La televisione del crimine. Atti del Convegno «La rappresentazione televisiva del crimine»

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- ISBN/EAN
- 9788834311745
- Editore
- Vita e Pensiero
- Collana
- Università/Ricerche/Diritto
- Formato
- Libro
- Anno
- 2005
- Pagine
- L-742
Disponibile
40,00 €
I mass media esercitano un formidabile impatto sui modi di pensare anche delle persone meno propense a lasciarsi suggestionare. I fatturati del mercato pubblicitario sarebbero del resto inspiegabili se coloro che vi investono non pensassero di poter orientare le scelte di lettori e telespettatori. In campo criminale, giornali e televisioni, più che essere causa diretta di comportamenti delittuosi (cosa non facile da dimostrare), influenzano le modalità con cui il pubblico percepisce e interpreta i fatti e, indirettamente, condizionano la pressante, e spesso irrazionale, domanda di sicurezza rivolta alla politica. La monetizzazione del tempo televisivo e dello spazio giornalistico (sempre più forte da quando anche i media sono diventati attori della new economy) rimuove o contrae il tempo del pensiero e del discorso. "L'informazione è come il caffè: è buona quando è calda e forte", così i 'messaggi' si appiattiscono sul dominio del senso comune, sul registro del curioso, del divertente, del sensazionale e del pruriginoso. Di qui l'interesse dei media per i crimini, in particolare i più violenti ed efferati. Nelle rare occasioni in cui si occupano anche del crimine economico, essi vanno subito alla ricerca di un 'capro espiatorio', invece di aiutare lettori e spettatori a comprendere l'accaduto. La 'torcia fiammeggiante' che giornali e televisioni brandiscono quando si occupano del crimine è spesso impugnata...
Maggiori Informazioni
| Autore | Forti G.;Bertolino M. |
|---|---|
| Editore | Vita e Pensiero |
| Anno | 2005 |
| Tipologia | Libro |
| Collana | Università/Ricerche/Diritto |
| Lingua | Italiano |
| Larghezza | 0 |
| Stato editoriale | In Commercio |
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