Fattore umano e sicurezza sul lavoro. Aspetti psicosociali e interventi nelle organizzazioni

"Perché curare un libro sulla sicurezza lavorativa? Verrebbe da dire che libri sulla sicurezza ve ne sono già molti, forse troppi; basta guardare i cataloghi dei principali editori specializzati sull'argomento per rendersi conto della copiosa produzione letteraria in lingua italiana. Eppure, a vedere la cosa da un altro lato, verrebbe da dire che ve ne sono pochissimi. Se è imponente la mole di carta stampata sull'argomento, ben poche in proporzione sono le pagine che si occupano della sicurezza contemplando in modo serio il fattore umano. Oggi gli addetti ai lavori ritengono unanimemente che l'influenza dell'uomo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro sia uno dei fattori più importanti a gravare sul fenomeno infortunistico; ecco allora frasi ripetute fino alla noia, quasi ormai logori luoghi comuni, come 'la sicurezza è un problema culturale', oppure 'per quell'incidente il fattore umano è stata la causa principale. A ben conoscere la situazione, si può ben asserire che quasi nessuno sa cosa significhino queste frasi, così come quasi nessuno sa realmente quali siano i fenomeni che influenzano il fattore umano. Né tra i consulenti di sicurezza, molto spesso di estrazione tecnica o giuridica, né tra i responsabili aziendali ed addetti alla sicurezza, spesso più attenti ad una gestione accorta delle responsabilità che alla reale prevenzione. Produrre un libro che collezioni sull'argomento contributi di psicologi può forse - questo è l'auspicio di fondo del volume - partecipare a fornire un significato più scientifico a questo comune sentire" (dalla Prefazione).