Quale deve essere il ruolo del critico militante? Secondo Walzer, il rapporto che il critico sociale intrattiene con la società è delicato e spesso ambiguo. Non serve che vesta i panni dell'apologeta o del filosofo sdegnato. Piuttosto, perché la sua azione sia efficace, è decisivo il problema della distanza: rispetto ai valori e agli interessi della società di cui è testimone, egli deve essere al tempo stesso interno, cioè moralmente coinvolto, ed esterno, dunque capace di dire no. Passando in rassegna una galleria di ritratti di grandi personaggi - Orwell, Camus, Gramsci, Foucault, Marcuse e altri ancora - l'autore delinea la fisionomia dell'intellettuale militante nelle sue diverse declinazioni e individua le tre virtù critiche necessarie per guardare in modo pragmatico e tempestivo la realtà sociale: coraggio, compassione e «buon occhio», inteso come prontezza morale.
Maggiori Informazioni
Autore
Walzer Michael;Cavani Halling E.
Editore
Il Mulino
Anno
2025
Tipologia
Libro
Collana
Biblioteca paperbacks
Lingua
Italiano
Indice
Prefazione alla seconda edizione Prefazione I. Introduzione: la pratica della critica sociale II. Julien Benda e il tradimento degli intellettuali III. Randolph Bourne e la guerra IV. Martin Buber alla ricerca di Sion V. L’impegno di Antonio Gramsci VI. Ignazio Silone e “l’impulso naturale” VII. L’Inghilterra di George Orwell VIII. La guerra d’Algeria di Albert Camus IX. Simone de Beauvoir e la donna integrata X. L’America di Herbert Marcuse XI. La politica solitaria di Michel Foucault XII. Breyten Breytenbach: il critico in esilio XIII. Conclusione: l’attività critica oggi Indice dei nomi