La presa di potere dell'inquisizione romana (1550-1553)

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- ISBN/EAN
- 9788858110911
- Editore
- Laterza
- Collana
- Storia e società
- Formato
- Libro in brossura
- Anno
- 2014
- Pagine
- XIX-257
Disponibile
22,00 €
I primi anni Cinquanta del Cinquecento vedono uno scontro durissimo tra il Sant'Ufficio e papa Giulio III, sempre più in conflitto con gli inquisitori che di fatto non riconoscono la sua autorità, ma troppo debole e screditato per proporre una linea alternativa. La battaglia si apre con il lungo e drammatico conclave del 1549-50, quando Gian Pietro Carafa (il futuro Paolo IV) non esita a formulare esplicite accuse di eresia contro alcuni dei più autorevoli esponenti del sacro collegio. Forte del suo ruolo istituzionale di supremo difensore della fede, il Sant'Ufficio riesce a imporre il primato dell'ortodossia teologica su ogni altra considerazione di natura politica e pastorale, ergendosi cosi al rango di supremo tutore e garante della Chiesa e del suo magistero. A dispetto degli ordini del pontefice, l'Inquisizione continua ad accumulare prove e documenti processuali per eliminare i propri avversari anche avvalendosi delle denunce di persone screditate o di documenti falsi. Massimo Firpo tratteggia un quadro inatteso delle origini della Controriforma, colte negli aspri conflitti ai vertici della Chiesa di Roma, con esiti destinati a lasciare un segno profondo e duraturo sulla sua identità storica, teologica e pastorale.
Maggiori Informazioni
Autore | Firpo Massimo |
---|---|
Editore | Laterza |
Anno | 2014 |
Tipologia | Libro |
Collana | Storia e società |
Lingua | Italiano |
Larghezza | 0 |
Stato editoriale | In Commercio |
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