Diritto senza identità. La crisi delle categorie giuridiche tradizionali

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- ISBN/EAN
- 9788842084945
- Editore
- Laterza
- Collana
- Libri del tempo
- Formato
- Libro in brossura
- Anno
- 2007
- Edizione
- 2
- Pagine
- XIV-173
Disponibile
19,00 €
Presso i Romani "regula" era l'asta di legno con cui si tracciava un rettifilo, era la sbarra conficcata nel suolo per delimitare uno spazio, era la norma o principio etico-giuridico dell'azione corretta. Separando il lecito dall'illecito, e distinguendo attività e rapporti umani, i giuristi romani hanno costruito una rete di categorie e sotto-categorie ordinatrici della realtà sociale e hanno corredato la cultura occidentale di un sistema di regole che ha sfidato il tempo. Ancora oggi si organizza il diritto privato attraverso le categorie di matrice romana, a cominciare da quelle fondanti: le nozioni di persona, famiglia, cosa, proprietà, possesso, contratto, l'idea stessa di giustizia quale attribuzione a ciascuno di quel ch'è suo. Categorie, nozioni, idee che hanno resistito quasi inalterate e che tuttavia, almeno a partire dalla fine della seconda guerra mondiale, non sono più in grado di restituire identità precise. È ancora possibile, oggi, ricostruire un'identità giuridica definita e non sfumata della persona, della cosa oggetto di dominio, della famiglia e di molte altre categorie che la nostra tradizione ha consegnato nette? Se si vuole che il diritto continui ad adempiere efficacemente alla propria finalità, occorre fissare nuovi confini categoriali, rivedendo o sostituendo quelli tradizionali. In questa situazione non sarebbe possibile non solo una pratica ma nemmeno una teoria della giustizia giuridica, che può fondarsi solo se sussistono confini certi.
Maggiori Informazioni
| Autore | Vincenti Umberto |
|---|---|
| Editore | Laterza |
| Anno | 2007 |
| Tipologia | Libro |
| Collana | Libri del tempo |
| Num. Collana | 411 |
| Lingua | Italiano |
| Larghezza | 0 |
| Stato editoriale | In Commercio |
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