L'ospite indesiderato - Storie della tubercolosi dalle origini alla super-resistenza

Mafraq (Giordania) ottobre 2008. Il sanatorio, che si chiama Aniìoor, si trova nel nord della Giordania. Due ore di macchina da Amman, una strada monotona attraverso un deserto sassoso; poi di colpo, inaspettata, un'oasi verde argento. Un mare di ulivi, cent inaia, piantati più di quarant'anni fa da due missionarie australiane giunte qui per curare i beduini malati di tubercolosi. Adesso Eleanor non c'è più ed Aileen - quasi ottantenne, che le è sopravvissuta - ci accompagna a visitare la struttura. Cinquanta letti, più di un centinaio di malati che ogni anno, da tutta la Giordania, ma anche dai paesi il cui confine è a pochi chilometri, Iraq, Siria e Palestina, approdano qui in cerca di cure per laTB. I pazienti, quasi tutti a letto, si possono scorgere attraverso le vetrate che si affacciano su piccoli cortili fioriti. "Questi sono casi di MDR - sta spiegando Aileen - invece quest'uomo, arrivato dall'Iraq, e sospetto XI)R". Solo due anni fa questi acronimi non avrebbero significato nulla per me. Adesso faccio un salto indietro, tenendomi più lontana possibile: XDR (Extensively Drug-Rosistant TB) la forma più terribile di tubercolosi! Quella incurabili», che resiste a tutte le medicine conosciute.