La salute come diritto costituzionale. Lezioni 4/ed.

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        - ISBN/EAN
- 9788892141704
- Editore
- Giappichelli
- Formato
- Libro in brossura
- Anno
- 2021
- Edizione
- 4
- Pagine
- 272
Disponibile
                
                    
                        26,00 €                    
                
                
                
            
            
            
        
    Due sono le ragioni che hanno indotto a licenziare una nuova edizione 
di questo volume. 
La prima, consueta e del tutto fisiologica per un testo giuridico che si 
confronti con il diritto positivo, fa capo alla necessità di dare conto, for-
nendone una valutazione, delle più rilevanti novità normative e giuri-
sprudenziali intervenute negli ultimi tre anni. È noto, del resto, come da 
tempo il diritto costituzionale alla salute e le questioni ad esso più o me-
no direttamente legate, abbiano guadagnato una posizione di indiscutibile 
rilievo nell’attenzione di giurisdizione e dottrina (e, talvolta, perfino del 
legislatore), dando origine, in modo pressoché ininterrotto, a inediti ri-
flessi problematici sia sul piano pratico che su quello teorico. Anche li-
mitandosi a considerare soltanto la recente giurisprudenza costituzionale, 
infatti, evidentissimi sono gli apporti da essa forniti non solo in tema di 
rifiuto delle cure e, più in generale, di “autodeterminazione” del paziente 
nelle scelte relative al c.d. fine vita, ma anche con riferimento all’accesso 
alle cure delle persone che si trovino in situazioni di difficoltà, fragilità e 
disagio. 
Basti pensare, a titolo esemplificativo, alle decisioni della Corte costi-
tuzionale sul c.d. caso Cappato, nelle quali l’art. 32 Cost. è stato il punto 
d’appoggio normativo per forgiare un “diritto a morire dignitosamente” 
anche nelle modalità del suicidio assistito, in presenza di determinati pre-
supposti e condizioni. Parimenti rilevante è stata l’evoluzione della stessa 
giurisprudenza costituzionale in materia di diritto alle cure: dopo una 
lunga stagione nella quale il condizionamento finanziario ha rappresentato 
un’immancabile qualificazione (limitativa) della piena effettività dell’ac-
cesso alle cure, negli ultimi anni sono finalmente emersi ripetuti segnali 
di maggiore attenzione alla dimensione “incomprimibile” che pure deve 
connotare il diritto a ricevere prestazioni sanitarie.
Un altro fronte su cui il dibattito pubblico è stato di recente particolar-
mente  acceso  è  quello  riguardante  gli  obblighi  vaccinali,  da  più  punti  di  
vista. Anzitutto, da una prospettiva per così dire “tradizionale”, si è riaper-
ta  la  questione  relativa  ai  limiti  che  il  legislatore  incontra  nel  disporre  la  
loro  obbligatorietà,  anche  in  rapporto  al  peso  delle  evidenze  scientifico-
sperimentali: si tratta più in generale della riproposizione dell’irrisolto te-
ma dei rapporti tra scienza e diritto, tra conoscenza tecnica e discreziona-
lità legislativa. Inoltre, un profilo che negli ultimi tempi tende a guadagna-
re  sempre  più  spazio  attiene  alla  distinzione  tra  vaccinazioni  imposte  e  
vaccinazioni  meramente  raccomandate,  anche  lungo  il  versante  della  in-
dennizzabilità delle eventuali conseguenze pregiudizievoli per la salute.  
Merita  di  essere  segnalata,  infine,  in  tema  di  procreazione  medical-
mente  assistita,  quella  giurisprudenza  costituzionale  che  ha  ritenuto  non  
illegittima la scelta legislativa di escludere le coppie omosessuali dall’ac-
cesso a tali pratiche terapeutiche. 
La  seconda  esigenza  che,  come  si  accennava,  ha  reso  non  rinviabile  
l’aggiornamento del volume è conseguenza immediata della eccezionalità 
dell’emergenza  pandemica  da  Covid-19:  eccezionalità  che  certo  non  ne-
cessita  di  particolari  dimostrazioni,  essendo  stata  sperimentata  e  avendo  
determinato ripercussioni nella quotidiana esistenza di ciascuno. Va da sé 
che le straordinarie condizioni che la pandemia ha creato sul piano effet-
tuale hanno prodotto conseguenze altrettanto straordinarie sul piano nor-
mativo, imponendo al giurista – e anzitutto al costituzionalista – l’inelu-
dibile compito di confrontarsi con esse. 
La  pandemia  ha  imposto  risposte  regolatorie  che  hanno  inciso  sulla  
nozione  di  salute  e  sul  ruolo  della  prevenzione  in  sanità;  ha  riproposto  
in modo deciso il tema dei trattamenti sanitari obbligatori che il legisla-
tore può introdurre per assicurare la tutela della salute della collettività, 
limitando  il  godimento  della  libertà  di  cura;  ha  suscitato  un  ampio  ri-
pensamento  del  rapporto  tra  libertà  individuale  e  doveri  di  solidarietà  
proprio in relazione alla protezione della salute in ogni ambito della vita 
associata: nella scuola, nel lavoro, nello sport, nei luoghi di aggregazio-
ne sociale. 
Ma, allo stesso tempo, proprio il punto di vista più specificamente in-
centrato sulla protezione costituzionale della salute, a partire dal compito 
della  Repubblica  di  tutelarla  come  diritto  individuale  e  come  interesse  
collettivo,  fornisce  una  valida  chiave  interpretativa  per  tentare  di  inqua-
drare  sistematicamente  l’insieme  degli  accennati  interventi  normativi,
consentendo di coglierne la natura complessa e la pluralità di piani inter-
secati. In questa ottica, le diverse limitazioni delle libertà costituzionali 
cui si è assistito nel periodo emergenziale possono essere lette (nonostan-
te i tratti di caoticità che hanno contraddistinto l’incedere del legislatore) 
non già come mere produzioni extra vagantes, in quanto tali estranee alla 
logica strutturale dell’ordinamento, ma (anche) come altrettanti strumenti 
di protezione di un diritto costituzionale. La tutela della salute, cioè, vie-
ne in rilievo come giustificazione dei limiti apposti a molteplici libertà 
giuridiche (inclusa la stessa libertà di salute) e, contestualmente, come 
adempimento di un preciso dovere costituzionale assegnato alla Repub-
blica. 
È proprio sulla base di questo ordine di idee che si è scelto di non con-
finare in una sezione apposita la trattazione delle novità introdotte dalla 
disciplina anti-Covid che più da vicino ineriscono al tema affrontato nel 
volume: ragioni metodologiche hanno suggerito di “ricondurre a siste-
ma”, nei limiti del possibile e del coerente, la pluralità ed eterogeneità 
degli apporti normativi del periodo pandemico. In altre parole, chi scrive 
ritiene che l’emergenza sanitaria e la correlativa risposta normativa non 
abbiano dato vita a un ordinamento alternativo cui applicare canoni er-
meneutici alternativi; al contrario, lo sforzo deve essere quello di leggere 
tali esiti prescrittivi attraverso le consuete categorie costituzionali, a par-
tire da quelle implicate dalla tutela del diritto alla salute, al fine di indivi-
duare la loro collocazione ordinamentale più pertinente e di esaminare, 
alla luce di ciò, anche gli eventuali dubbi di legittimità cui possano dar 
luogo. 
Infine, va segnalato che nella presente quarta edizione si è deciso di 
seguire una diversa tecnica redazionale per quel che concerne i riferimen-
ti bibliografici. Le note a piè di pagina, che contraddistinguevano le edi-
zioni precedenti, sono state eliminate in favore della sommaria indicazio-
ne nel corpo del testo, tra parentesi quadre, del cognome dell’Autore, 
dell’anno e della pagina dell’opera di volta in volta citata. Ciascun rife-
rimento viene poi adeguatamente dettagliato nella nota bibliografica col-
locata in appendice a ogni capitolo, nella quale le opere richiamate sono 
indicate seguendo un ordine che tendenzialmente replica quello con cui 
compaiono nel testo. Nella stessa nota bibliografica posta a fine capitolo, 
peraltro, si è tentato di inquadrare i riferimenti secondo un criterio ragio-
nato, che aiuti il lettore a collocare le opere sia rispetto ai diversi argo-
menti affrontati, sia nel più ampio contesto del dibattito dottrinale sugli 
stessi temi. 
*** 
Anche per questa edizione, l’autrice sente il bisogno di ringraziare, per 
l’aiuto prestato nella revisione dell’opera, Concetta Giunta, Stefania Ma-
bellini, Marta Mengozzi, Camilla Petrillo, Valentina Tamburrini e Mi-
chela Tresca. Uno speciale ringraziamento va a Francesca Morganti per 
l’attenta e intelligente rilettura dell’intero testo. 
*** 
È trascorso un anno dalla scomparsa del prof. Pierfrancesco Grossi: 
potrà  facilmente  constatarsi  come  gli  echi  del Suo  insegnamento,  per 
quanto fiaccati dai limiti dell’autrice, risuonino nelle pagine anche del 
presente volume. 
Roma, luglio 2021 
        Maggiori Informazioni
| Autore | Morana Donatella | 
|---|---|
| Editore | Giappichelli | 
| Anno | 2021 | 
| Tipologia | Libro | 
| Lingua | Italiano | 
| Larghezza | 0 | 
| Stato editoriale | In Commercio | 
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