisfazione che si debba procedere ad una seconda edizione dopo solo due anni dalla prima, malgrado i difficili momenti che stiamo vivendo. Di questo sono assai grato a Colleghe e Colleghi docenti di corsi romanistici, che hanno avuto la bontà di apprezzare il mio lavoro e di segnalare il Manuale fra i testi di esame consigliati non solo nell’Ateneo pisano, ma anche in altre prestigiose Università italiane. Contemporaneamente, però, a fronte dei progetti di riforma dell’educazione giuridica in circolazione nel nostro Paese (uno dei quali si suppone che sarà alla fine approvato), si sono accentuate le mie preoccupazioni, già espresse in occasione della prima edizione, circa le inarrestabili spinte verso una formazione dei futuri giuristi esclusivamente professionalizzante, dove il Diritto romano (e non solo) è percepito come qualcosa di superato e dunque del tutto inutile. L’auspicio è che non avvenga così e che un libro come questo possa rappresentare un piccolissimo contributo per allontanare tali minacce. Pisa, novembre 2021