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Il tempo delle Neuroscienze [Ghilardi - SEU Società Editrice Universo]

ISBN/EAN
9788865150702
Editore
SEU Società Editrice Universo
Formato
Brossura
Anno
2012
Pagine
306

Disponibile

24,65 €
29,00 €
Se il tempo è stato oggetto della filosofia sostanzialmente dai suoi albori, le neuroscienze hanno invece cominciato ad occuparsene solo recentemente. Lo studio presente tenta di colmare il profondo divario tra il mondo della riflessione filosofica e quello della ricerca sperimentale. Dopo un’articolata disamina delle principali posizioni filosofiche maturate attorno al tema del tempo, vengono presentati alcuni dei più significativi lavori neuro-scientifici in cui l’orizzonte temporale gioca un ruolo chiave. Si cerca pertanto di rispondere alle domande: di quale tempo ci parlano le neuro-scienze? Quale modello di temporalità viene avallato nella prassi neuro-scientifica? Domande le cui risposte sono tutt’altro che ovvie e che spesso nascondono orientamenti impliciti da scoprire, non indifferenti al corso della ricerca scientifica. In questo lavoro si trovano le risposte a questi quesiti unite alla proposta di una concezione più profonda ed epistemologicamente consapevole della temporalità da utilizzarsi in sede sperimentale.

Maggiori Informazioni

Autore Ghilardi Giampaolo
Editore SEU Società Editrice Universo
Anno 2012
Tipologia Libro
Lingua Italiano
Indice PARTE I – PERCORSI STORICI 1. INTRODUZIONE. UN EXCURSUS STORICO INTORNO ALLA NOZIONE DI “TEMPO” 2. PLATONE. L’INIZIO DI UNA FILOSOFIA DEL TEMPO 2.1 Il tempo come figura dell’eternità 2.2 Il senso del numero in Platone: la nascita del vocabolario per parlare deltempo 2.3 Tempo ciclico e semicreazione 2.4 Conclusioni 3. ARISTOTELE 3.1 La matematica del tempo 3.1.1 Il numero come ente ideale 3.1.2 Il numero come quantità 3.2 Conclusioni 4. SANT’AGOSTINO 4.1 Tempo e anima 4.2 Anima e memoria: luoghi del tempo 4.3 La misura del tempo 4.4 Memoria: organo del futuro 4.5 Conclusioni 5. SAN TOMMASO D’AQUINO. TEMPO: ANIMA DEL MOVIMENTO 5.1 Ontologia del tempo 5.2 Considerazioni gnoseologiche 5.3 L’istante come misura di continuità e discrezione del tempo 5.4 Il tempo come concetto sintetico di quantità e grandezza 5.5 Il tempo delle cose 5.6 L’estensione formale del concetto di tempo 5.7 Conclusioni 6. GALILEO GALILEI 6.1 Lo studio del moto 6.2 La necessità di un nuovo vocabolario concettuale 6.3 Dalla ricerca delle cause a quella degli effetti 6.4 Analisi epistemologica del metodo galileiano 6.5 Dal numero rapporto al numero “quantità” 6.6 Per una metrica interna ai fenomeni: gli esperimenti sul piano inclinato 6.7 Conclusioni 7. NEWTON 7.1 Il tempo assoluto 7.2 L’epistemologia newtoniana 7.3 Conclusioni 8. LEIBNIZ 8.1 Tempo: ordine delle successioni 8.2 Quantificabilità dell’ordine 8.3 Conclusioni 9. KANT 9.1 Le premesse gnoseologiche kantiane 9.2 Spazio e tempo: condizioni di possibilità del sapere rigoroso 9.3 Il tempo nel soggetto 9.4 Tempo e causalità 9.5 Conclusioni 10. TEMPO E CAUSALITÀ 10.1 Per superare l’approccio di Hume: post hoc ergo propter hoc 10.2 Profilo logico della nozione di causa 10.3 Il tempo della causalità 10.4 Conclusioni 11. BERGSON 11.1 Il Saggio sui dati immediati della coscienza 11.2 La durata 11.3 Critica alla psicofisica 11.4 Un problema di metrica 11.5 Tempo de-spazializzato 11.6 Durée et Simultanéité 11.7 Conclusioni 12. EINSTEIN 12.1 Il parricidio nei confronti di Newton 12.2 La relatività speciale 12.3 Il ruolo dell’osservatore 12.4 L’interpretazione della fisica quantistica 12.4.1 La quantità indefinibile 12.4.2 L’oggettività scientifica 12.4.3 L’indeterminazione oggettiva 12.5 Continuità tra osservatore e fenomeno 12.6 Confronto Einstein-Bergson 12.7 La relatività generale 12.8 Una nuova idea di causalità 12.9 Conclusioni 13. HUSSERL. IL TEMPO DELLA COSCIENZA 13.1 Tempo e fenomenologia 13.2 Intenzionalità e contenuti coscienziali 13.3 Per la fenomenologia della coscienza interna del tempo 13.4 Ritenzione e protensione 13.5 Aporie della fenomenologia husserliana 13.6 Conclusioni 14. CONCLUSIONI. ELEMENTI PER UN’ERMENEUTICA DELLA TEMPORALITÀ 14.1 Tempo come sintesi tra anima e mondo 14.1.1 L’esilio del soggetto nell’ambito della temporalità 2 Il recupero della temporalità soggettiva 14.2 Continuità e discontinuità tra misurante e misurando 14.3 Tentativo di riconciliazione tra modernità e pensiero classico PARTE II – PERCORSI ANALITICI 1. INTRODUZIONE 1.1 Tempo esterno e tempo interno 1.2 Premesse metodologiche 1.3 Tempo e neuroscienze: neuropatologie “temporali” 1.3.1 Why don’t we move faster? 1.3.2 Dispercezione del tempo come marker diagnostico per l’autismo 1.3.3 Profilo epistemologico del modello gepneriano: il problema della sincronia 1.3.4 Conclusioni 2. VOLONTÀ, TEMPORALITÀ E COSCIENZA IN LIBET 2.1 Gli esperimenti di Libet su tempo e volontà 2.1.1 Esposizione dell’esperimento di Libet sul ruolo della volontà cosciente 2.1.2 La filosofia implicita all’impianto metodologico libetiano 2.1.3 Criticità dei metodi libetiani: azione e significato 2.1.4 Il fenomeno di pre-planning 2.1.5 L’intenzione come risposta al paradosso di Libet 2.1.6 La questione dei Readiness Potentials 2.1.7 La legittimità epistemologica della divisione libetiana dell’azione 2.1.8 La coscienza e la sua funzione inibitoria (di veto) 2.1.9 Conclusioni 2.2 Per una prima critica dell’impianto libetiano 2.2.1 Coscienza e i correlati neurofisiologici 2.2.2 Psicofisica dell’intenzione 2.2.3 Conclusioni 2.3 Libet e il tempo 2.3.1 Due tempi e una sola misura: il millisecondo (ms) 2.3.2 La spazializzazione del tempo 2.3.3 Effetti della spazializzazione del tempo 2.3.4 Presupposti epistemologici del lavoro libetiano 2.3.5 Il tempo negli studi libetiani iniziali 2.3.6 Conclusioni 2.4 Per una nuova interpretazione degli esperimenti libetiani 2.4.1 Reinterpretazione dei Readiness Potentials (RP) 2.4.2 L’azione come sfondo unitario del Readiness Potential 2.4.3 Readiness Potential come orientamento all’azione 2.4.4 Conclusioni 3. L’INVARIANZA PERCETTIVA E IL TEMPO 3.1 Invarianza ed epistemologia genetica 3.2 Profilo formale della nozione di invarianza percettiva 3.3 L’invarianza come terza via tra idealismo ed empirismo epistemologici 3.4 Rilettura dei risultati empirici libetiani alla luce della nozione di invarianza 3.5 Ulteriori vantaggi interpretativi connessi all’utilizzo della nozione di invarianza nell’ambito della percezione 3.6 L’invarianza percettiva come paradigma dell’epistemologia popperiana 3.7 Il “parametro” tempo nella percezione sensoriale 3.8 Conclusioni 4. VERITÀ E PERCEZIONE. ELEMENTI PER UN REALISMO SCIENTIFICO 4.1 Verità come ἀλήθεια e come adaequatio 4.2 Il valore epistemologico della concezione di verità come adaequatio 4.3 Conclusioni 5. PROFILO EPISTEMOLOGICO DI UN NUOVO MODELLO DI TEMPORALITÀ 5.1 Quale unità di misura per il tempo della coscienza? 5.2 Il valore dell’approccio empirico 5.3 La definizione di coscienza 5.4 Necessità dell’istanza realista del metodo scientifico 5.5 Analogia tra tempo e coscienza 5.6 Il “numero” del tempo come rapporto 5.7 La quantificazione dell’immateriale 5.8 L’applicazione del numero rapporto alla ricerca neuro-scientifica 5.9 Conclusioni PARTE III – IPOTESI SPERIMENTALE 1. PREMESSA METODOLOGICA: IL VALORE DELL’ESPERIMENTO 1.1 Falsificazionismo popperiano 1.2 Il valore dell’esperimento 1.3 L’oggetto come fonte normativa dei criteri d’osservazione 1.4 Valore euristico dell’esperimento 2. LA SCACCHIERA ELETTRONICA: DESCRIZIONE, ANALISI E VALUTAZIONE DI POSSIBILI ESPERIMENTI SULLA CONTEMPORANEITÀ PERCETTIVA 2.1 Simultaneità e contemporaneità 2.2 Eventi attesi ed eventi inattesi 2.3 Contemporaneità della simultaneità: il primato della coscienza 2.4 Flussi ed eventi percettivi 2.5 La scacchiera 2.6 Fonti e materiali 3. CONCLUSIONI CONCLUSIONI BIBLIOGRAFIA
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