L'esperienza della buona relazione. La soggettualità nel campo analitico (Garofalo Diego - Borla)

Il volume rivisita alcuni concetti fondamentali della psicoanalisi alla luce della decisiva funzione della soggettualità di analista e analizzando, considerata il vero fondamento della “buona relazione”. È grazie a tale dinamica intersoggettuale che il rapporto analitico diventa l’arte dell’ascolto, della speranza, della comprensione integrale, dell’amore vero, dell’esperienza di apertura al campo mentale dal quale il soggetto autopoietico trae l’indispensabile nutrimento. La posizione asimmetrica dell’analista è garanzia del riconoscimento della differenza e della unicità dell’analizzando, e quindi di una maggiore possibilità di partecipazione dell’analista al lavoro comune. L’analista rassicura il paziente soprattutto attraverso la struttura del setting, gli mostra sollecitudine attraverso una vera fiducia in lui, cerca di sintonizzarsi con lui attraverso un processo autentico di empatia, di “sognarlo” attraverso la propria immaginazione, di curarne l’originalità attraverso la creatività derivante dal riconoscimento delle differenze individuali intrinseco alla “buona relazione”. Tutte queste dinamiche sono comunque ricercate nel complesso scenario dell’inconscio di entrambi i protagonisti, e cioè nello specifico campo psicoanalitico che proprio per questo dato si differenzia da altri più “semplici” approcci psicoterapeutici. Ogni argomento è peraltro arricchito da puntuali riferimenti all’esperienza clinica. Più in generale, illustrando il volume la condizione “nevrotica” dell’uomo e il senso profondo dell’aiuto analitico – visto come paradigma di ogni buona relazione –, esso può essere pienamente fruibile sia dagli esperti in materia sia dai profani che cercano una via per una loro maggiore autoconoscenza ed espansione di sé. Con una Postfazione di Giuseppe Varchetta e un ricordo di Antonello Correale.