Il reclamo giurisdizionale al magistrato di sorveglianza

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- ISBN/EAN
- 9788892132030
- Editore
- Giappichelli
- Collana
- Processo penale e politica criminale
- Formato
- Libro rilegato
- Anno
- 2020
- Pagine
- 302
Disponibile
41,00 €
Nella sua veste originaria, figlia della riforma penitenziaria del 1975, la disciplina dei reclami al magistrato di sorveglianza era contenuta nell’art. 69 comma 5 ord. penit., che assegnava al giudice monocratico un sindacato sull’osservanza delle «norme riguardanti: [da un lato] a) l’attribuzione della qualifica lavorativa, le questioni concernenti la mercede e la remunerazione, nonché lo svolgimento
delle attività di tirocinio e di lavoro e le assicurazioni sociali; [e dall’altro] b) l’esercizio del potere disciplinare, la costituzione e la competenza dell’organo disciplinare, la contestazione degli addebiti e la facoltà di discolpa». Le pretese azionabili con il meccanismo del reclamo afferivano, dunque, unicamente all’ambito lavorativo e a quello disciplinare. La procedura volta a verificare la fondatezza dell’istanza presentata dal detenuto o dall’internato sfociava nell’emanazione di un ordine di servizio: una scelta che, «per quanto discutibile, rifletteva la natura di una decisione assunta dal magistrato di sorveglianza senza la benché minima garanzia giurisdizionale e, in particolare, senza il rispetto del diritto di difesa delle parti interessate alla decisione del reclamo».
Maggiori Informazioni
Autore | Natali Karma |
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Editore | Giappichelli |
Anno | 2020 |
Tipologia | Libro |
Collana | Processo penale e politica criminale |
Lingua | Italiano |
Stato editoriale | In Commercio |
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