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Le ragioni del pluralismo morale. William David Ross e le teorie dei doveri "prima facie"

ISBN/EAN
9788843036332
Editore
Carocci
Collana
Biblioteca di testi e studi
Formato
Brossura
Anno
2006
Pagine
294

Disponibile

23,20 €
Tra i vari sensi in cui è possibile parlare di pluralismo nella sfera morale, quello prevalente coinvolge direttamente l'etica normativa, cioè la branca che ha per oggetto l'individuazione del criterio delle azioni giuste. È l'accezione per cui all'interno di una teoria dell'obbligo si danno più principi etici basilari, che possono entrare in conflitto nell'applicazione ai casi particolari, senza che ci sia una reale possibilità di ridurli ad un singolo principio o che si possano ordinare lessicalmente in una scala fissa ed immutabile, tale da determinare una procedura meccanica di risoluzione dei conflitti. In questo volume vengono presentate e discusse alcune tra le principali versioni di pluralismo normativo elaborate dalla filosofia morale di lingua inglese, partendo dalla teoria dei doveri prima facie di William David Ross (la sua versione più nota e simbolica) e approdando ad una forma più coesa, incentrata sul principio dell'uguale rispetto per la dignità di tutti i soggetti-di-una-vita. L'autore mostra come il modello pluralista manifesti una maggiore capacità di accordarsi ai nostri giudizi ponderati su situazioni specifiche rispetto ai modelli normativi forti – rappresentati dalle teorie deontologiche tradizionali e dalle versioni prevalenti di utilitarismo – e come dunque risulti più adeguato di questi ultimi a render conto della fenomenologia della vita morale.

Maggiori Informazioni

Autore Allegri Francesco
Editore Carocci
Anno 2006
Tipologia Libro
Collana Biblioteca di testi e studi
Num. Collana 333
Lingua Italiano
Indice 1. Considerazioni preliminari 2. L'oggetto su cui verte la ricerca 3. Che cos'è il pluralismo morale Parte prima Il pluralismo morale nella teoria dell'obbligo di W. D. Ross 1. Il criterio dell'azione giusta: la terza via di Ross 1.1. Introduzione 1.2. I problemi generali della prospettiva deontologica 1.2.1. Ross e il deontologismo rigido: Kant simbolo dell'«outand- out intuitionism»' / 1.2.2. Forme di deontologismo rigido nell'etica contemporanea / 1.2.3. Doveri assoluti e senso comune / 1.2.4. Due esempi 1.3. I difetti della prospettiva teleologico-consequenzialista 1.3.1. Utilitarismo e obblighi speciali / 1.3.2. Utilitarismo e giustizia distributiva: dare poco a molti individui o dare molto a pochi individui' / 1.3.3. Utilitarismo e giustizia distributiva: distribuire i beni senza alcun criterio o distribuirli con un qualche criterio' / 1.3.4. Un ulteriore difetto dell'utilitarismo: la simmetria tra fare il bene ed evitare il male 1.4. Il metodo della conformità alle intuizioni ponderate: le credenze riflessive come banco di prova per una teoria morale 1.4.1. Ross e il semplice appello alle intuizioni / 1.4.2. Ross e l'appello alle intuizioni ponderate / 1.4.3. Le clausole da superare per il passaggio dalle intuizioni preriflessive alle intuizioni riflessive / 1.4.4. L'appello alle convinzioni riflessive comporta il conservatorismo morale' 1.5. La terza via di Ross: né doveri assoluti, né esclusivamente conseguenze 2. La teoria dei doveri prima facie 2.1. Il concetto di dovere prima facie 2.2. I principi etici basilari del sistema morale di Ross 2.3. Beneficenza e massimizzazione: la contraddizione di Ross 2.4. Beneficenza e rispetto per gli individui: Ross è «under Moore's spell»' 2.5. Il problema del conflitto tra principi prima facie e la mancanza di una gerarchia a priori 2.5.1. Etichette per la teoria normativa di Ross: pluralismo, intuizionismo, teoria dei doveri prima facie, principlism / 2.5.2. I conflitti lasciati alla mercé del singolo individuo: i passi agnostici di Ross / 2.5.3. Indicazioni per limitare l'incompletezza della teoria di Ross / 2.5.4. La preminenza degli obblighi speciali sulle istanze utilitariste / 2.5.5. La completezza delle teorie morali: un requisito irrinunciabile' Considerazioni conclusive su Ross Parte seconda Sviluppi del pluralismo, modelli alternativi e complementari, principi unificanti: le multiformi dimensioni del pluralismo morale 3. Il pluralismo morale prima e dopo Ross: alcuni modelli 3.1. Premessa 3.2. Richard Price: il pluralismo morale di matrice religiosa 3.3. Frankena e la versione 'agente-neutrale' del deontologismo moderato 3.4. McCloskey e Pontara: la ricerca di un pluralismo più coeso 3.5. Beauchamp e Childress: la tetrade dei principi per l'etica biomedica e la loro specificazione 3.6. Ordine lessicale e bilanciamento: la strategia mista di Veatch 3.7. Il pluralismo assiologista: un tentativo di replica alle obiezioni di Ross 4. Unificare il «Ross-style pluralism»' Il tentativo del consequenzialismo della norma 4.1. Introduzione 4.2. Consequenzialismo della norma vs «Ross-style pluralism»' 4.2.1. Gli argomenti di Brad Hooker: le molteplici concessioni al «Ross-style pluralism» e la superiorità del consequenzialismo della norma / 4.2.2. Problemi irrisolti, dubbi, perplessità / 4.2.3. Considerazioni conclusive: la teoria di Hooker è in realtà una forma di «Ross-style pluralism» 4.3. Postilla su Hooker 5. Unificare il «Ross-style pluralism»' Una strada kantiana 5.1. Premessa 5.2. L'unificazione kantiana di Raphael 5.3. Tom Regan e il principio dell'uguale rispetto di tutti i soggetti-di-una-vita 5.3.1. Principio formale di giustizia, valore inerente, uguale rispetto per tutti i soggetti-di-una-vita / 5.3.2. I corollari del principio dell'uguale rispetto / 5.3.3. Nodi non sciolti, incongruenze / 5.3.4. Il principio dell'uguale rispetto è inviolabile' Attacco dall'esterno all'assolutezza del principio / 5.3.5. Non si devono mai aggregare danni di entità diversa' Attacco dall'interno all'assolutezza del principio dell'uguale Conclusioni: quale pluralismo morale'/ Bibliografia / Indice dei nomi