La Legge Aquilia. Tra Verba Legis E Interpretazione Giurisprudenziale [Desanti - Giappichelli]

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- ISBN/EAN
- 9788834858806
- Editore
- Giappichelli
- Formato
- Brossura
- Anno
- 2015
- Pagine
- 216
Disponibile
20,00 €
Carlo Augusto Cannata, autore di importanti studi in materia, ha dedicato alla legge Aquilia queste suggestive osservazioni: “… in tutta la storia del diritto, forse mai un testo legislativo conobbe una tale disproporzione fra l’entità del testo in sé e l’entità della sua interpretazione. Anche senza pensare al fatto che la lex Aquilia rappresenta la matrice pressoché unica di tutta la disciplina e la dottrina della responsabilità extracontrattuale del diritto moderno, nei paesi romanisti almeno, […] e limitandoci a considerare quel che avvenne a Roma: da un punto di vista quantitativo, alla diecina di righe del testo della legge fanno riscontro libri e libri di scritti giurisprudenziali; da un punto di vista qualitativo, ad una scarna triade […] di norme (per l’esattezza, in realtà a due norme) fa riscontro la costruzione di una disciplina come poche altre elaborata e complessa”. Queste parole esprimono le ragioni per le quali, accingendomi a individuare l’argomento da proporre agli studenti del corso di Diritto romano, la mia scelta è caduta sulla legge Aquilia e il suo straordinario percorso evolutivo. Non esiste esempio più fulgido della vocazione dei giuristi a cogliere le potenzialità di un testo legislativo alquanto scarno, in una visione tesa a superarne gli originari limiti per adeguarlo alle rinnovate esigenze della società del tempo. Il tutto, dico cosa risaputa, espresso in un turbinio di casi dalle tinte più vivaci e smaglianti, che catturano l’attenzione di chiunque vi si accosti. Al tempo stesso, la materia è in piena sintonia con studi e riflessioni che sto conducendo da tempo intorno ai delitti privati e al concorso delle azioni. Il tema della legge Aquilia è stato studiato incessantemente da secoli, con prevalenza degli studi di approfondimento rispetto a quelli di sintesi. Allineandomi a questo secondo orientamento, ambisco a offrire una visione di insieme della materia che, seppure inevitabilmente costretta in un impianto sistematico, non rinunci ad esaltare lo spessore storico e lo spirito innovativo che pervade i testi analizzati. In questa prospettiva, esaminata criticamente la dibattuta questione del contenuto originario della disciplina aquiliana, si cercherà di coglierne l’evoluzione secondo alcune principali direttrici: il suo costante allargamento a fattispecie estranee al dettato legislativo; il rapporto fra iniuria e culpa cause di giustificazione ed emersione della colpevolezza; la progressiva depenalizzazione dell’actio legis Aquiliae in relazione alla persistenza della sua originaria natura penale; le riforme giustinianee, che chiudono l’orizzonte storico preso in considerazione. Infine, uno sconfinamento nelle fonti retoriche. La declamazione XIII dello Pseudo-Quintiliano è un testo che non può dirsi sconosciuto agli studiosi ma neppure particolarmente valorizzato nell’ambito degli studi dedicati alla legge Aquilia. A questa declamazione, sorprendente testimonianza di diritto vivo, e testo letterario di particolare bellezza, è affidata la conclusione dell’opera.
Maggiori Informazioni
Autore | Desanti Lucetta |
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Editore | Giappichelli |
Anno | 2015 |
Tipologia | Brossura |
Num. Collana | 0 |
Lingua | Italiano |
Indice | I. Il plebiscito aquiliano e il suo significato originario. – II. Il progressivo allargamento della tutela aquiliana. – III. Iniuria e culpa. – IV. Danno, risarcimento, pena. – V. L’età giustinianea. – VI. Dalle fonti giuridiche alle esercitazioni retoriche. La declamatio maior XIII dello pseudo-quintiliano. – Appendice. Le api del povero (ps. Quint. Decl. XIII). |
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