Le nevrosi di Manzoni. Quando la storia uccise la poesia

calcActive())">
- ISBN/EAN
- 9788815245403
- Editore
- Il Mulino
- Collana
- Saggi
- Formato
- Brossura
- Anno
- 2013
- Pagine
- 213
Disponibile
19,00 €
È Manzoni il grande nevrotico della letteratura italiana dell’Ottocento: crisi di panico, svenimenti e agorafobia lo tormentarono per tutta la vita. Di questi mali, don Lisander incolpava l’immaginazione troppo viva, che gli faceva vedere pericoli inesistenti se si fosse avventurato negli spazi aperti. Manzoni, però, temeva i frutti dell’immaginazione anche in un altro campo, quello in cui viene ritenuta indispensabile: persino nella creazione artistica, nella scrittura del romanzo occorreva secondo lui tenersi lontano dai capricci dell’invenzione e affidarsi piuttosto all’appoggio sicuro del dato storico. Questo libro racconta come, a poco a poco, la storia abbia sottratto nell’autore dei Promessi Sposi ogni spazio all’arte, fino a condannarlo al silenzio.
Maggiori Informazioni
Autore | D'Angelo Paolo |
---|---|
Editore | Il Mulino |
Anno | 2013 |
Tipologia | Libro |
Collana | Saggi |
Lingua | Italiano |
Indice | Premessa I. Il diverso suono di due silenzi II. Psicopatologia della vita manzoniana III. «Dell'inventato, che è quanto dire del falso» IV. La poesia come integrazione della storia V. Due lettori VI. Storici di seconda mano VII. Un'altra storia VIII. Tassi variabili di storicità IX. Dov'era l'arte, la storia X. Metafore XI. Minimizzatori XII. Manzoni e la morte dell'arte XIII. Avvelenatori pubblici XIV. Dell'invenzione XV. Postilla conclusiva sul presente Indice dei nomi |
Questo libro è anche in: