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Gerarchi e fascismo a Napoli (1921-1943)

ISBN/EAN
9788815246967
Editore
Il Mulino
Collana
Il veliero
Formato
Brossura
Anno
2013
Pagine
163
16,00 €
Il volume racconta la storia del fascismo a Napoli attraverso le sue figure più rappresentative, dai primi passi fino alla drammatica fine del 1942-1943. Dal consolidarsi del regime nel 1924, quasi mai i segretari napoletani della Federazione fascista ebbero più credito e poteri del prefetto e la storia di Napoli, grande città, con un porto importante e un’attività industriale crescente anche nel ventennio fascista, non è pienamente comprensibile se non si tiene conto degli elementi, vari e complessi, riassunti e definiti proprio in quegli anni come «questione meridionale». Poche sono le personalità che emergono direttamente dalla militanza del partito. Fra queste, la ricerca condotta da Pasquale Villani cita Nicola Sansanelli, per la sua presenza attiva nei primi anni e per l’autorità che poi, sia pur in ombra, conservò; Eduardo Saraceno, che seppe rievocare alcuni momenti dei primi anni con un certo distacco storico; il più radicale Vincenzo Tecchio, che divenne esperto di economia ed ebbe una visione ampia e aperta dei problemi cittadini. Dopo il 1924 vanno considerati egualmente «gerarchi» i prefetti e i dirigenti prefettizi, tra i quali certamente si distinsero il pugliese Guacci Castelli, che pose le fondamenta amministrative e poliziesche del regime, e il prefetto toscano G.B. Marziali, proveniente dalle fila del partito e che, trovandosi ad avere un ruolo nelle trasformazioni economiche, fu visto sempre con favore dalla società napoletana.

Maggiori Informazioni

Autore Villani Pasquale
Editore Il Mulino
Anno 2013
Tipologia Libro
Collana Il veliero
Lingua Italiano
Stato editoriale Fuori catalogo