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DNA ricombinante 2/ed. [Watson - Zanichelli]

ISBN/EAN
9788808066237
Editore
Zanichelli
Formato
Brossura
Anno
2008
Edizione
Edizione: 2° ed. italiana sulla 3°ediz. americana
Pagine
600

Disponibile

76,50 €
Traduzione di Greta Forlani, Nicoletta Landsberger, Marco Muzi Falconi La seconda edizione italiana di DNA ricombinante è un’introduzione alla moderna biologia molecolare incentrata sul genoma, scritta da alcuni dei suoi protagonisti più illustri. Il libro, che riporta i risultati delle ricerche più aggiornate a livello mondiale, è costruito attorno agli esperimenti più famosi che hanno ridefinito le nostre conoscenze del DNA. Tecniche nuove applicabili su larga scala, analisi bioinformatiche di genomi completi e i suggerimenti scaturiti dagli esperimenti basati su dati genomici hanno richiesto la revisione sostanziale di quest’opera. Gli argomenti trattati spaziano dai concetti fondamentali di genetica e genomica, agli approfondimenti sul Progetto Genoma Umano e sulla bioinformatica, dalla ricerca per scoprire le cause genetiche di malattie come il cancro, alle applicazioni dell’impronta digitale del DNA.

Maggiori Informazioni

Autore WATSON J.D; Caudy; Myers; Witkowsky
Editore Zanichelli
Anno 2008
Lingua Italiano
Indice PARTE 1
FONDAMENTI DEL DNA
CAPITOLO 1
Il DNA è il materiale genetico fondamentale
Gli esperimenti di Mendel di incrocio tra piante
di piselli rivelarono per la prima volta gli schemi dell’ereditarietà 3
Fattori discreti di ereditarietà sono alla base
delle leggi di Mendel 3
I cromosomi sono i portatori cellulari dell’ereditarietà 4
I geni vengono mappati sui cromosomi mediante linkage 4
Non tutti i geni si trovano su cromosomi nei nuclei 10
Le mutazioni sono alterazioni nei geni 10
I cromosomi contengono sia acidi nucleici che proteine 12
La quantificazione delle basi del DNA in organismi diversi suggerisce l’esistenza di una varietà illimitata di molecole di DNA 12
La natura di molecola lineare molto lunga e il diametro del DNA vengono determinati utilizzando la microscopia elettronica 13
I nucleotidi nel DNA e nell’RNA sono uniti tra loro da legami 5’-3’ fosfodiesterici 14
Un saggio biologico suggerisce che il DNA sia la molecola genetica fondamentale 14
I virus sono insiemi condensati di geni che trasmettono le proprie istruzioni da cellula a cellula 16
Il DNA fagico è sufficiente per portare l’informazione genetica 16
Il DNA ha una forma regolare e ripetitiva 17
L’unità fondamentale del DNA consiste di due catene polinucleotidiche avvolte tra loro (la doppia elica) 18
Le due catene polinucleotidiche sono tenute insieme da legami idrogeno tra paia di basi complementari 19
Durante la replicazione le catene complementari del DNA funzionano da stampo per la sintesi di nuove catene 20
La replicazione del DNA è semiconservativa e produce un’elica di neosintesi appaiata a ciascuna elica parentale 21
La replicazione in vitro richiede stampi di DNA preesistenti 22
La replicazione del DNA è effettuata da un complicato insieme di proteine 23
Le molecole di DNA possono essere denaturate e rinaturate 23
I cromosomi sono molecole di DNA molto lunghe 24
Alcuni virus hanno un genoma a RNA 24

CAPITOLO 2
L’informazione scorre dal DNA alla proteina
Le proteine sono componenti chiave delle cellule 29
La catena polipeptidica di una proteina è caratterizzata da un’unica sequenza amminoacidica 30
Il funzionamento di un enzima richiede un preciso ripiegamento della sua catena polipeptidica 31
Si sviluppa l’ipotesi “un gene-una proteina” 31
Le proteine mutate hanno sequenze amminoacidiche differenti dalle proteine wild-type 33
Le mappe genetiche mostrano che i geni e i loro prodotti polipeptidici sono colineari 33
Non esistono limitazioni alle possibili sequenze amminoacidiche 34
L’analisi dei tripli mutanti in E. coli indica che un codone è formato da tre nucleotidi 34
Il dogma centrale: il flusso dell’informazione va dal DNA all’RNA alle proteine 35
La sintesi dell’RNA in estratti acellulari 36
L’ipotesi dell’adattatore di Crick 37
Sistemi di sintesi proteica in vitro portano alla scoperta delle molecole di adattatore (gli RNA transfer) 37
L’RNA messaggero è il vettore dell’informazione del dogma centrale 38
La traduzione in vitro di RNA sintetico fornisce molte informazioni sul codice genetico 38
Non tutte le sequenze di basi codificano amminoacidi 40
Spesso l’oscillazione permette alle singole molecole di tRNA di riconoscere molti codoni simili 41
Il codice genetico è quasi universale 42
Le mutazioni cambiano la sequenza del DNA 42
Identificazione dei passaggi di base nella sintesi proteica 43
L’RNA polimerasi afferra il DNA con una “morsa” molecolare 44
La sintesi delle proteine è un processo molto accurato 44
La cristallografia a raggi X rivela la struttura atomica dei ribosomi 46
I legami peptidici sono formati dall’RNA ribosomiale e non dalla proteina 47
La vita può essersi originata in un mondo a RNA 48

CAPITOLO 3
Il controllo dell’espressione genica
La regolazione della trascrizione è il principale meccanismo utilizzato per controllare i livelli proteici 55
Jacob e Monod proposero un modello innovativo per spiegare il controllo dell’espressione genica 55
Il repressore lega il DNA per impedire la trascrizione 57
I promotori sono delle sequenze di DNA che forniscono il segnale di inizio per la sintesi dell’RNA 58
I geni sono attivati quando i fattori di trascrizione si legano alle loro specifiche sequenze di DNA vicino ai promotori 60
Le proteine che regolano la trascrizione spesso si legano al DNA in modo cooperativo 60
L’attenuazione è un meccanismo di regolazione della trascrizione che impedisce di terminare la sintesi dell’mRNA 60
La regolazione della traduzione è un altro meccanismo usato per controllare i livelli di proteina 62
La durata dell’attività genica è controllata dalla modificazione e dalla degradazione delle proteine 63
La trascrizione e la regolazione genica negli eucarioti sono più complesse che nei procarioti 63
Negli attivatori trascrizionali le funzioni di legame al DNA e di attivazione possono essere separate 65
Molti fattori trascrizionali lavorano in modo sinergico per controllare l’espressione genica 65
Lo sviluppo è controllato da una cascata di fattori di trascrizione 67
Gli enhancer contengono siti di riconoscimento per i fattori di trascrizione 69
Gli enhancer eucariotici agiscono a lunga distanza 70
Le regioni di controllo del locus (LCR) regolano alcuni gruppi di geni 71
L’espressione genica negli eucarioti è controllata anche con la condensazione del DNA 71

CAPITOLO 4
Strumenti di base del DNA ricombinante
Gli enzimi di restrizione tagliano il DNA in sequenze specifiche 77
L’elettroforesi viene utilizzata per separare miscele di frammenti di acido nucleico 79
I siti per gli enzimi di restrizione vengono utilizzati per costruire mappe del DNA 80
La DNA ligasi unisce le estremità dei frammenti di DNA prodotti dagli enzimi di restrizione 80
Gli scienziati esprimono preoccupazione sui pericoli del clonaggio genico
alla Conferenza di Asilomar 81
Plasmidi e virus sono utilizzati come vettori per portare sequenze di DNA 82
Il clonaggio prevede cinque passaggi principali 83
Nel clonaggio è essenziale la scelta del materiale di partenza 85
L’mRNA viene convertito in cDNA mediante reazioni enzimatiche 86
Le molecole di cDNA vengono inserite in un DNA vettore per creare una libreria di cloni 88
Le librerie di DNA genomico rappresentano la sequenza completa degli organismi 90
Per localizzare i cloni che contengono la sequenza desiderata vengono impiegate sonde di acido nucleico 90
Il DNA e l’RNA vengono analizzati mediante ibridazione con le procedure di Southern e Northern blotting 91
I metodi per il sequenziamento del DNA sono potenti 93
Gli oligonucleotidi possono essere sintetizzati chimicamente 95
I geni possono essere sintetizzati a partire da oligonucleotidi 95
La reazione a catena della polimerasi (PCR) amplifica regioni specifiche di DNA 95
Le polimerasi termostabili semplificano e migliorano la PCR 98
La contaminazione può essere un problema negli studi con la PCR 98
La fedeltà della sintesi del DNA determina l’accuratezza della PCR 99
La PCR amplifica sequenze a partire da una singola molecola di DNA 99
La PCR in tempo reale (real-time) è utilizzata per la quantificazione rapida e accurata di RNA e DNA 101
L’era moderna del DNA ricombinante 104

CAPITOLO 5
Caratteristiche fondamentali dei geni eucariotici
La scoperta dei geni discontinui 108
Le cellule eucariotiche tagliano il pre-mRNA per rimuovere gli introni e produrre mRNA maturi 108
Sequenze specifiche e fattori proteici assicurano un processo di splicing molto accurato 110
Lo splicing alternativo produce a partire da un singolo gene mRNA differenti ma correlati 111
Errori di splicing causano malattie 113
Gli introni sono stati acquisiti e persi durante il processo evolutivo 114
Gli esoni spesso definiscono i domini funzionali delle proteine e il rimescolamento degli esoni può contribuire all’evoluzione
delle proteine 115
Si è scoperto che alcuni introni hanno una funzione 117
Talvolta i geni sono codificati all’interno di altri geni 118
Molte sequenze di DNA sono ripetute in tandem nel genoma 118
Le famiglie proteiche originano da eventi di duplicazione genica e successiva divergenza della sequenza 119
Gli pseudogeni si sono formati in seguito a duplicazione di geni funzionali e accumulo di mutazioni durante l’evoluzione 121
Le code poli(A) al 3’ e i cappucci di metilguanosina al 5’ sono aggiunti
alle estremità degli mRNA eucariotici 122
L’editing dell’RNA modifica l’informazione
contenuta nella sequenza dell’mRNA 123
Che cosa è un gene? 125

CAPITOLO 6
Le nuove tecniche del DNA ricombinante
Sequenze utili possono essere aggiunte a una sequenza di DNA mediante la reazione a catena della polimerasi 130
La mutagenesi in vitro è utilizzata per studiare la funzione dei geni 130
Oligonucleotidi sintetici possono essere utilizzati per creare mutazioni specifiche 132
Sono stati sviluppati sistemi di induzione dell’espressione genica 134
Promotori diversi presentano differenti livelli di trascrizione e sono attivi in differenti tipi cellulari 136
Per la produzione di linee cellulari stabili sono stati sviluppati nelle cellule
eucariotiche dei marcatori selezionabili 136
Gli anticorpi monoclonali possono essere prodotti per identificare qualsiasi molecola 137
Le tecnologie di ricombinazione permettono un rapido scambio di segmenti di DNA tra i vettori 137
I geni estranei possono essere inseriti nelle cellule mediante metodi fisici 140
Il DNA esogeno può essere inserito nelle cellule di mammifero con l’impiego dei virus 144
I geni estranei possono essere inseriti nelle piante mediante il plasmide Ti
di Agrobacterium 146
Molti organismi possono essere impiegati per la produzione di proteine esogene 148
Gli animali transgenici possono essere ottenuti iniettando il DNA direttamente negli embrioni 150
Il transgene può essere espresso in tessuti specifici 151
Linee di cellule staminali embrionali possono essere iniettate negli embrioni per creare dei topi con genomi modificati 152
La ricombinazione omologa può essere utilizzata per distruggere i geni nei topi 154
Con la ricombinazione omologa possono essere effettuati specifici riarrangiamenti genici nel genoma murino 154
La terapia genica può permettere di modificare l’espressione genica nell’uomo 155

CAPITOLO 7
Sequenze di DNA mobili nel genoma
L’analisi genetica rivela l’esistenza di “elementi mobili” in mais e batteri 159
Il sequenziamento rivela l’organizzazione degli elementi trasponibili 160
Ci sono tre categorie di elementi mobili 162
I trasposoni a DNA si muovono utilizzando due differenti meccanismi 162
I retrotrasposoni si traspongono attraverso intermedi a RNA 165
I retrotrasposoni non-LTR si muovono attraverso trascrizione inversa innescata dal sito bersaglio 166
I trasposoni sono abbondanti nella maggior parte dei genomi 167
Gli elementi trasponibili mantengono le estremità dei cromosomi in Drosophila 170
I retrotrasposoni sono componenti importanti di molti centromeri 171
I geni delle immunoglobuline vengono riarrangiati per generare la diversità anticorpale 171
I trasposoni possono causare mutazioni 175
Gli elementi mobili sono utilizzati come strumenti per la mutagenesi e la creazione di transgeni 177
Esperimenti di mutagenesi in cellule di mammifero hanno “resuscitato” un trasposone 179
Gli elementi trasponibili influenzano l’espressione genica 179
Gli elementi trasponibili contribuiscono a generare diversità per l’evoluzione 181
I trasposoni normalmente sono silenziati 182

CAPITOLO 8
Modificazioni epigenetiche del genoma
Il differente dosaggio di cromosomi sessuali rende necessaria una soluzione al problema dell’espressione genica 189
Nei mammiferi un solo cromosoma X è attivo nel sesso femminile 190
Il cromosoma X inattivo è ricoperto da un RNA
non codificante noto come Xist 193
Per l’inattivazione del cromosoma X sono richiesti il gene Xist, il suo complementare Tsix e altre sequenze nelle immediate vicinanze 195
Non tutti i geni del cromosoma X dei mammiferi sono inattivati 196
In Caenorhabditis elegans e in Drosophila la compensazione del dosaggio genico è ottenuta modificando l’attivazione trascrizionale 196
I genitori non contribuiscono in misura uguale al patrimonio genetico della prole 200
I maschi e le femmine competono per controllare la dimensione del feto
sottoponendo ad imprinting dei geni fondamentali per la crescita 200
Nell’uomo errori nell’imprinting possono condurre a patologie 202
La metilazione del DNA è un segnale ereditabile 203
La metilazione del DNA aumenta la frequenza di mutazione 205
Il DNA delle regioni silenti del genoma è spesso metilato 205
Gli RNA non codificanti dirigono l’imprinting di alcuni geni 208
Per un corretto sviluppo degli animali clonati occorre preservare l’imprinting 209
Una miriade di modificazioni degli istoni crea
un “codice istonico” che guida l’espressione genica 210
Alcuni stati della cromatina sono ereditati con la replicazione del DNA
I cambiamenti epigenetici rendono i gemelli monozigotici non identici

CAPITOLO 9
L’RNA interference regola l’attività genica
Nelle piante si osserva la cosoppressione dei transgeni 218
Un esperimento con gli antisenso venuto male ha aperto la strada all’RNAi nei vermi 221
L’RNA a doppio filamento è il motore dell’RNAi 222
In molti organismi l’RNAi è usato per bloccare l’espressione genica 224
Una nucleasi distrugge gli RNA omologhi al gene silenziato 225
Nelle piante soggette a silenziamento si trovano dei piccoli RNA 225
Dicer taglia gli RNA a doppio filamento producendo dei piccoli RNA 226
Nelle cellule di mammifero l’introduzione dei prodotti di Dicer induce l’RNAi 228
I piccoli RNA regolano il tempo dello sviluppo 228
Il clonaggio dei piccoli RNA rivela un inatteso universo di microRNA 231
I microRNA possono sopprimere la funzionalità genica inibendo la traduzione 231
Piccole forcine progettate per imitare i miRNA possono essere usate per il silenziamento genico 234
Slicer utilizza il siRNA per tagliare il messaggero bersaglio 234
La proteina che causa il ritardo mentale nell’X fragile è un componente di RISC 235
Alcuni RNA a singolo filamento diventano dsRNA 237
L’RNAi può indurre delle modificazioni epigenetiche 239
L’RNAi si è evoluto per silenziare i trasposoni e i virus 240

PARTE 2
I FONDAMENTI DELLA GENOMICA
CAPITOLO 10
Fondamenti di sequenziamento di genomi interi
Il sequenziamento del DNA genomico viene effettuato assemblando “letture” di corte sequenze sovrapposte 247
I genomi di batteriofagi, virus e organelli cellulari furono i primi a essere completamente sequenziati 248
I genomi sono sequenziati utilizzando strategie basate su mappe e shotgun completo 249
Il DNA clonato per il sequenziamento deve rappresentare l’intero genoma e deve essere sequenziato diverse volte 250
Il sequenziamento da entrambe le estremità dei subcloni aiuta nell’assemblaggio di una sequenza completa 252
Con la metodica della terminazione della catena è necessario effettuare un numero molto elevato di reazioni di sequenza 254
Marcatori fluorescenti ed elettroforesi in apparati da sequenziamento rivoluzionano il sequenziamento del DNA 256
Algoritmi di elaborazione identificano le basi nei dati prodotti dall’apparato di sequenziamento 259
Unendo numerose letture di sequenze di 500-1000 bp si ottengono sequenzepiù lunghe 260
Il sequenziamento del DNA su scala genomica richiede computer potenti
Haemophilus influenzae: il primo organismo vivente il cui genoma sia stato sequenziato 264
Numerosi genomi virali e batterici sono stati sequenziati 266

CAPITOLO 11
Come è stato sequenziato il genoma umano
Per sequenziare il genoma umanoè stato sviluppato un incredibile progetto 268
Le sequenze ripetute del genoma umano hanno posto una grande sfida tecnologica 270
Sequenziare i cDNA ha richiesto grandi sforzi 272
La costruzione delle mappe genetiche degli esseri umani, un’impresa macchinosa 273
I polimorfismi della lunghezza dei frammenti di restrizione servono come marcatori per l’analisi di associazione 273
Le sequenze ripetute in tandem sono migliori marcatori di DNA 278
Vettori di clonaggio sono sviluppati per frammenti di DNA umano molto grandi 280
Le mappe fisiche sono state ricavate dalle “impronte digitali” degli enzimi
di restrizione di cloni contenenti grandi inserti 281
Per lo sviluppo di contig su larga scala si sono resi utili i siti a sequenza etichettata 283
Gli ibridi da radiazione fornirono l’alta risoluzione necessaria per le mappe fisiche 285
Il completamento della mappa fisica del genoma umano ha richiesto clonaggi aggiuntivi e l’integrazione dei dati ottenuti con le mappe 286
Il sequenziamento del genoma umano è iniziato lentamente mentre venivano sviluppate delle tecnologie migliori 289
I “Princìpi delle Bermude” resero la sequenza del genoma umano disponibile gratuitamente 289
I sequenziatori a capillari hanno reso il sequenziamento molto più efficiente 290
Due gruppi indipendenti, uno pubblico e uno privato, erano in competizione per sequenziare il genoma umano 290
Nel 2000 furono annunciate le sequenze bozza
del genoma umano 292
Il completamento della sequenza del genoma richiede una particolare attenzione alle regioni problematiche 293
La sequenza pubblica del genoma umano fu completata con un alto grado di accuratezza 295
Di chi erano i genomi sequenziati? 296
Il risequenziamento di parti del genoma umano a partire da molti individui rivela le varianti nella sequenza del DNA 297
Molti altri genomi sono stati sequenziati 298

PARTE 3
ANALIZZARE I GENOMI
CAPITOLO 12
Il confronto e l’analisi dei genomi
L’analisi comparativa di sequenza dimostra che un oncogene è un fattore di crescita 305
Le banche dati pubbliche del DNA, dell’RNA e delle proteine sono essenziali per la ricerca 305
L’evoluzione permette l’identificazione dei geni in base alla similarità di sequenza 307
L’allineamento delle sequenze è una sfida importante alla base dell’analisi di sequenza 311
I programmi BLAST sono i metodi di allineamento più efficaci e comuni
Il collegamento tra le banche dati permette un immediato accesso a ulteriori informazioni 315
L’identificazione dei geni nei genomi necessita sia dell’analisi informatica che degli esperimenti 317
Le mappe sinteniche rivelano relazioni su larga scala tra i genomi 320
Il confronto tra i genomi di topo e di uomo rivela come la maggior parte delle sequenze non sia funzionalmente importante 322
La genomica comparativa aiuta a identificare i geni codificanti proteine
L’analisi comparativa delle sequenze proteiche rivela degli amminoacidi chiave 324
Gli elementi di regolazione trascrizionale possono essere identificati con l’analisic omparativa di sequenza 324

CAPITOLO 13
Dalla sequenza del genoma alla funzione del gene
I microarray permettono l’analisi simultanea di decine di migliaia di sequenze nucleotidiche 329
La fotolitografia è utilizzata per produrre i microarray ad alta densità 330
I microarray “spotted” utilizzano grandi segmenti di DNA 333
L’analisi dei profili di mRNA ottenuta con i microarray rivela nuove relazioni tra vie biochimiche e cellulari 333
I livelli di mRNA sono misurati anche mediante sequenziamento su larga scala di cDNA 336
L’immunoprecipitazione della cromatina viene utilizzata per misurare il legame di fattori trascrizionali in un genoma 338
La ChIP e altre tecniche su scala genomica possono essere impiegate per analizzare le modificazioni strutturali della cromatina in vivo 340
Per misurare su larga scala gli elementi regolativi vengono utilizzati plasmidi reporter 343
La produzione di mutazioni knock-out in tutti i geni nel genoma di lievito
Il sistema del doppio ibrido nel lievito è utilizzato per identificare interazioni proteina-proteina su scala genomica 347
Anche gli array di proteine rivelano interazioni tra proteine 348
La spettrometria di massa viene impiegata per identificare proteine in campioni complessi 349
Gli array di anticorpi vengono utilizzati per misurare i livelli di proteina nelle cellule 349
Determinazione della localizzazione di proteine in cellule e tessuti 350

PARTE 4
GENOMICA UMANA
CAPITOLO 14
Identificazione dei geni responsabili delle patologie umane
Nei primi 40 anni la genetica umana ha progredito lentamente 356
La citogenetica segna un importante progresso nella genetica umana
Le tecniche del DNA ricombinante permettono di clonare i geni responsabili di patologie umane 358
Il clonaggio del gene responsabile della sindrome dell’X fragile mostra una mutazione con proprietà inattese 360
L’HGP rivoluziona la genetica umana 361
I geni modificatori delle malattie “monogeniche” generano dei fenotipi complessi 363
Gli studi di associazione sono impiegati per localizzare i geni coinvolti in caratteri genetici complessi 365
La base genetica dell’Alzheimer viene svelata con studi di associazione 367
Anomalie citogenetiche rivelano i geni coinvolti nella schizofrenia 368
Il progetto HapMap ha raccolto molti milioni di SNP 369
Il gene della degenerazione maculare è stato individuato e clonato con gli HapMap SNP 371
Molte malattie genetiche umane si trovano più frequentemente in popolazioni specifiche o in gruppi ancestrali 372
I microarray a DNA individuano il numero di copie dei polimorfismi nei cromosomi 372
La diagnosi basata sull’SNP si avvale di tecniche su larga scala high-throughput 373
Il sequenziamento del DNA fornisce la diagnosi definitiva delle mutazioni nel cancro del seno 376
Nuove tecnologie offrono diagnosi basate sul sequenziamento su larga scala 376
La farmacogenomica migliora il trattamento dell’epilessia 378
L’RNAi è utilizzato per inibire la crescita eccessiva dei vasi sanguigni 379
L’immunodeficienza severa combinata è curata con la terapia genica retrovirale 380

CAPITOLO 15
Comprendere le basi genetiche del cancro
I fattori ambientali sono i principali responsabili dell’insorgenza del cancro 385
Il cancro è una malattia genetica 386
Le cellule tumorali crescono a dismisura in coltura 387
I primi geni tumorali sono stati trovati studiando i virus tumorali 387
Le traslocazioni cromosomiche possono indurre il cancro 388
Le tecniche del DNA ricombinante sono state usate per isolare il primo gene umano che provoca il cancro 389
I proto-oncogeni cellulari influenzano i meccanismi di trasduzione del segnale e la trascrizione 391
L’Erceptina colpisce un recettore di un fattore di crescita espresso in molte cellule del tumore della mammella 394
Il Gleevec inibisce una chinasi mutata nelle cellule leucemiche 395
Le cellule in coltura e il tumore familiare retinoblastoma forniscono una prova dell’esistenza degli oncosopressori 397
p53 ha un ruolo fondamentale nella risposta cellulare ai danni che inducono il cancro 401
I diversi passaggi che portano al tumore del colon-retto: una storia di oncogeni e oncosopressori 402
La perdita di p53 contribuisce all’effetto Warburg 402
Il fallimento dell’apoptosi contribuisce alla sopravvivenza e alla crescita del tumore 403
La crescita del tumore richiede nuovi
vasi sanguigni 406
Un recettore accoppiato alla proteina G interagisce con la matrice extracellulare per regolare le metastasi 407
I microarray rivelano cambiamenti nel genoma delle cellule tumorali 408
I modelli murini e l’analisi genomica hanno portato alla scoperta di due nuovi oncogeni che cooperano nel tumore del fegato 409
I miRNA rappresentano una nuova classe di oncogeni 411
L’inibizione della telomerasi può uccidere le cellule tumorali 411
L’analisi dell’espressione genica con i microarray rivela la risposta ai farmaci nel tumore mammario 413
Il Progetto Genoma del Cancro Umano ci permetterà di identificare tutte
le mutazioni nei diversi tumori 413

CAPITOLO 16
Il DNA fingerprinting e la medicina legale
I loci delle ripetizioni in tandem ipervariabili o variabili possono essere impiegati per identificare gli individui 420
Le brevi ripetizioni in tandem diventano lo standard utilizzato in campo forense 422
La PCR multiplex e le etichette fluorescenti sono usate per analizzare le STR forensi 422
L’unicità di un profilo di DNA è calcolata usando le frequenze degli alleli STR 426
Le banche dati contengono milioni di profili del DNA 427
Le varianti mitocondriali del DNA sono utili 428
La tipizzazione del DNA mitocondriale può essere resa più complicata dall’eteroplasmia 430
La tipizzazione del DNA mitocondriale riapre il caso dello strangolatore di Boston 430
Le STR del cromosoma Y hanno il vantaggio di essere specifiche per i maschi 432
Il DNA degradato è analizzato con le “mini-STR” 432
I polimorfismi a singolo nucleotide sono promettenti per le applicazioni forensi 434
La possibilità di ricavare caratteristiche fisiche dalla tipizzazione del DNA è controversa 435
Le prove di DNA devono essere raccolte con cura sulla scena del crimine
La tipizzazione del DNA permette l’identificazione “cold hit” dei colpevoli
Le ricerche familiari identificano i sospetti 437
Negli Stati Uniti i mandati d’arresto possono essere emessi basandosi solo sul profilo del DNA 437
La tipizzazione del DNA scagiona le persone ingiustamente condannate
La tipizzazione del DNA ha affrontato i ricorsi in tribunale 439
Le vittime di un disastro di massa sono identificate mediante tipizzazione
del DNA
La tipizzazione del DNA risolve un caso di sospetta frode scientifica 441
Bibliografia 442
Crediti delle illustrazioni 447
Indice analitico 449
Stato editoriale In Commercio
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