Dike (..bullismo)

Si sdoppia l’autore, ma come è nel suo stile, non si erge né a giudice né diventa la vittima, la persona bullizzata; forse, se ci fosse un giudice, l’unico che può dire la propria versione, è il lettore, che avvicinandosi a questi due testi potrà compiere un viaggio nelle pieghe dell’animo umano senza precedenti.

Due libri, due copertine, due colori, due di tutto: in tono narrativo e scorrevole, l’autore ha puntato l’attenzione sulla tematica bullismo a 360 gradi, un aspetto unico e molteplice, poliedrico, osservato e raccontato in tutte le fasi possibili.

Paolo Montaldo attribuisce il nero a Nemesis (l'altro libro), che per antonomasia rappresenta la Vendetta, quella con la V maiuscola; non un sentimento negativo e brutto però, come scuro e tetro potrebbe sembrare il colore nero, ma una risposta forse, ed una giustificazione all’essere bullo, soprattutto a sentirsi un bullo… nessuno di noi nasce bullo, sembra dire Montaldo con questa comunanza di idee e di colori, ed è questo forse il significato di vendetta, una risposta al perché poi quella persona sia diventato così… dall’altra parte,

in antitesi, il bianco DIKE, brillante, chiaro e senza ombre… o forse no, anche il bianco una domanda ce la pone, anche lui, il bullizzato, doveva avere una giustificazione al suo comportamento e il bianco – colore candido per eccellenza – viene rappresentato con una incudine, l’immagine di chi subisce – e anche qui, la copertina diventa veicolo di messaggio importante… Dike, la Dea della Giustizia, anche la persona bullizzata necessita di una risposta al suo comportamento e cerca in ogni modo la Giustizia, che è una spiegazione alle tante domande, così come la Vendetta… ne più, ne meno!

Chissà perché, sembra chiedersi l’autore, la persona bullizzata sopporta e diventa incudine… a differenza del bullo, che chissà perché si vendica e si fa martello, batte incessante…