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Il cervello del paziente. Le Neuroscienze della relazione medico-paziente [Benedetti - Fioriti Giovanni Editore]

ISBN/EAN
9788895930497
Editore
Giovanni Fioriti Editore
Formato
Brossura
Anno
2012
Edizione
1
Pagine
306
32,00 €

Grazie ai recenti progressi delle neuroscienze, credo che oggi siamo in una buona posizione per descrivere e discutere anche i meccanismi biologici che sottostanno alla relazione medico-paziente. Nessun tentativo di questo tipo è stato finora compiuto e il compito non è semplice. Molte realtà neuroscientifiche devono essere inserite nel contesto clinico della pratica medica quotidiana, dei problemi sociali e delle teorie psicologiche, per poter dimostrare che la relazione medico-paziente può davvero essere studiata in termini neurobiologici. (..)

In questo libro mi propongo di fornire i dati scientifici delle scoperte e dei progressi più recenti delle neuroscienze, utili a spiegare sia i sistemi biologici coinvolti nell’interazione medico-paziente, sia il loro significato evoluzionistico. Desidero sostenere il concetto fondamentale che la relazione medico-paziente può essere suddivisa dal punto di vista neuroscientifico in almeno quattro stadi. Il primo è “sentirsi malati”, un punto chiave iniziale che innesca il comportamento successivo. Le neuroscienze hanno molto da dire riguardo al sentirsi malati. Sono implicati sistemi sensoriali e aree corticali che generano la consapevolezza cosciente e la percezione di un sintomo come il dolore è in pratica il prodotto di processi ascendenti e di una modulazione discendente. Il secondo stadio è “cercare sollievo”, un tipo di comportamento finalizzato, che mira a sopprimere il disagio. Questo repertorio comportamentale non è molto diverso da quello che mira a sopprimere la fame o la sete e a questo proposito rivestono grande importanza i circuiti neuronali di ricompensa. Il terzo stadio è “incontrare il terapeuta”, un incontro sociale unico e speciale, nel quale il terapeuta rappresenta il mezzo per sopprimere il disagio. Qui sono attivi molti meccanismi complicati, come la fiducia e la speranza del paziente e l’empatia e la compassione del terapeuta. Le neuroscienze cominciano a comprendere queste funzioni complesse ed è interessante notare che possiamo non soltanto studiare il cervello del paziente, ma anche gettare uno sguardo in quello del medico, dove molte regioni sono responsabili del comportamento empatico e compassionevole. Infine il quarto stadio è “ricevere la terapia”, l’atto finale dell’interazione medico-paziente. Il semplice rituale dell’atto terapeutico può generare risposte terapeutiche (risposte placebo), che talora possono essere di potenza pari a quelle generate da trattamenti medici reali.

Maggiori Informazioni

Autore Benedetti Fabrizio
Editore Giovanni Fioriti Editore
Anno 2012
Tipologia Libro
Lingua Italiano
Indice CAPITOLO 1 Un breve resoconto evoluzionistico delle cure mediche » 1 RIASSUNTO E RILEVANZA PER IL CLINICO 1.1 Gli organismi semplici riescono a prendersi cura di sé 1.1.1. Gli organismi unicellulari utilizzano strategie semplici per proteggersi » 2 1.1.2. Il riflesso di retrazione è presente sia negli invertebrati che nei vertebrati » 5 1.2 Dal riflesso di grattamento allo spulciamento 1.2.1 Il riflesso di grattamento è un comportamento finalizzato semplice » 7 1.2.2 Lo spulciamento richiede un repertorio comportamentale complesso » 10 1.3 Spulciare un altro individuo: un grande salto evolutivo verso il comportamento sociale 1.3.1 I primati trascorrono molto tempo praticando lo spulciamento sociale » 12 1.3.2 Dallo spulciamento sociale al comportamento altruistico » 15 1.4 La cura del malato 1.4.1 Dalle prime forme di altruismo alla comparsa dello sciamano » 17 1.4.2. Altri trattamenti razionali emergono lentamente durante la transizione della medicina dalla fase preistorica a quella storica » 20 CAPITOLO 2 Nascita e sviluppo della medicina scientifica » 23 RIASSUNTO E RILEVANZA PER IL CLINICO 2.1 La nascita delle conoscenze scientifiche e il problema della sperimentazione animale 2.1.1 La medicina scientifica richiede conoscenze anatomiche e fisiologiche di base » 24 2.1.2 L’acquisizione di nuove abilità mediche e chirurgiche » 28 2.1.3 I trattamenti efficaci non devono necessariamente essere compresi, ma devono essere convalidati 2.1.4 La ricerca animale suscita un’impressione negativa nella maggior parte delle persone e solleva molti interrogativi etici » 38 2.2 Fattori biologici, psicologici e sociali contribuiscono ai processi di malattia e guarigione 2.2.1 La medicina scientifica moderna comprende una componente psicosociale » 40 2.2.2 I concetti medici cambiano da cultura a cultura ma la componente psicosociale rimane la stessa 2.3 La pratica medica incontra le neuroscienze 2.3.1 La medicina scientifica ha bisogno di includere lo studio del cervello di medico e paziente 2.3.2 Per diventare ed essere un paziente occorrono quattro stadi con i loro relativi processi nervosi CAPITOLO 3 Sentirsi malati: una combinazione di eventi operanti in senso ascendente e discendente RIASSUNTO E RILEVANZA PER IL CLINICO 3.1 Il paziente si sente malato tramite processi operanti in senso ascendente e discendente 3.1.1 Cos’è un sintomo? » 57 3.1.2 L’individuazione di un sintomo è una combinazione di interocezione e altri fattori » 58 3.1.3 Regioni cerebrali diverse rispondono a stimoli interocettivi » 61 3.1.4 L’insula ha un ruolo fondamentale nella consapevolezza » 65 3.1.5 La consapevolezza interocettiva è sottoposta a modulazione discendente » 67 3.2 Processi ascendenti e discendenti contribuiscono all’esperienza dolorifica globale 3.2.1 L’esperienza dolorifica è costruita dalla periferia al sistema nervoso centrale » 68 3.2.2 Non esiste un singolo centro del dolore, bensì un sistema distribuito » 73 3.2.3 L’esperienza dolorifica cambia a seconda dell’individuo e delle circostanze » 76 3.2.4 Una complessa rete nervosa è responsabile della modulazione discendente del dolore » 79 3.3 Le emozioni influiscono sulla percezione dei sintomi 3.3.1 Sentirsi malati non implica necessariamente la sofferenza fisica 3.3.2 Le emozioni positive e negative sono elaborate nel sistema limbico » 83 3.3.3 L’ansia riguardo al dolore attiva circuiti nervosi che aumentano il dolore » 85 3.3.4 La rabbia e la depressione influenzano la percezione del dolore » 92 CAPITOLO 4 La ricerca del sollievo: l’attivazione di circuiti motivazionali e di ricompensa » 105 RIASSUNTO E RILEVANZA PER IL CLINICO 4.1 La soppressione del disagio e la ricerca del piacere 4.1.1 La motivazione mira a regolare gli stati interni e a ottenere una ricompensa » 106 4.1.2 Eliminare il disagio dovuto alla fame, alla sete e alle variazioni termiche » 108 4.1.3 La ricerca del piacere sessuale » 111 4.1.4 I comportamenti di ricerca di una ricompensa coinvolgono il sistema dopaminergico mesolimbico 4.2 Eliminare il disagio della malattia 4.2.1 La ricerca del sollievo dalla malattia è un comportamento motivato » 117 4.2.2 Il comportamento motivato varia a seconda delle differenze culturali » 119 4.2.3 Il sistema motivazionale/di ricompensa viene attivato quando si ricerca e ci si attende un sollievo CAPITOLO 5 L’incontro con il terapeuta: uno sguardo ai meccanismi di fiducia, speranza, empatia e compassione » 129 RIASSUNTO E RILEVANZA PER IL CLINICO 5.1 La fiducia nel terapeuta 5.1.1 La fiducia nei medici può essere misurata » 132 5.1.2 L’amigdala rappresenta una regione chiave per le decisioni sull’affidabilità » 134 5.1.3 L’ossitocina aumenta la fiducia » 140 5.1.4 L’ammirazione per la moralità e per l’abilità coinvolge due sistemi neuronali distinti » 144 5.2 L’input sensoriale può fare la differenza 5.2.1 Sottili differenze nella comunicazione verbale possono portare a risultati diversi » 145 5.2.2 Gli stimoli visivi costituiscono la base della comunicazione non verbale » 147 5.2.3 Essere toccati da una persona amata può rendere il dolore più tollerabile » 156 5.3 Il paziente vuole che il futuro sia migliore del presente 5.3.1 La speranza e la mancanza di speranza possono influire sullo stato di salute » 158 5.3.2 La mancanza di speranza e il senso di impotenza coinvolgono i sistemi serotoninergico e noradrenergico » 162 5.4 Uno sguardo nel cervello del medico 5.4.1 Le espressioni facciali del dolore si sono probabilmente evolute per sollecitare attenzione medica da parte di altri individui » 164 5.4.2 L’empatia e la compassione hanno significato e meccanismi diversi » 165 5.4.3 Esistono due diversi sistemi neuronali per l’empatia » 167 5.4.4 La compassione per il dolore sociale o fisico attiva due sistemi neuronali distinti » 170 5.4.5 I medici riescono a controllare le proprie risposte emotive alla sofferenza altrui » 172 5.5 L’interazione medico-paziente può avere sia effetti positivi che negativi 5.5.1 Una interazione positiva può condurre a risultati positivi » 173 5.5.2 Una interazione negativa può condurre a risultati negativi » 177 CAPITOLO 6 Ricevere la terapia: l’attivazione dell’aspettativa e dei meccanismi placebo » 189 RIASSUNTO E RILEVANZA PER IL CLINICO 6.1 Il rituale dell’atto terapeutico modifica il cervello del paziente 6.1.1 Il paziente è inondato da stimoli sociali durante l’atto terapeutico » 191 6.1.2 L’effetto placebo aiuta a comprendere come gli stimoli sociali possano essere terapeutici » 193 6.1.3 Come il rituale dell’atto terapeutico modifica molecole chimiche e circuiti nervosi nel cervello » 201 6.1.4 Gli effetti placebo possono essere completamente Inconsci » 208 6.1.5 Diverse varianti genetiche possono alterare la responsività al placebo » 213 6.2 L’effetto complessivo dei farmaci è influenzato da processi cognitivi ed emotivi 6.2.1 La conoscenza e la non conoscenza dei trattamenti influiscono sul risultato terapeutico » 215 6.2.2 Lo stato psicologico del paziente interferisce con l’azione dei farmaci » 220 6.2.3 Non è possibile avere piena conoscenza di come funzionino le terapie » 222 6.3 Uno sguardo più da vicino al condizionamento inconscio e all’aspettativa conscia 6.3.1 Il condizionamento pavloviano è dovuto alla contiguità temporale degli stimoli » 225 6.3.2 Durante il condizionamento possono essere attivi processi cognitivi » 225 6.3.3 Sia l’aspettativa conscia che il condizionamento inconscio avvengono nel cervello del paziente CAPITOLO 7 Il cervello del paziente demente » 241 RIASSUNTO E RILEVANZA PER IL CLINICO 7.1 Molti pazienti non possono comunicare il proprio disagio 7.1.1 Chi è che non può comunicare? » 243 7.1.2 La demenza è un problema sanitario di primaria importanza » 244 7.2 Come si sente malato il paziente demente 7.2.1 I sistemi dolorifici laterale e mediale sono colpiti in modo distinto nella malattia di Alzheimer » 244 7.2.2 La demenza vascolare può essere associata a iperalgesia » 251 7.2.3 La demenza fronto-temporale provoca risposte ridotte al dolore » 251 7.3 Il paziente demente non può cercare sollievo 7.3.1 Il comportamento finalizzato è alterato nella demenza » 256 7.4 Il paziente demente incontra il terapeuta 7.4.1 Non c’è vera interazione tra il medico e il paziente demente » 257 7.5 Il modo in cui il paziente demente risponde ai trattamenti 7.5.1 I pazienti dementi sono spesso sotto-trattati per sintomi come il dolore » 258 7.5.2 L’effetto placebo e l’aspettativa sono ridotti nella malattia di Alzheimer » 259 7.6 Se non c’è il controllo prefrontale, non c’è la risposta placebo 7.6.1 Il blocco della trasmissione oppioidergica nella corteccia prefrontale abolisce la risposta placebo » 262 7.6.2 L’inattivazione della corteccia prefrontale tramite stimolazione magnetica transcranica abolisce la risposta placebo » 263 CAPITOLO 8 I meccanismi di difesa del corpo durante l’evoluzione: dalle risposte cellulari alle risposte sociali » 269 RIASSUNTO E RILEVANZA PER IL CLINICO 8.1 Diversi meccanismi di difesa sono presenti negli organismi viventi 8.1.1 Le cellule rispondono agli invasori e alle lesioni » 270 8.1.2 Gli organismi viventi si proteggono da una molteplicità di pericoli » 273 8.2 I meccanismi di difesa comprendono anche aspetti culturali e sociali 8.2.1 La termoregolazione come esempio di meccanismo fisiologico e culturale » 274 8.2.2 Per molti motivi i gruppi sociali costituiscono un vantaggio per la salute » 276 8.3 L’interazione medico-paziente è un meccanismo sociale di difesa 8.3.1 Il sistema funziona a prescindere dall’efficacia delle terapie » 277 8.3.2 Perché il sistema funziona in questo modo? » 280 8.3.3 Il medico stesso fa parte del sistema » 282 Indice analitico » 285 Tavole a colori » 289
Stato editoriale Fuori catalogo