ESAME DELL’ABNORME ESPERIENZA DEL SÉ (EASE)

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- ISBN/EAN
- 9788895930091
- Editore
- Giovanni Fioriti Editore
- Formato
- Brossura
- Anno
- 2009
- Pagine
- 88
Disponibile
20,00 €
Le acquisizioni scientifiche disponibili sono difficilmente applicabili alla ricerca psichiatrica poiché l’approccio descrittivo al livello fenotipico è fuorviante. Ciò non significa che siamo stati empiricamente pigri. Al contrario, c’è un flusso di dati empirici in molteplici ambiti, che vanno oltre la possibilità di essere sintetizzati e integrati. Tuttavia le risposte alle domande basilari restano tenacemente elusive.
L’approccio fenomenologico enfatizza il bisogno di andare oltre il livello superficiale della descrizione comportamentale o delle descrizioni sintomatiche del senso comune. Offrendo un più ricco ed empiricamente fondato approccio teoretico alla comprensione delle esperienze e dei comportamenti abnormi, questo approccio consente una via di fuga dal cul-de-sac operazionalista che la psichiatria ha pericolosamente intrapreso. Lo sviluppo della EASE che dovrebbe essere visto come parte di questa rinascita fenomenologica ha stimolato un ampio interesse.
La EASE è primariamente uno strumento descrittivo che riguarda le anomalie esperienziali della coscienza e della coscienza del Sé – inclusi gli aspetti strutturali dell’esperienza.
Presentazione dell’edizione italiana
Lo scivolamento di paradigma conoscitivo dai sintomi comportamentali (diagnostici) ai sintomi soggettivi (aspecifici) nei pazienti dello spettro schizofrenico ha trovato la sua più completa realizzazione nella Scala di Bonn per la Valutazione dei Sintomi di Base (BSABS: Gross et al. 1987) di cui nel 1992 con Riccardo Dalle Luche ho curato l’edizione italiana. A distanza di circa 20 anni Paola Salvatore e io proponiamo l’edizione italiana dell’intervista semistrutturata Esame dell’Abnorme Esperienza del Sé (EASE: Parnas et al. 2005) che rappresenta uno sviluppo della Scala di Bonn con la quale, peraltro, mostra evidenti sovrapposizioni in vari domini psicopatologici.
La EASE infatti, come esplicitamente affermato da Parnas e collaboratori, si rifà al modello dei Sintomi di Base dei ricercatori della Scuola di Bonn e di Colonia e allo strumento da essi elaborato. Proprio la “consuetudine culturale con il modello teorico dei sintomi di base” e il ricorso nella ricerca e nella clinica alla BSABS (tradotta e pubblicata in lingua danese nel 1995) ha consentito a Parnas e collaboratori di avvicinarsi allo studio delle esperienze soggettive nei soggetti con disturbi dello spettro schizofrenico e di individuare come aspetto fondamentale della loro psicopatologia i disturbi della coscienza del Sé.
La EASE, diversamente dalla BSABS, non esplora tutte le potenziali anomalie dell’esperienza, ma focalizza quelle esperienze, rilevabili nelle fasi prodromiche della schizofrenia e nelle condizioni schizotipiche, che riflettono un’abnorme coscienza del Sé (ipseità) definita come una pervasiva o ricorrente distorsione della prospettiva in prima persona dell’esperienza.
La valutazione di queste esperienze soggettive consente non solo una diagnosi precoce ben più efficiente di quella offerta dalla valutazione degli aspetti prodromici della schizofrenia definiti dal punto di vista comportamentale, ma apre stimolanti prospettive nel campo della ricerca patogenetica rivolta all’identificazione dei “primary neural correlates” del disturbo.
L’EASE e la BSABS, chiara testimonianza della possibilità di tradurre le esperienze soggettive in formule operazionalizzate compatibili con la metodologia scientifica, rappresentano un importante passo nel percorso di avvicinamento della psicopatologia fenomenologica alla ricerca e alla clinica con rilevanti implicazioni sul piano euristico, diagnostico e terapeutico.
Carlo Maggini e Paola Salvatore
Maggiori Informazioni
| Autore | Parnas Josef; Møller Paul; Kircher Tilo; Thalbitzer Jørgen; Jansson Lennart |
|---|---|
| Editore | Giovanni Fioriti Editore |
| Anno | 2009 |
| Tipologia | Libro |
| Lingua | Italiano |
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