La Prevenzione Del Disagio Giovanile

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- ISBN/EAN
- 9788874663262
- Editore
- Carocci
- Collana
- Il servizio sociale
- Formato
- Brossura
- Anno
- 2010
- Pagine
- 288
Disponibile
24,00 €
A sedici anni di distanza dalla prima stesura, esce la nuova edizione di un testo che ha ottenuto notevole successo tra operatori sociali, studenti e docenti dei corsi di laurea in sociologia, psicologia e scienze dell'educazione. Il testo ripropone l'impianto metodologico della prima edizione - basato sull'analisi dei modelli di intervento e sulle problematiche operative che si incontrano nel fare prevenzione - con ampi aggiornamenti riguardanti l'analisi della condizione adolescenziale, le nuove forme di devianza, la normativa e il sistema dei servizi, i modelli d'intervento e le buone pratiche oggi piu' diffuse, le nuove unita' d'offerta per gli adolescenti. Il tema cruciale della progettazione e' stato rivisto e ampliato, e le schede conclusive, dedicate ai diversi livelli d'intervento, sono state aggiornate e arricchite di nuove esperienze e riferimenti bibliografici.
Maggiori Informazioni
Autore | Regoliosi Luigi |
---|---|
Editore | Carocci |
Anno | 2010 |
Tipologia | Libro |
Collana | Il servizio sociale |
Num. Collana | 123 |
Lingua | Italiano |
Indice | Parte prima. I concetti e gli orientamenti di fondo 1. Dal disagio giovanile alla devianza Premessa: quale giovane/Disagio giovanile: termine generico o concetto specifico?/Il concetto di disagio: alcune definizioni/Il concetto di disadattamento/ Il concetto di devianza giovanile 2. La prevenzione Il concetto di prevenzione e la sua applicazione al sociale/La prevenzione in campo giovanile/La dialettica prevenzione/promozione/ I diversi livelli di prevenzione 3. Il lavoro preventivo e i modelli di riferimento Premessa: modelli, teorie, metodi/Quali modelli teorici per la prevenzione/Gli attori della prevenzione/I contenuti del lavoro preventivo 4. Dai metodi di intervento ai modelli teorici nel lavoro con l’utenza Gli orientamenti nel lavoro con l’utenza/Le matrici teoriche del lavoro con l’utenza centrato sul disagio individuale/Le matrici teoriche del lavoro con l’utenza centrato sul disagio relazionale/Prevenzione, comunicazione ed educazione: alcune considerazioni conclusive 5. Metodi e modelli teorici nel lavoro per l’utenza e per il servizio Strategie e orientamenti nel lavoro per l’utenza/Il lavoro per il servizio/progetto: modelli teorici di riferimento 6. Metodi e modelli teorici negli interventi di secondo livello Modelli per il lavoro con la committenza/Modelli per il lavoro con gli operatori del primo livello/Modelli per il lavoro con il territorio/Modelli per il lavoro per il servizio/progetto/Alcune considerazioni conclusive sui modelli Parte seconda. Alcune problematiche operative 7. I problemi con cui si misura la prevenzione di Giuseppe Scaratti La prevenzione del disagio adolescenziale e giovanile: costruzione di senso tra desiderio e depressione/La complessità e il compito impossibile/L’accompagnamento a processi di cambiamento sociale/L’emancipazione e il controllo sociale/La comunicazione educativa/La relazione educativa/Conclusioni 8. I servizi di primo livello: quale setting per la prevenzione? Il setting in ambito non terapeutico/Le agenzie di socializzazione secondaria: la prevenzione come “segno di contraddizione"?/I servizi per gli adolescenti e il problema dell’accesso/Sulla soglia e oltre 9. Progettare la prevenzione nei servizi di secondo livello Premessa: il ruolo della prevenzione nei servizi di secondo livello/Il percorso della progettazione/L’implementazione del progetto 10. Aspetti di analisi valutativa del lavoro preventivo di Giuseppe Scaratti L’assunzione di un paradosso/Verso scenari possibili di valutazione/Che cosa è valutare: considerazioni epistemologiche/Prospettive metodologiche Parte terza. Le diverse prevenzioni: indicazioni per la lettura e per l’intervento 11. Una guida a schede Scheda 1. La prevenzione potenziale o promozione Scheda 2. La prevenzione del disadattamento Scheda 3. La prevenzione specifica primaria dei comportamenti impropri Scheda 4. La prevenzione specifica secondaria delle devianze Postfazione Note Bibliografia |
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