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Il diritto delle banche. Le regole dell'attività 4/ed. (Brescia Morra Concetta - Il Mulino)

ISBN/EAN
9788815390042
Editore
Il Mulino
Collana
Manuali
Formato
Libro in brossura
Anno
2025
Edizione
4
Pagine
344

Disponibile

30,00 €
Le banche svolgono funzioni fondamentali: finanziano imprese, Stati e famiglie con il denaro raccolto dai risparmiatori. La crisi di una banca può avere conseguenze negative non solo sui risparmiatori, ma anche sull'intera collettività. I controlli pubblici mirano a evitare le crisi o a limitarne l'impatto. Il volume offre un panorama sistematico delle norme che governano l'attività bancaria, facendo il punto sull'interpretazione delle due più importanti novità degli ultimi anni: l'Unione bancaria, che ha dato vita a un Meccanismo di vigilanza unico e a un Meccanismo di risoluzione unico fra i paesi dell'area dell'euro e le norme europee sulla risoluzione delle banche in crisi. La nuova edizione propone una riflessione sull'impatto dell'innovazione tecnologica, in particolare della Distributed Ledger Technology (DLT) e della diffusione di cripto-attività, sulla nozione di banca, sui prodotti finanziari e sulla linea di confine tra l'attività bancaria e quella degli altri intermediari.

Maggiori Informazioni

Autore Brescia Morra Concetta
Editore Il Mulino
Anno 2025
Tipologia Libro
Collana Manuali
Lingua Italiano
Indice

PARTE PRIMA. BANCHE E ATTIVITÀ BANCARIA
I. Banche e sistema finanziario
1.1. Il ruolo delle banche nel sistema finanziario
1.1.1. L’intermediazione bancaria: uno schema semplificato
1.1.2. La funzione monetaria
1.1.3. La funzione di liquidità
1.1.4. La funzione creditizia e la riduzione dei costi di transazione
1.1.5. La trasformazione delle scadenze
1.1.6. Le funzioni svolte non sono determinanti per individuare la nozione giuridica di banca
1.2. Sistemi finanziari e modelli di banca
1.2.1. La distinzione fra sistemi banco-centrici e sistemi mercato-centrici
1.2.2. Sistemi finanziari e ruolo dello Stato nell’economia
1.2.3. I modelli di banca
Fig. 1. Sistemi finanziari: uno schema semplificato
II. L’evoluzione del modello di banca
2.1. Dai primi fenomeni finanziari alla banca nell’Ottocento
2.1.1. I cambiavalute e i mercanti-banchieri nel Medioevo
2.1.2. Banche e sviluppo della moneta bancaria dal Quattrocento
2.1.3. Le banche di deposito e la diffusione dell’assegno all’inizio dell’Ottocento
2.2. La banca moderna
2.2.1. Tre modelli di banca nell’Ottocento: i crediti mobiliari; la banca universale; la banca di deposito 37
2.2.2. La nozione di attività bancaria e di banca nella legge del 1936
2.3. L’evoluzione del sistema bancario italiano nel Novecento
2.3.1. La pluralità istituzionale di banche agli inizi del Novecento
2.3.2. Le aziende di credito nella legge del 1936
2.3.3. Gli istituti di credito speciale nella legge del 1936
2.3.4. Il credito mobiliare
2.3.5. Le trasformazioni degli anni Novanta del Novecento: adozione della forma di s.p.a.; privatizzazioni e concentrazioni. Il nuovo assetto con il t.u. del 1993
2.3.6. L’impatto della tecnologia sul modello di banca
III. L’attività delle banche
3.1. La tradizionale intermediazione creditizia
3.1.1. Le forme della raccolta del risparmio
3.1.2. Segue: il deposito bancario e il conto corrente bancario: la moneta bancaria
3.1.3. Segue: i «pronti contro termine»
3.1.4. Segue: i titoli rappresentativi di depositi
3.1.4. Segue: i titoli rappresentativi di depositi
3.1.6. Segue: gli strumenti ibridi e le passività subordinate
3.1.7. L’erogazione del credito
3.1.8. Segue: i contratti del codice civile
3.2. Le altre attività finanziarie
3.2.1. La nozione di attività finanziaria nel t.u.b. del 1993
3.2.2. Le attività finanziarie che le banche non possono esercitare
3.3. Le attività strumentali e connesse
3.3.1. Le attività strumentali
3.3.2. Le attività connesse
Box: L’attività delle banche
IV. La specialità delle banche
4.1. Le attività che possono svolgere solo le banche e la nozione di banca
4.1.1. L’origine della riserva di raccolta del risparmio e il progressivo ampliamento della possibilità per soggetti diversi dalle banch di raccogliere risparmio dal pubblico
4.1.2. La raccolta del risparmio e la funzione monetaria
4.1.3. Fintech e banche
4.2. La gestione dell’attività bancaria fra istanze imprenditoriali e ragioni di interesse pubblico
4.2.1. L’attività bancaria come «funzione di interesse pubblico» nella legge del 1936
4.2.2. Il riconoscimento della natura imprenditoriale dell’attività bancaria dagli anni Ottanta del Novecento
Box: Le banche nell’ordinamento italiano
V. Banche e altri intermediari finanziari: alla ricerca di un difficile confine
5.1. La nozione di banca in Europa e negli Stati Uniti
5.1.1. La nozione di ente creditizio nelle direttive europee
5.1.2. La nozione di banca in Francia
5.1.3. La nozione di banca nel Regno Unito
5.1.4. La nozione di banca in Germania
5.1.5. Il modello di banca universale in Europa; le banche che non esercitano l’attività bancaria
5.1.6. La nozione di banca negli Stati Uniti
5.2. Gli intermediari finanziari non bancari
5.2.1. Veicoli delle cartolarizzazioni
5.2.2. Structured investment vehicles
5.2.3. Imel e istituti di pagamento
5.2.4. Cripto-attività e intermediari
5.2.4.1. Bitcoin, stablecoin e altre cripto-attività. Le differenze con la moneta legale (banconote, monete metalliche, euro digitale) e la moneta bancaria
5.2.4.2. Gli intermediari in cripto-attività
5.2.5. Società finanziarie e operatori del «microcredito»
5.2.6. Società di intermediazione mobiliare
5.2.7. I fondi comuni di investimento e gli altri Organismi di investimento collettivo del risparmio (Oicr)
5.2.8. Fornitori di servizi di crowdfunding
5.2.9. Poste e Cassa depositi e prestiti
5.2.10. Agenti in attività finanziarie e mediatori creditizi
5.3. Altre imprese del settore finanziario
5.3.1. Assicurazioni
5.3.2. I fondi pensione. I fondi chiusi e i fondi aperti
Box: Gli intermediari finanziari non bancari
PARTE SECONDA. I CONTROLLI PUBBLICI SULLE BANCHE
VI. Perché le banche sono soggette a controlli pubblici: crisi, regolamentazione e vigilanza
6.1. Fragilità delle banche e instabilità sistemica
6.1.1. La crisi degli anni Trenta del Novecento
6.1.2. La crisi del 2007-2009
6.1.3. La crisi nel mercato dei titoli del debito sovrano in Europa e l’intreccio con le fragilità del sistema bancario
6.1.4. I casi Silicon Valley Bank e Credit Suisse nel 2023
6.2. L’intervento degli Stati a seguito delle crisi finanziarie
6.3. L’esigenza di regole speciali per le banche: le forme della regolamentazione
6.3.1. Vigilanza strutturale e vigilanza prudenziale
6.3.2. La discrezionalità delle autorità
6.3.3. I modelli della supervisione pubblica: l’indipendenza delle autorità
6.3.4. Segue: l’attribuzione delle competenze di vigilanza alla Banca centrale
6.3.5. Segue: la distribuzione di competenze fra autorità
VII. L’evoluzione dei controlli
7.1. L’assetto della regolamentazione bancaria in Italia dalla fine dell’Ottocento agli anni Ottanta del Novecento
7.1.1. I primi controlli pubblici sul credito: la legge del 1926
7.1.2. L’ordinamento creditizio del 1936
7.1.3. Gli obiettivi della regolamentazione nella legge del 1936: la stabilità
7.1.4. La vigilanza strutturale e la limitazione della concorrenza
7.2. L’evoluzione della supervisione sulle banche in Italia dagli anni Ottanta del Novecento
7.2.1. L’abbandono della vigilanza strutturale
7.2.2. L’affermazione della vigilanza prudenziale: il coefficiente di solvibilità nell’accordo di Basilea del 1988
7.2.3. Il t.u.b. del 1993. Conferma delle autorità preesistenti. Individuazione delle finalità della vigilanza. Efficienza e competitività accanto alla stabilità
7.2.4. L’evoluzione degli strumenti prudenziali negli anni Novanta: il rafforzamento dei controlli sull’organizzazione e sulla gestione
7.2.5. Le esigenze di cambiamento dell’accordo di Basilea
7.2.6. I tre pilastri della vigilanza nell’accordo di Basilea del 2004: i requisiti patrimoniali; il processo del controllo prudenziale; la disciplina del mercato
7.3. La vigilanza dopo la crisi finanziaria del 2007-2009: le nuove regole nel panorama internazionale
7.3.1. L’innalzamento dei requisiti patrimoniali e l’introduzione di regole sulla liquidità
7.3.2. I vincoli di specializzazione
7.3.3. I limiti all’operatività e i vincoli all’innovazione finanziaria
7.3.4. I limiti alle remunerazioni degli amministratori
7.3.5. L’evoluzione del secondo pilastro di Basilea e le «aspettative di vigilanza». Il caso dei non-performing loans
7.3.6. Environmental Social Governance (Esg) ed evoluzione della supervisione bancaria
7.3.7. Gli indirizzi generali delle riforme di vigilanza
7.3.8. Gli strumenti di gestione della crisi di una banca
7.4. La vigilanza dopo la crisi dei debiti sovrani del 2010-2012: i cambiamenti negli assetti istituzionali dei controlli pubblici in Europa
7.4.1. Il caso inglese: più discrezionalità alle autorità e ritorno al modello in cui la Banca centrale ha un ruolo preminente
VIII. Le autorità del settore bancario
8.1. Gli organismi internazionali di regolamentazione
8.1.1. Il Comitato di Basilea
8.1.2. Il Financial Stability Board
8.2. I controlli pubblici in Europa
8.3. Il Sistema europeo di vigilanza finanziaria
8.3.1. Il Comitato europeo per il rischio sistemico
8.3.2. L’Autorità bancaria europea
8.4. Il Meccanismo di vigilanza unico fra i paesi dell’area dell’euro
8.4.1. L’architettura del sistema
8.4.2. La governance del Mvu
8.4.3. I rapporti fra Bce e autorità nazionali competenti
8.5. Le autorità competenti nazionali: Cicr e ministro dell’Economia e delle Finanze
8.5.1. I poteri del Cic
8.5.2. I poteri del ministro dell’Economia e delle Finanze
8.6. Le autorità competenti nazionali: la Banca d’Italia
8.6.1. Indipendenza e trasparenza
8.6.2. Il potere di emanare disposizioni di carattere generale
8.6.3. I poteri di vigilanza
8.6.4. La discrezionalità
8.6.5. Il segreto d’ufficio
8.7. Le autorità competenti nazionali: Consob e Agcm
8.8. Coordinamento e cooperazione fra autorità nazionali preposte al settore finanziario
8.9. I poteri delle regioni
Box: Distribuzione di competenze fra Bce e autorità na
Box: Competenze della Bce
Box: Competenze della Banca d’Italia
IX. La vigilanza
9.1. L’autorizzazione all’esercizio dell’attività
9.2. Le banche costituite in forma di cooperativa
9.2.1. Banche popolari
9.2.2. Banche di credito cooperativo
9.3. I requisiti degli esponenti aziendali
9.3.1. Fonti normative e procedure
9.3.2. Ambito di applicazione e requisiti
9.4. L’autorizzazione all’acquisto di partecipazioni rilevanti al capitale
9.4.1. L’evoluzione della disciplina. La fine della separatezza fra banca e industria
9.4.2. Le condizioni per il rilascio dell’autorizzazione
9.4.3. Le partecipazioni considerate rilevanti
9.4.4. La procedura autorizzativa
9.5. I controlli su fusioni, scissioni e cessione di rapporti giuridici
9.6. I controlli sulle succursali e sulla prestazione di servizi senza stabilimento
9.6.1. Succursali e prestazione di servizi senza stabilimento di banche italiane
9.6.2. Insediamento di succursali e «libera prestazione di servizi» in Europa
9.6.3. Il mutuo riconoscimento per le società finanziarie controllate da banche
9.7. I controlli su modifiche statutarie e aumenti di capitale
9.8. La vigilanza regolamentare
9.8.1. I fondi propri
9.8.2. I requisiti patrimoniali
9.8.3. Le riserve di capitale e il coefficiente di leva finanziaria
9.8.4. Le misure a fronte del rischio di liquidità
9.8.5. Le regole sul contenimento dei rischi; la concentrazione dei rischi; la Centrale dei rischi
9.8.6. Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati
9.8.7. L’organizzazione: controlli interni, corporate governance e remunerazioni
9.8.7.1. I controlli interni
9.8.7.2. Le regole di corporate governance
9.8.7.3. Le politiche di remunerazione
9.8.8. Le partecipazioni detenibili
9.9. La vigilanza informativa e le informazioni per il mercato
9.9.1. Le informazioni che le banche devono inviare alla Banca d’Italia
9.9.2. L’analisi delle informazioni da parte delle autorità di vigilanza (Srep) e le «misure correttive»
9.9.3. L’analisi e i controlli macroprudenziali
9.9.4. Le regole sul bilancio
9.9.5. Le informazioni per il mercato
9.9.6. Comunicazioni del collegio sindacale e di altri soggetti all’autorità di vigilanza
9.10. La vigilanza ispettiva
9.11. La vigilanza consolidata e la vigilanza «supplementare»
9.11.1. La disciplina del gruppo bancario nel t.u.b.: ruolo e disciplina della capogruppo
9.11.2. Ambito di esercizio della vigilanza consolidata
9.11.3. La vigilanza consolidata nell’ordinamento europeo
9.11.4. La vigilanza «supplementare» sui conglomerati finanziari
Box: Le fonti normative della vigilanza prudenziale
9.12. Le regole e i controlli sui rapporti banca-cliente
9.12.1. Gli obblighi di pubblicità e di informazione
9.12.2. Gli obblighi di correttezza
9.12.3. Gli interventi sulle condizioni contrattuali
9.12.3.1. La modifica unilaterale delle condizioni contrattuali
9.12.3.2. La capitalizzazione periodica degli interessi e l’anatocismo
9.12.3.3. Il diritto di recesso
9.12.3.4. Le commissioni nel contratto di apertura di credito
9.12.3.5. Gli interventi sui contratti relativi ai servizi di pagamento e il conto di base
9.13. Le sanzioni. I reati, le sanzioni amministrative e le misure di enforcement
X. La gestione della crisi
10.1. La legislazione europea per la gestione delle crisi bancarie varata dopo la crisi finanziaria globale
10.2. I presupposti per l’applicazione della disciplina della crisi
10.3. Obiettivi e strumenti di gestione della crisi
10.4. Salvataggi e aiuti pubblici
10.4.1. Emergency Liquidity Assistance (Ela)
10.5. Le autorità preposte alla gestione della crisi
10.5.1. Il nuovo assetto delle autorità per la gestione delle crisi bancarie in Europa. Il Comitato per la risoluzione delle banche nel Meccanismo di risoluzione unico
10.5.2. Il ruolo della Banca d’Italia e del ministro dell’Economia e delle Finanze
10.6. Gli strumenti di prevenzione della crisi
10.6.1. I piani di risanamento e di risoluzione
10.6.2. Le misure di intervento precoce e la rimozione dell’alta dirigenza e dell’organo di amministrazione
10.6.3. Nomina di un amministratore temporaneo e amministrazione straordinaria
10.7. Gli strumenti di gestione della crisi
10.7.1. La fase iniziale della gestione della crisi: l’individuazione della procedura e il public interest test
10.7.2. Le procedure di risoluzione
10.7.3. Gli strumenti per la risoluzione
10.7.3.1. Il bail-in
10.7.4. La liquidazione coatta amministrativa
10.8. Il Fondo di risoluzione e i sistemi di garanzia dei depositi
10.8.1. Il Fondo di risoluzione unico
10.8.2. I sistemi di garanzia dei depositi
10.8.3. I sistemi di garanzia dei depositi in Italia
Bibliografia essenziale

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