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La sentenza di Isacco. Come dire la verità senza essere realisti

ISBN/EAN
9788857512310
Editore
Mimesis
Collana
Ricercare
Formato
Libro
Anno
2012
Pagine
114

Disponibile

12,00 €
Isacco Israeli il Vecchio, ripreso da Tommaso d'Aquino, scriveva che la verità è 'ad aequatio intellectus et rei , cioè, essenzialmente, corrispondenza alla realtà. L'idea di base, che sembra di puro buon senso e risale almeno ad Aristotele, ha rappresentato, nella storia della filosofia seguente, il paradigma per eccellenza della teoria realista della verità. Parecchi secoli dopo, un giovane logico di Varsavia, Alfred Tarski, pubblica un denso saggio sul concetto di verità del linguaggio delle scienze deduttive che, secondo alcuni filosofi (tra cui, ad esempio, Karl Popper), riabiliterebbe l'idea della verità "assoluta" intesa come corrispondenza ai fatti: un'idea che sembra accolta oggi fiduciosamente da chiunque la comprenda. Questo libro si chiede se la definizione per certi versi analitica della verità come adeguatezza alle "cose come stanno", una definizione sulla quale chiunque potrà essere d'accordo, debba necessariamente condurre alla tesi metafisica dell'adaequatio e se per "dire la verità" dobbiamo obbligatoriamente essere realisti.

Maggiori Informazioni

Autore Valore Paolo
Editore Mimesis
Anno 2012
Tipologia Libro
Collana Ricercare
Num. Collana 1
Lingua Italiano
Larghezza 0
Stato editoriale In Commercio
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