Comunisti per caso. Regime e consenso in Romania durante e dopo la Guerra fredda

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- ISBN/EAN
- 9788857522029
- Editore
- Mimesis
- Collana
- Passato prossimo
- Formato
- Libro in brossura
- Anno
- 2014
- Pagine
- 300
Disponibile
22,00 €
Alla fine della seconda guerra mondiale, Stalin riuscì a forgiare i regimi comunisti dell'Europa orientale ad immagine e somiglianza dell'Unione Sovietica. Dopo dieci anni di duro stalinismo sovietico, con i cambiamenti introdotti dal XX Congresso del PCUS, le dirigenze di questi partiti comunisti rischiavano di essere rovesciate dalle altre fazioni interne. In Romania, dal 1956, il segretario generale Gheorghe Gheorghiu-Dej convertì il regime in un sistema guidato da romeni, mantenendo la sua struttura stalinista. La ricetta romena per prevenire il cambiamento prevedeva il recupero degli intellettuali e dell'elite nazionale precedentemente ostracizzata. Pur definendosi comunista, il regime usò sempre più il nazionalismo per la creazione del consenso interno in funzione anti-sovietica. Nicolae Ceausescu, giunto al potere nel 1965, continuò e portò all'esasperazione questa strategia, ampliando a dismisura la macchina della propaganda, che inondava incessantemente la vita quotidiana dei romeni. In particolare, fu il discorso sulla storia nazionale ad essere strumentalizzato, falsificato, piegato a mere esigenze politiche, e declinato in ogni tipo di prodotto culturale, tanto nei testi universitari quanto nella letteratura e nelle arti. Questo libro racconta la storia di come la cultura romena fu asservita al mantenimento di un regime politico per oltre quarant'anni e delle conseguenze di questa regimentazione forzata dopo l'abbattimento del muro di Berlino.
Maggiori Informazioni
Autore | Zavatti Francesco |
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Editore | Mimesis |
Anno | 2014 |
Tipologia | Libro |
Collana | Passato prossimo |
Num. Collana | 19 |
Lingua | Italiano |
Larghezza | 0 |
Stato editoriale | In Commercio |
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