Il sequestro di prevenzione della partecipazione azionaria

La “fenomenologia” mafiosa ha raggiunto una delle sue più brillanti definizioni all’interno dell’inquadramento nella teoria degli ordinamenti giuridici. Se finora il binomio mafia ordinamento giuridico ha avuto fortuna, oggi ha perso in parte la sua efficacia, poiché la “fenomenologia”, spostandosi prevalentemente sul campo del mercato, si è insinuata nelle trame del tessuto economico e finanziario, generando una perniciosa commistione tra economia legale e capitali illegali: di qui la nascita e l’evoluzione delle misure di prevenzione patrimoniali. Il terreno di contrasto alle mafie si è progressivamente spostato dal conflitto tra Stato e mafia al rapporto tra mafie ed economia: l’economia stessa diviene il luogo ideale per l’adattamento delle mafie nell’era della globalizzazione. In questo complesso e articolato quadro si manifesta l’importanza del diritto commerciale che ha il compito di scrutare il ruolo e gli interessi di quella “fenomenologia” che trasfigura i mafiosi in mercanti senza patria: così inclusi nella categoria degli imprenditori, si avverte doverosamente l’esigenza di studiare l’impresa anche da questo punto di vista – soprattutto di fronte a quell’atteggiamento di «neutralità del crimine» proprio dell’economia – così da poter ordinare e qualificare le realtà giuridico-patrimoniali inquinate dal delitto e recuperare le ragioni dell’impresa, anche in un’ottica di «etica degli affari».