I filosofi e la società senza religione

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- ISBN/EAN
- 9788815131720
- Editore
- Il Mulino
- Collana
- Percorsi
- Formato
- Brossura
- Anno
- 2011
- Pagine
- 560
Disponibile
41,00 €
Alla fine del Seicento, Pierre Bayle sostenne con forza che era meglio essere atei piuttosto che idolatri e superstiziosi, che era preferibile non avere una religione piuttosto che averne una cattiva. Legata ad una appassionata difesa del principio di tolleranza, dei diritti della coscienza individuale, dell'autonomia morale, la società di atei teorizzata da Pierre Bayle si colloca agli antipodi dell'ateismo ideologico dei sistemi totalitari a noi più vicini nel tempo. Questo volume non si limita a presentare la presa di posizione di Bayle e a studiarne le sue origini culturali, ma ricostruisce alcuni momenti della grande controversia sollevata dalle sue provocatorie tesi, che vide intervenire i massimi esponenti dell'età dei Lumi, da Montesquieu agli enciclopedisti, da Rousseau a Kant. Ampio spazio è riservato anche al contributo che il pensiero anglo-scozzese, da Mandeville a Hume, portò, in sotterraneo dialogo con Bayle, sul problema delle origini e della funzione sociale della religione e sulla questione del rapporto fra ateismo e politica. Questa raccolta di saggi, alla quale hanno collaborato alcuni dei più importanti studiosi italiani e stranieri, da Eugenio Lecaldano a Carlo Augusto Viano, da Luc Foisneau a Patricia Springborg, affronta dunque i diversi modi in cui il rapporto tra religione, morale e politica è stato tematizzato alle origini del pensiero moderno. E lo fa con la consapevolezza che negli ultimi decenni le religioni sono ritornate di prepotenza sulla ribalta della sfera pubblica e la laicità delle istituzioni politiche è stata da più parti rimessa in questione.
Maggiori Informazioni
Autore | Geuna Marco; Gori Giambattista |
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Editore | Il Mulino |
Anno | 2011 |
Tipologia | Libro |
Collana | Percorsi |
Lingua | Italiano |
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