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Le basi della medicina estetica e del benessere. Aspetti teorico pratici fondamentali [Tamassia - Piccin Editore]

ISBN/EAN
9788829921409
Editore
Piccin Editore
Collana
Medicina Estetica - Piccin
Formato
Cartonato
Anno
2014
Pagine
450

Disponibile

120,00 €
Questo libro nasce con l’intento di offrire al medico che si avvicina alla medicina estetica la base teorica e le informazioni pratiche essenziali per una conoscenza sufficientemente adeguata della materia, tenendo in debito conto la tendenza innovativa attuale che si con figura nel tentativo di consolidare ed estendere l’approccio medico nella cura degl inestetismi in modo che questo sia soltanto una par te di una possibilità concretamente più vasta, tesa al rallentamento del processo di invecchiamento, all’allungamento della vita in piena salute e all’implementazione del benessere. La medicina estetica è di fatto una branca specialistica multi-disciplinare piuttosto giovane, che si è andata perfezionando nel corso degli ultimi decenni e che ha subito col tempo, per tutta una serie di motivi, una notevole crescita. Ciò ha determinato sia un aumento di interesse da parte medica che un incremento degli studi e ricerche nel settore, cui ha fatto seguito una domanda crescente da parte del pubblico. È questo un processo ancora in atto per un insieme concomitante di cause. Indubbiamente, in maniera interdipendente hanno giocato e giocano ancora un ruolo sia il progresso tecnologico sempre più veloce negli anni, riguardante le possibilità concrete di intervenire sui vari inestetismi, sia la maggiore attitudine al “ritocco” estetico che c’è stata e si intravede ancora, quale fenomeno socioculturale in atto da tempo ed ormai diffuso, in gran parte determinato e veicolato dai “mass media” e dai vari personaggi del mondo dello spettacolo ma non solo. Nel tempo, a datare da qualche decennio fa, si è partiti inizialmente da interventi riservati ad una nicchia di persone, in cui erano prevalenti motivazioni di natura più che altro estetica. Sull’abbrivio di una spinta dettata più dalla logica dell’apparire che non dal senso dell’essere, a datare dagli anni ’80, è stata soprattutto la metodica chirurgia a fare la parte del leone, con i vari interventi di lifting e correzioni chirurgiche, di protesi al seno ed interventi di addominoplastica e liposuzione, tanto per citare gli interventi di maggior richiamo. L’intervento medico era per lo più concentrato sulle tecniche di mesoterapia per la cura soprattutto della “cellulite”, mentre per il sovrappeso e l’obesità, in specie quella localizzata, visti i lenti risultati e la scarsa maneggevolezza della tecnica di elettrolipolisi, si proponeva essenzialmente la dieta e l’attività fisica, perlomeno fino all’introduzione delle prime macchine emittenti ultrasuoni a 3 MHz, che hanno di fatto dato inizio alla pratica della idro-lipoclasia ultrasonica. L’approccio non chirurgico in ambito estetico inizia la sua vera espansione a partire più o meno dalla metà degli anni ’90, allorquando si assiste all’introduzione di molecole “fillers” più economiche e maneggevoli rispetto al collagene bovino, come i vari tipi di acido ialuronico nonché all’avvento di tutta una serie di sostanze peeling, sicuramente più affidabili del fenolo o della resorcina, di cui il primo esempio è stato l’acido glicolico, il che ha rivoluzionato realisticamente le possibilità di intervento in termini medici e non più esclusivamente chirurgici. Ha fatto rapidamente seguito, in tempi estremamente ravvicinati, la possibilità d’impiego di macchinari e di tecnologie sempre più sofisticate (laser, luce pulsata, radiofrequenze, ultrasuoni, ecc.), oltre alle diffusione di metodiche vieppiù avanzate. Tutto ciò, unitamente al progressivo affinamento, qualitativo e quantitativo, di medici specialisti nel settore, ha sicuramente aperto le porte ad un’offerta decisamente più vasta, diversi ficata e fattibile anche sotto il profilo dei costi. Oggi la medicina estetica appare sempre più improntata all’uso di mezzi raffinati e precisi, quali i laser frazionali di ultima generazione ma non solo. Nel frattempo, in funzione di uno stimolo informativo e d’indirizzo più generale sempre più forte, che viaggia verso l’ottimizzazione del senso di benessere ed il tentativo di prolungare la vita contrastando i segni naturali del tempo, si è evidenziata la nascita di metodologie nuove, quale la medicina antiaging ed i più recenti approcci derivanti dagli studi genetici: citiamo la nutrigenetica, la nutrigenomica, la conoscenza e l’uso sempre più mirato degli integratori antiaging, l’utilizzo dei fattori di crescita nella biostimolazione fino al tentativo di impiegare le cellule staminali anche in questo settore, per non parlare del tentativo di porre le basi di una medicina predittiva e non soltanto preventiva. È chiaramente questo un tentativo che viaggia al di sopra della malattia, senza tuttavia ignorarla ma gettando semmai i presupposti di una prevenzione a tutto campo della malattia stessa. Attualmente la tendenza, peraltro condivisibile, è ad ogni modo quella di spingersi sempre più verso un approccio di tipo medico ed olistico, riguardante non solo l’estetica ma anche i vari aspetti della salute della persona, che se trascurati e degenerando finiscono ovviamente per coinvolgere anche l’apparire. Il concetto di “curarsi” preventivamente per impedire l’insorgere dei segni del tempo ed allontanare l’invecchiamento si stà facendo velocemente strada ed ha coinvolto aspetti della vita della gente che un tempo erano effettivamente sottovalutati e trascurati. È emersa finalmente un’attenzione convinta ed informata, soprattutto nel pubblico più sensibile e motivato, su temi diversi quali l’alimentazione, la vita attiva, lo sport, l’importanza delle pratiche di rilassamento e di disintossicazione, l’uso mirato degli antiossidanti, la protezione e la cura della pelle, l’uso più attento dei filtri solari, ecc. In effetti, uno dei meriti che indubbiamente bisogna riconoscere alla medicina estetica, nonostante il fatto che per il suo approccio “riduttivo” al paziente ai suoi inizi ed in alcuni casi ancora oggi, sia oggetto di sottovalutazione e critica da parte di una certa classe di medici, è quello di aver sensibilizzato le persone ad una maggior cura verso il proprio corpo e la salute più in generale. Praticamente, oggi la medicina estetica non è solo una branca multispecialistica nel senso pieno del termine ma va evidenziando sempre di più, come ben si vede, un suo profilo del tutto peculiare e vieppiù complesso, che ne fa a pieno titolo una medicina di frontiera, a cavallo fra la prevenzione, il prolungamento della vita in buona salute e l’ottimizzazione del benessere, tutti aspetti questi che sicuramente la caratterizzano già oggi e sempre di più in futuro. Per questi motivi, essa, pur conservando il suo approccio tradizionale, diretto al miglioramento estetico, si è andata trasformando a tal punto che si è avvertita la necessità di parlare al riguardo di una medicina del benessere in senso lato, quasi a sottolineare il sorpasso dell’aspetto esteriore di per sé, per approcciare ad un tipo di intervento medico che, seppur comprende quest’ultimo, si pone comunque al di là di esso. D’altra parte, se la definizione di salute che dobbiamo condividere è quella che già dal 1948 è stata espressa nella Carta costitutiva dell’Organizzazione Mondiale della Sanità come “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia”, non v’è dubbio che il campo d’azione e la definizione stessa di medicina non possono più essere ristretti semplicemente alla cura e prevenzione delle malattie ma finiscono per coinvolgere una sfera d’intervento molto più ampia ed articolata, il cui obiettivo di fondo si con figura nel tentativo di raggiungere e mantenere il massimo stato di benessere possibile. In tale più ampia visione, il lato estetico dell’offerta medico-estetica oggi tende sempre di più ad essere orientato verso una visione terapeutica che in senso più vasto, rispecchi la ricerca di un equilibrio e quindi di una rinnovata e ritrovata armonia d’insieme più che l’esaltazione di una parte. È in questa direzione, più recente ed innovativa, che si è inteso porre in essere un lavoro teso all’informazione e all’insegnamento, di cui questo libro è solo una parte e le cui direttrici di fondo sono il concetto olistico di bellezza, inteso appunto come armonia psicofisica, la cura preventiva e riparativa in senso ampio e l’applicazione coerente ed in sinergia di più metodiche per ottimizzare i risultati. Va da sé che ogni aspetto medico-scienti fico veramente innovativo e realmente migliorativo merita in questo contesto la più alta attenzione, nella speranza che per terapia medico-estetica si possa parlare nel prossimo futuro di “ringiovanimento” effettivo e non di “mascheramento” dei difetti dovuti all’inevitabile invecchiamento. La sfida vera che facciamo nostra sta quindi nel tentativo di costruire una medicina estetica che inglobi in sé la medicina antiaging e tutti quegli aspetti tesi all’ottimizzazione del benessere che già oggi s’intravedono e che già danno corpo ad una prevenzione primaria in senso pieno, tesa non solo a far sì che non ci si ammali ma a rallentare l’invecchiamento ed a ottimizzare, per quanto possibile, il benessere psico fisico. Con tali intenti, è chiaro che lo studio della medicina estetica, nel senso più esteso di medicina del benessere, non può oggi prescindere da una buona conoscenza della fisiologia medica, dei processi di invecchiamento, del funzionamento del sistema PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologico) quale unità d’insieme, della genetica nei suoi aspetti essenziali ed applicativi, della farmacologia e fitoterapia, della scienza della nutrizione nonché della dermatologia di base, quali discipline di fondo, oltre a non trascurare ovviamente le tecniche applicative e l’apprendimento delle relative metodiche. Ciò è appunto quanto ci si è proposti di fare, nella speranza di esserci almeno in parte riusciti. Per finire, desidero ringraziare coloro che a vario titolo hanno contribuito con il loro parere, i loro consigli e la propria esperienza professionale alla stesura di questo lavoro: in particolare, ringrazio quindi il Prof. Giorgio Crucitti, il Prof. Nicola Pepe, il Prof. George V. Oskarbski, il Dott. Giuseppe Pianosi, il Prof. Gianluca Pazzaglia, la Prof. Paola Tomassini, il Dott. Simone Lanini. L'Autore

Maggiori Informazioni

Autore Tamassia Leonardo
Editore Piccin Editore
Anno 2014
Tipologia Libro
Collana Medicina Estetica - Piccin
Lingua Italiano
Indice 1. LA CUTE: ASPETTI FONDAMENTALI DI ANATOMIA E DI FISIOLOGIA Fondamenti di anatomia Generalità Melanina e melanogenesi. . . . . . . . . . . . . . . . . 2 Ghiandola sebacea ed apparato pilifero . . . . . . 5 Il sebo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7 La canizie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 La calvizie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 Le ghiandole sudoripare e le ghiandole apocrine . . . . . . . 11 Embriogenesi e struttura della cute . . . . . . . . 13 L’epidermide . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13 Il derma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16 La matrice dermica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 21 L’ipoderma . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25 Innervazione e vascolarizzazione cutanea . . . 25 Aspetti di fisiologia cutanea . . . . . . . . . . . . . . 26 Funzione protettiva e difensiva . . . . . . . . . . . 26 Termoregolazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27 La microflora cutanea . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27 Infezioni cutanee comuni . . . . . . . . . . . . . . . . 30 2. CUTE, RADIAZIONE SOLARE E FOTOAGING . . . . . . . . . . . . . . . . 33 La radiazione solare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33 Lo spettro elettromagnetico . . . . . . . . . . . . . . 33 La radiazione ultravioletta . . . . . . . . . . . . . . . 35 Effetti biologici della radiazione solare . . . . . 37 Fotodermatosi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38 Reazioni cutanee difototossicità e fotosensibilità. . . . . . . . . . 39 Benefici della luce solare . . . . . . . . . . . . . . . . 41 Reattività cutanea al solee fototipo . . . .. . . . . . . . . . . . . . . 42 1. La pigmentazione immediata(IPD) . . . . . . . . . . . . . 42 2. La pigmentazione o abbronzatura ritardata (neo-melanogenesi). . . . . . . . . . 42 Caratteristiche somatiche dei diversifototipi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43 Danni cutanei fotoindotti . . . . . . . . . . . . . . . . 44 1. Danni immediati. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45 Fototipo - test . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45 Legenda - test . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45 2. Invecchiamentocutaneo fotoindotto o fotoaging. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48 Patogenesi del dannoattinico . . . . . . . . . . . . . 48 1. Reazioni di natura chimica foto-indotte di tipo diretto. . . . 49 2. Reazioni di trasferimento energetico da parte del cromoforo eccitato ad un accettore. . . . . . . . . 49 Sistemi di riparazione del danno attinico . . . . 50 Aspetti clinici del danno attinico . . . . . . . . . . 51 Patologie indotte dal sole . . . . . . . . . . . . . . . . 53 Protezione solare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54 Protezione cutanea. . . . . . . . . . . . . . . . . . 54 Filtri e schermi solari. . . . . . . . . . . . . . . . 54 Protezione oculare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 57 Lampade abbronzanti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 58 3. L’INVECCHIAMENTO CUTANEO . . . . . . . . . . 61 Generalità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61 Aspetti clinici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62 Prevenzione e terapie medico-estetiche . . . . . 63 Ruolo della cosmesi-cosmeceutica . . . . . . . . 64 Importanza dello stile di vita . . . . . . . . . . . . . 65 Il ruolo della medicina estetica . . . . . . . . . . . 65 4. IL PROCESSO DI INVECCHIAMENTO E LA MEDICINA “ANTIAGING” . . . . . . . . . . . . . . . 69 Eziologia dell’invecchiamento . . . . . . . . . . . 69 Le teorie dell’invecchiamento . . . . . . . . . . . . 71 La medicina antiaging . . . . . . . . . . . . . . . . . . 75 5. LESIONI CUTANEE COMUNI . . . . . . . . . . . . . . 79 Lesioni comuni a rilevanza estetica . . . . . . . . 79 Acne. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79 Acne rosacea. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 82 Couperose. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 84 Angiomi e teleangectasie. . . . . . . . . . . . . 85 Psoriasi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 89 Lesioni di natura virale . . . . . . . . . . . . . . . . . 92 Herpes virus. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 92 Infezioni da papilloma virus o HPV. . . . . 94 Condilomatosi e microcondilomatosi. . . . 96 Mollusco contagioso. . . . . . . . . . . . . . . . . 98 Lesioni da alterazione della pigmentazione . . 99 Melasma-cloasma. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 99 Lentigo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 101 Vitiligine. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102 Lesioni di natura allergica . . . . . . . . . . . . . . 103 Eczema allergico. . . . . . . . . . . . . . . . . . 103 Orticaria. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 104 Dermatite atopica. . . . . . . . . . . . . . . . . . 105 Lesioni di natura infiammatoria . . . . . . . . . . 106 Dermatite seborroica. . . . . . . . . . . . . . . 106 Lesioni cutanee comuni non virali . . . . . . . . 108 Cheratosi seborroica. . . . . . . . . . . . . . . 108 Fibroma pendulo . . . . . . . . . . . . . . . . . . 110 Dermatofibroma. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 111 Lesioni di natura parassitaria e micotica . . . 112 Lesioni da parassiti. . . . . . . . . . . . . . . . 112 Le pediculosi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 116 La scabbia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 117 Le micosi cutanee. . . . . . . . . . . . . . . . . . 118 Lesioni neviche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 123 I nei o nevi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 123 Tumori cutanei . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 127 Cheratosi attinica. . . . . . . . . . . . . . . . . . 127 Tumori epiteliali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 129 Melanoma. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 131 6. LA VIDEODERMATOSCOPIA NELLA DIAGNOSTICA CUTANEA ED IN MEDICINA ESTETICA . . . . . . . . . . . . . .137 Generalità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 137 Analisi di pattern delle lesioni pigmentarie . 139 Analisi dermatoscopica degli aspetti strutturali locali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 145 Reticolo pigmentario. . . . . . . . . . . . . . . 145 Punti e globuli. . . . . . . . . . . . . . . . . 146 Strie. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 146 Velo blu-biancastro. . . . . . . . . . . . . . . . 146 Blotch o “macchie d’inchiostro”. . . . . . 146 Zone di ipopigmentazione. . . . . . . . . 146 Aree di regressione . . . . . . . . . . . 146 Criteri fondanti la diagnosi in dermatoscopia . . . . . . . . . . . . . . . 147 Applicazione della regola dell’ABCDE alla dermoscopia. . . . . . . . . . . . 147 Valutazione dermoscopica attraversoil metodo di Menzies. . . . . . . . . . . . . . . . 148 Valutazione dermoscopica attraverso l’algoritmo definito “7 Point CheckList”. .50 Algoritmo detto “3 Point Check List”. . 151 La videodermatoscopia in medicina estetica . . . . . . . . 151 Videodermatoscopia: lentigo . . . . . . . . . . . . 153 7. LA VISITA IN MEDICINA ESTETICA . . . .159 Generalità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 159 La visita medicaspecialistica . . . . . . . . . . . . 160 Anamnesi ed esame obiettivo generale . . . . 160 Check-up cutaneo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 160 Check-up cutaneo: procedura. . . . . . . . 161 Le misurazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 162 Test di reattività o dermografismo. . . . . 163 Test della sensibilità. . . . . . . . . . . . . . . . 163 Individuazione del fototipo . . . . . . . . . . . . . 164 Individuazione del biotipo cutaneo. . . . . 164 Biotipo: classificazione. . . . . . . . 165 Esame obiettivo specifico . . .. . . . . . . 167 Scelta di metodo. . . . . . . . . . . . 167 Restyling distrettuale . . . . . . . . . . . . . . . . . . 168 Protocollo d’esame . . . . . . . . . . . . 168 Metodologia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 168 Inestetismi cutanei . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 169 Rughe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 170 Discromie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 170 Prevenzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 171 Igiene cosmetologica. . . . . . . . . . . . . 172 Igiene alimentare. . . . . . . . . . 172 Attività fisica . . . . . . . . 172 Trattamento generale . . . . . . 172 Programma locale . . . . . 172 8. IL PEELING IN MEDICINA ESTETICA . . . . .177 Parte generale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 177 Peeling leggero di superficie. . . . . . . . . 178 Peeling di superficie . . . 179 Peeling medio . . . . . . . . . 179 g profondo. . . . . . . . . . . . . . . . . . 180 Indicazioni generali al peeling chimico. 181 Controindicazioni generali al peelingchimico. . 181 Trattamento preliminare. . . . . . . . . . . . . 181 Trattamento post-peeling. . . . . . . . . . . . 181 Parte specifica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 182 Alfa-Idrossi-Acidi. . . . . . . . . . . . . . . . . . 182 Acido glicolico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 182 Acido mandelico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 184 Acido salicilico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 185 Acido piruvico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 186 Acido tricloroacetico. . . . . . . . . . . . . . . 188 Soluzione di Jessner . . . . . . . 189 Acido retinoico . . . . . . . . . . . . . . . 190 Resorcina. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 190 Fenolo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 191 Appendice . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 191 Corretta procedura per eseguire peeling chimici “in sicurezza”. 191 Indicazioni al peeling. . . . . . . . . . . . . . . 192 Test diagnostici ed esami. . . . . . . . . . . . 193 Fasi preparatorie o precedenti il“peeling” chimico. . . 193 Tecnica di applicazione e precauzioniprocedurali.. . . 193 Rischi controllabili. . . . . . . . . . . . . . . . . 194 Aspetti relativi alla sicurezza. . . . . . . . . 194 “Management”del post-peeling. . . . . . . 194 Aspetti clinici ed effetti collateralipost-peeling. . . . . . 194 Peeling combinati. . . . . . . . . . . . . . . . . . 195 9. I FILLER NELL’USO MEDICO ESTETICO . . .199 Generalità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 199 Tipologia di filler . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 201 Materiali protesici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 203 Classificazione dei filler . . . . . . . . . . . . . . . . 203 Filler biologici. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 203 Filler di sintesi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 204 Il filler ideale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 204 Filler: condotta e responsabilità medica . . . 205 Filler: controindicazioni all’impianto . . . . . 206 Test intradermico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 207 Filler: tecniche iniettive . . . . . . . . . . . . . . . . 207 Sostanze filler comuni . . . . . . . . . . . . . . . . . 209 Collagene. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 209 Acido ialuronico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 210 Agarosio gel. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 210 Acido polilattico. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 210 Idrossiapatite di calcio. . . . . . . . . . . . . . 210 Polimeri sintetici. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 210 Filler a base di collagene. . . . . . . . . . . . 212 Evolence. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 213 Filler a base di acido ialuronico. . . . . . 215 Filler a base di sostanze riassorbibilidi lunga durata. . . . . . . . . . . . . 236 Ifiller sintetici permanenti. . . . . . . . . . . 241 Impianti sintetici a base di poli-tetra-fluoro-etilene. . . . . . . . . . . . . 243 10. BIOSTIMOLAZIONE E BIORIVITALIZZAZIONE CUTANEA .. . .249 Biorivitalizzazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 250 Uso intradermico di sostanze naturali . . . . . 250 Polinucleotidi e polidesossi-ribonucleotidi o PDRN. . . . . . . . . . . . . . 250 Amminoacidi collagenici. . . . . . . . . . . . 253 Monomeri di acido ialuronico. . . . . . . . 254 Glucosamina solfato. . . . . . . . . . . . . . . . 254 PRP (platelet rich-plasma) e fattoridi crescita piastrinici (PDGF). . . . . . . . 255 Uso di tecnologie adazionebiorivitalizzante . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 256 Ossigeno iperbarico percutaneo. . . . . . . 256 Fotobiomodulazione con LED. . . . . . . . 257 Radiofrequenza come effetto “lifting”. . 258 Le radiofrequenze monopolari, bipolari e tripolari. . . . . . . . . 260 Luce infrarossa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 261 11. PANNICOLOPATIA EDEMATO FIBRO SCLEROTICA P.E.F.S. . . . . . . . . . . .265 Generalità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 265 Fattori predisponenti all’insorgenza della P.E.F.S. . . . . . . 267 Approccio terapeutico . . . . . . . . . . . . . . . . . 271 Dieta. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 271 Attività fisica adeguata. . . . . . . . . . . . . . 272 Le terapie nella P.E.F.S. . . . . . . . . . . . . . . . . 274 Terapie specifiche. . . . . . . . . . . . . . . . . . 274 Omeomesoterapia. . . . . . . . . . . . . . . . . . 277 La carbossiterapia. . . . . . . . . . . . . . . . . 279 Idrolipoclasia ultrasonica. . . . . . . . . . . 282 Lipoclasia per cavitazione. . . . . . . . . . . 285 Il linfodrenaggio manuale. . . . . . . . . . . 286 La pressoterapia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 287 Endermologie. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 287 Elettrolipolisi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 288 Ionoforesi di superficie. . . . . . . . . . . . . . 289 Laserlipolisi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 290 12 OBESITÀ E SOVRAPPESO . . . . . . . . . . . . . .293 Generalità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 293 Obesità ipertrofica e iperplastica . . . . . . . . . 294 Il tessuto adiposo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 295 Il calcolo del peso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 296 Indice di massa corporea (B.M.I.) . . . . . . . . 298 Composizione corporea . . . . . . . . . . . . . . . . 298 Il peso normale. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 299 13. LE DIETE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .303 Generalità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 303 La dieta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 306 La dieta dimagrante ipocalorica . . . . . . . . . . 307 La dieta mediterranea. . . . . . . . . . . . . . 308 La dieta anticellulite. . . . . . . . . . . . . . . . 309 La dieta vegetariana. . . . . . . . . . . . . . . . 310 La dieta iperproteica. . . . . . . . . . . . . . . 312 Conclusioni. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 316 Le diete famose . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 319 La dieta a zona. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 319 La dieta macrobiotica. . . . . . . . . . . . . . . 320 La dieta di Montignac. . . . . . . . . . . . . . . 322 La dieta Atkins. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 325 La dieta Scarsdale. . . . . . . . . . . . . . . . . 326 La dieta dissociata. . . . . . . . . . . . . . . . . 326 La dieta del gruppo sanguigno. . . . . . . . 327 Gruppo 0. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 327 Gruppo A. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 328 Gruppo B. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 328 Gruppo AB. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 328 La dieta “Weight Watchers”. . . . . . . . . . 329 La dieta a punti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 329 La dieta basata sul metodo Kousmine. . 329 14. LA TOSSINA BOTULINICA . . . . . . . . . . . . .333 Generalità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 333 Cenni storici. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 333 Contaminazione di alimenti e meccanismo di azione . 334 Indicazioni all’uso della tossina botulinica . 335 Controindicazioni e precauzioni d’uso . . . . 338 Tipi di tossine in commercio: indicazioni d’uso . . 338 Considerazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 340 Tossina botulinica: tecnica infiltrativa . . . . . 340 Anatomia dei piani muscolari del visoe del collo. . 340 Tecnica infiltrativa. . . . . . . . . . . . . . . . . 342 Precauzioni pratiche di impiego . . . . . . . . . 345 Trattamento in altre sedi . . . . . . . . . . . . . . . 346 Collo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 347 Angoli della bocca. . . . . . . . . . . . . . . . . 347 Mento. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 347 Rughe perilabiali superiori. . . . . . . . . . 347 Uso della tossina nell’iperidrosi . . . . . . . . . 348 Lifting del sopracciglio . . . . . . . . . . . . . . . . 348 Consigli finali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 349 15. I LASER E I LORO IMPIEGHI . . . . . . . . . . . .351 Principi fisici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 351 Caratteristiche dei laser . . . . . . . . . . . . . . . . 352 Principali tipi di laser utilizzati in medicina estetica e loro indicazioni . . . . . . . 354 Laser CO2. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 354 Laser KPT. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 356 Laser KTP. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 356 Laser Erbium. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 357 Laser Neodimio-YAG. . . . . . . . . . . . . . . 358 Laser Q-Switch. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 358 Laser neodimio-YAG Q-Switch. . . . . . . . 360 Laser Alexandrite. . . . . . . . . . . . . . . . . . 360 Laser a rubino. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 361 Dye Laser. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 361 Laser a diodi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 361 Laser ad eccimeri. . . . . . . . . . . . . . . . . . 362 Laser in modalità frazionale. . . . . . . . . . 363 Lo “Skin Resurfacing” in modalità Fraxel. . . . . . . 364 Patologie trattate con i laser . . . . . . . . . . . . . 366 Laserterapia nella patologia vascolare . 367 Laserterapia nelle alterazioni della pigmentazione. . . . . . . . . 368 Laserterapia ed epilazione progressiva . 370 Laserterapia nelle lesioni cutanee propriamente dette . . . . . . 372 Laserterapia nelle alterazioni cutanee da invecchiamento . . . . 372 Tipi di laser e loro principali indicazioni . . . 372 Pericolosità e sicurezza d’impiego dei sistemi laser. . . . . . . . . . 373 Il F.EL.C.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 373 16. LA LUCEPULSATA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .377 Fotoringiovanimento . . . . . . . . . . . . . . . . . . 379 Epilazione progressiva . . . . . . . . . . . . . . . . . 380 Ipercromie cutanee . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 383 Lesioni vascolari . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 385 Terapia fotodinamica . . . . . . . . . . . . . . . . . . 386 17. INDICE ANALITICO