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Eutanasia, etica e politiche pubbliche. Una riflessione contro la legalizzazione (Keown John; Pegoraro Renzo; Palazzani Laura - Piccin editore)

ISBN/EAN
9788829933501
Editore
Piccin Editore
Formato
Libro in brossura
Anno
2024
Edizione
2 Ingl
Pagine
576

Disponibile

45,00 €

Una delle questioni più importanti e controverse che le società contemporanee devono affrontare è quella che riguarda se l’eutanasia volontaria e attiva (Voluntary Active Euthanasia, VAE) e/o il suicidio medicalmente assistito (Physician-Assisted Suicide, PAS) debbano essere consentiti per legge. La legge dovrebbe permettere ai medici di accelerare intenzionalmente la morte di pazienti che desiderano morire, praticando un’iniezione letale o prescrivendo un farmaco mortale? Quando è stata pubblicata la prima edizione di questo libro nel 2002 la questione era già oggetto di un acceso dibattito. Da allora la discussione si è solo intensificata. La legge in diverse giurisdizioni è stata mitigata dagli organi legislativi o dai tribunali al fine di consentire VAE e/o PAS, e, altrove, la legalizzazione è stata attivamente presa in considerazione. Negli Stati Uniti, lo statuto dell’Oregon che consente il PAS è servito come modello per altri, e in totale sette stati e il Distretto di Columbia hanno ad oggi portato avanti la legalizzazione del PAS. Nel 2015, la Corte Suprema del Canada ha confermato il diritto a VAE e PAS e l’anno successivo il Parlamento canadese ha emanato una legge per adeguarsi a tale sentenza. In Europa, Belgio e Lussemburgo hanno seguito i Paesi Bassi nell’autorizzare VAE e PAS e gli olandesi hanno condotto ulteriori indagini nazionali. Il Regno Unito ha assistito a non meno di quattro sviluppi giuridici significativi. In primo luogo, nel 2009, nel caso Purdy, i Law Lords (giudici della Corte d’Appello, nel testo chiamati Law Lords, N.d.T.) hanno richiesto al Procuratore Capo della Pubblica Accusa di pubblicare una guida che indicasse gli elementi in base ai quali fosse possibile orientare la decisione di perseguire o meno il reato di assistenza al suicidio. In secondo luogo, nel 2014, nel caso Nicklinson, il Tribunale distrettuale (che ha sostituito i Law Lords) ha rifiutato di rilasciare una dichiarazione che affermasse che il divieto della legge era xvi Prefazione incompatibile con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Tuttavia, in tale occasione molti dei giudici hanno dissentito o hanno fatto capire che una domanda futura avrebbe potuto avere esito positivo, per quanto dovesse, in primo luogo, essere data al Parlamento l’opportunità di riconsiderare tale divieto. In terza battuta, nel 2015, il Parlamento ha appunto rivisto il divieto: un disegno di legge sul modello dell’Oregon (l’ultimo di diversi disegni di legge dibattuti dal Parlamento dalla prima edizione del libro) è stato respinto a grande maggioranza dalla House of Commons. Infine, nel 2017, nel caso Conway, la Corte d’Appello ha respinto un’altra domanda intesa ad ottenere una dichiarazione di incompatibilità, anche se la causa sembra destinata a passare alla Corte Suprema. In Australia, il dibattito si è riacceso in diversi stati e, nel novembre 2017, il Parlamento dello stato di Victoria ha approvato un disegno di legge del governo per consentire VAE e PAS. Infine, persone da tutto il mondo hanno continuato ad andare in Svizzera, dove l’assistenza al suicidio non è considerata illegale se il motivo della persona che presta assistenza non è egoistico. Dal 2002 abbiamo, quindi, assistito ad un incremento della legalizzazione. Tuttavia, pur essendo più di un ruscello, non è stato un diluvio. Nonostante i continui sforzi di gruppi di pressione come “Compassion and Choices” negli Stati Uniti e “Dignity in Dying” nel Regno Unito, la campagna per una nuova legge ha riscosso meno successo di quanto ci si potesse aspettare, visto il diffuso consenso che sembra riscuotere presso il pubblico e che indubbiamente gode tra bioeticisti e mass media. Non solo molte più proposte di legalizzazione sono state respinte rispetto a quelle promulgate dai legislatori negli Stati Uniti e nel Regno Unito, ma le Corti Supreme del Regno Unito, dell’Irlanda e del Sud Africa e l’Alta Corte della Nuova Zelanda hanno tutte rifiutato di seguire i loro colleghi canadesi nel riconoscimento di un diritto legale per VAE o PAS. L’opposizione all’allentamento della legge rimane sostanziale. Tale rifiuto a volte si basa sull’idea che sia sempre moralmente sbagliato che una persona, qualificata o meno dal punto di vista medico, tolga la vita intenzionalmente a un’altra persona innocente anche se su sua richiesta, ma spesso si fonda sulla preoccupazione che, se la VAE fosse legalizzata, i pazienti che non desiderassero realmente morire, o che fossero incapaci di fare una richiesta, o che non stessero soffrendo gravemente, o la cui sofferenza potesse essere alleviata da cure palliative o dall’assistenza sociale, chiederebbero comunque di porre fine alla propria vita. Esiste anche la preoccupazione che la VAE, introdotta come intervento eccezionale in casi difficili, finirebbe, prima o poi, per divenire praticata normalmente semplicemente come un’opzione di fine vita in più – magari quella automaticamente predefinita – per molti malati terminali o addirittura cronici, per anziani fragili e soprattutto per coloro che si sentono di peso per i loro familiari o per la società. In effetti, la preoccupazione per tale pendio scivoloso si sta rivelando il principale ostacolo alla legalizzazione. Ma questa preoccupazione è giustificata? Questa è la domanda che occupa il centro della scena nell’attuale dibattito politico ed è la questione che costituisce il fulcro di questo libro. Il testo offre al lettore comune, che non deve aver bisogno di competenze in filosofia, diritto o medicina, una lucida introduzione alla domanda se, nel caso in cui VAE e/o PAS fossero legalizzati in casi estremi, questi possano essere efficacemente controllati dalla legge. Non mancano libri e articoli di bioetica e di giuristi esperti di assistenza sanitaria che argomentano a favore della legalizzazione. Vi sono invece pochi testi di valore che, come questo libro, prendono posizione a favore dell’altro versante. Il libro potrà interessare tutti quei lettori, qualunque possa essere il loro punto di vista sull’etica di VAE/PAS, che desiderano assicurarsi che la propria opinione sia adeguatamente informata sul tema della legalizzazione o meno di queste pratiche. Il libro offre al lettore l’opportunità di riflettere su un argomento chiave contro la legalizzazione, un argomento che è spesso travisato o messo in disparte nella letteratura esistente. Il volume non tenta di analizzare i dibattiti in tutte quelle giurisdizioni che hanno considerato di cambiare le loro leggi, perché ciò richiederebbe uno spazio più ampio. L’obiettivo del volume è verificare l’efficacia, o meno, del controllo legale nelle tre principali giurisdizioni che hanno operato nella direzione di mitigare le loro leggi e la cui esperienza ha generato un significativo corpo di prove e analisi di esperti: i Paesi Bassi, il Belgio e lo stato americano dell’Oregon. Inoltre, l’Autore analizza la recente legalizzazione della VAE in Canada e valuta se la legislazione di questo paese sia in grado di garantire un controllo più efficace rispetto alla normativa delle altre tre giurisdizioni. Il libro si conclude con alcune brevi osservazioni sulla legislazione nello stato Victoria. Questa seconda edizione è un volume attentamente rivisto e aggiornato, poco più lungo della prima edizione. Ogni capitolo è stato rivisitato, a volte in modo sostanziale, e ci sono nove nuovi capitoli su Olanda, Belgio e Canada. Per fare spazio al nuovo materiale sono state sacrificate alcune parti della prima edizione (Parti V, VI e Postfazione). Alcuni dei problemi importanti che vi si affrontavano, non ultimi la sospensione, l’astensione e il rifiuto di un trattamento, specie quando accompagnati dall’intenzione di porre fine alla vita, sono solo accennati in questo secondo lavoro, ma i lettori che desiderano un’analisi più approfondita delle importanti questioni che sollevano sono invitati a consultare la prima edizione. 

Maggiori Informazioni

Autore Keown John; Pegoraro Renzo; Palazzani Laura
Editore Piccin Editore
Anno 2024
Tipologia Libro
Lingua Italiano
Larghezza 0
Stato editoriale In Commercio