Le cicorie di Clementina [Fra Domenico Maria Palombi - Tofani]

Il volume nasce dall'incontro tra il frate cistercense e la 34enne Clementina, nome d'arte di Sara Marino. La giovane, sin da bambina, amava mangiare la cicoria che le cucinava sua nonna. Camminando per i boschi e i prati di Trisulti, rimane incuriosita nell'incontrare il frate con un cestello ed un coltello tra le mani intento a cogliere cicoria.

La curiosa Clementina, in un giorno di primavera, affianco' Fra Domenico imparando da lui a riconoscere e cogliere i vari tipi di erba. Prendendo un coltello, imparò a distinguere assieme a lui le varie erbe e quale doveva essere il periodo in cui coglierle. Le cicorie da loro raccolte sono state inserite nell'erbario, ciascuna per la propria varietà.

Ad inizio libro il frate dedica a Clementina (Sara) una breve filastrocca in cui mette in risalto il suo smagliante sorriso, il suo amore per i cani ed il lavoro alternato allo studio. Il nome d'arte viene da suo padre, già bancario, che si chiama Clemente. La cicoria da lei preferita è quella amara.

Il frate, in seguito, ci parla di come somministrare e conservare le cicorie e di come si ottengono i succhi mentre nella seconda parte illustra i vari tipi di cicorie che possono essere, sia usate in insalata, sia come depurativi.

Tra i vari tipi di cicoria sono rimasto colpito da nomi quali: Borsapastore ( da mangiare sia cruda che cotta); Lattuga dei boschi (che si mangia cruda in insalata mista); Raperonzolo (le cui proprietà sono depurative e rinfrescanti e si raccolgono all'inizio della primavera) ed Erba Cornacelia così chiamata perché propria dei cantanti.
A conclusione dell'erbario Clementina (Sara) ringrazia Fra Domenico Palombi per averle insegnato a sorridere di fronte alle cose semplici prendendo la vita così come viene. La vita non è rassegnazione ma divina accettazione.