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Il presidente della regione 2.0 (tra Costituzione, fonti regionali e prassi)

ISBN/EAN
9788892142794
Editore
Giappichelli
Collana
Collana del Dipartimento Giurisprudenza dell'Università di Milano-Bicocca
Formato
Libro in brossura
Anno
2022
Pagine
280

Disponibile

38,00 €
Questo volume è interamente dedicato a ll’evoluzione della figura del Presi- dente della Giunta regionale, l’organo che maggiormente ha visto accrescere il proprio ruolo e le proprie competenze all’interno della forma di governo regio- nale, così come riformata dalle l. cost. nn. 1 del 1999 e 2 del 2001 (che ha riguar- dato le Regioni speciali). Detta riforma nasceva dalla consapevolezza che la forma di governo parla- mentare/assembleare, così come disegnata dal Titolo V originario e accolta negli Statuti del 1971, aveva evidenziato diffusi difetti di funzionamento, soprattutto in termini di stabilità dei governi regionali, che ne pregiudicavano la resa. La Novella (che ha interessato gli artt. 121, 122, 123, 126 del testo costitu- zionale e gli Statuti speciali), pur concedendo agli enti regionali un’ampia auto- nomia statutaria (che coinvolge anche la forma di governo), ha imposto, in via transitoria, a tutte le Regioni (con la sola eccezione della Valle d’Aosta e della Provincia autonoma di Bolzano) l’adozione di una forma di governo denomina- ta neoparlamentare. Questa forma di governo (ispirata dalle teorie del politologo francese Duverger e sperimentata, con scarso successo, nello Stato di Israele tra il 1996 e il 2001) si fonda su tre pilastri: a) l’elezione diretta del vertice dell’Esecutivo (il Presidente della Giunta regionale); b) un sistema elettorale proporzionale corretto da un pre- mio di maggioranza alle liste che appoggiano il candidato alla Presidenza più vota- to; c) un rapporto “simbiotico” tra Presidente della Giunta e Consiglio regionale (tra i quali corre un rapporto di natura fiduciaria) creato dall’applicazione del prin- cipio del simul simul, in forza del quale qualunque evento causi la cessazione anti- cipata di uno dei due organi (non solo le dimissioni volontarie ma anche la morte o l’impedimento permanente del capo dell’Esecutivo) comporta in modo automa- tico lo scioglimento anche dell’altro e nuove elezioni di entrambi. Il successo di questa formula presso l’el ettorato (legato sia alla possibilità di scegliere il capo del Governo regionale sia alla indotta stabilità delle istituzioni) ha, di fatto, obbligato i legislatori regionali che hanno riscritto gli Statuti di au- tonomia ad adottare la precitata forma di governo transitoria, peraltro senza possibilità di mitigarne gli effetti più drastici in quanto la Corte costituzionale è intervenuta con alcune decisioni che hanno impedito di ibridare il modello standard delineato dagli artt. 122 e 126 Cost. Ne è derivato un sistema nel quale il Pr esidente della Giunta, legittimato dal consenso elettorale, è divenuto il vero centro della politica regionale: leader del- la coalizione vincitrice delle elezioni, sceglie o quantomeno dispone di un potere di veto sui nominativi dei componenti della Giunta, pone gli obiettivi program- matici di legislatura e cerca di farli raggiungere, negozia con il Governo naziona- le in sede di Conferenza Stato-Regioni, cura i rapporti inte rnazionali e, soprat- tutto, ha una continuativa esposizione mediatica. Questo stato di cose è stato ulte- riormente accentuato dalla pandemia causata dal virus SarsCov-2, che ha porta- to ad un uso prolungato degli strumenti emergenziali (lo stato di emergenza na- zionale è stato proclamato il 31 gennaio 2020 ed è ancora aperto al momento in cui viene chiuso questo lavoro) e a un acc entramento delle decisioni (in partico- lare di quelle limitative delle libertà di cittadini e imprese) nelle mani dei Go- verni (nazionali e regionali, rammentando che la gestione amministrativa della sanità pubblica è totalmente nelle mani delle Regioni). Il volume è diviso in tre parti: – nella parte I (capitoli I e II) viene ricostruita la funzione presidenziale nel periodo antecedente la riforma del Titolo V, prendendo come base di partenza i lavori della Costituente e giungendo sino alla riforma della legge elettorale re- gionale del 1995; – nella parte II (capitoli III e IV) si esaminano il nuovo ruolo del Presidente all’interno della forma di governo neoparlamentare (come tradotta all’interno degli Statuti di seconda generazione) e il suo nuovo status, ponendo particolare attenzione alle cause di cessazione anticipata del mandato (nella teoria e nella prassi); – nella parte III (capitoli V e VI) si prende in esame l’esercizio delle attribu- zioni presidenziali che, sin dalla prima co nfigurazione dell’organo, ha vissuto la sovrapposizione di due diverse tipologie, per alcuni versi di difficile conciliabili- tà: a) da un lato vi sono competenze (come ad esempio la promulgazione delle leggi) legate al ruolo di rappresentante (legale e istituzionale al contempo) del- l’ente regionale, che postulano un utilizzo “non parziale” dei poteri conferiti ov- vero una subordinazione delle scelte agli interessi dell’intera comunità regionale; b) dall’altro si pongono funzioni (come la nomina e revoca degli assessori) legate al ruolo di capo del Governo regionale, nelle quali la politicità è, invece, al mas- simo grado. Infine, l’ultimo capitolo (il VII) è dedicato, per un verso, a tratteggiare un bi- lancio dell’esperienza dei Pr esidenti (o governatori nel linguaggio dei media) al- l’interno della forma di governo regionale anche alla luce del ruolo di primissi- mo piano svolto nel lungo (da marzo 2020) periodo di gestione sanitaria della pandemia Covid-19 e, per altro verso, ad immaginare scenari futuribili.

Maggiori Informazioni

Autore Furlan Federico
Editore Giappichelli
Anno 2022
Tipologia Libro
Collana Collana del Dipartimento Giurisprudenza dell'Università di Milano-Bicocca
Lingua Italiano
Larghezza 0
Stato editoriale In Commercio