I Greci Hanno Creduto Ai Loro Miti?

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- ISBN/EAN
- 9788815247902
- Editore
- Il Mulino
- Collana
- Biblioteca paperbacks
- Formato
- Brossura
- Anno
- 2013
- Pagine
- 207
Disponibile
12,00 €
Non sono solo le verità o le idee ad avere una storia, ma anche il criterio stesso di vero e di falso. Attingendo a Platone, Aristotele, Pausania, Paul Veyne esamina i differenti «regimi di verità» in vigore presso quegli stessi greci a cui i moderni fanno risalire la nascita della storia, della ragione, della scienza. Ecco che la verità si configura come l’effetto del variare dei rapporti e degli interessi; nessuna verità è migliore delle altre, è semplicemente incommensurabile con le precedenti e le successive, perché i suoi orizzonti mutano costantemente.
Maggiori Informazioni
| Autore | Veyne Paul |
|---|---|
| Editore | Il Mulino |
| Anno | 2013 |
| Tipologia | Libro |
| Collana | Biblioteca paperbacks |
| Lingua | Italiano |
| Indice | Introduzione, di Maurizio Bettini Premessa Prologo I. Quando la verità storica era tradizione e «vulgata» II. Pluralità e analogia dei mondi di verità III. Distribuzione sociale del sapere e modi di credere IV. Diversità sociale delle credenze e «balcanizzazione» dei cervelli V. Sotto questa sociologia un implicito programma di verità VI. Come restituire al mito la verità delle sue origini VII. Il mito usato come «linguaggio stereotipato» VIII. Pausania non riesce a sottrarsi al suo programma IX. Qualche altra verità: quella del falsario, quella del filologo X. Fra la cultura ed il credere in una verità si deve scegliere |
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