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COMUNICARE IL PENSIERO. Procedure immagini parole

ISBN/EAN
9788872414125
Editore
Omega
Formato
Brossura
Anno
2004
Pagine
319

Disponibile

23,00 €
Come raggiungere il pensiero dell’altro. Come riuscire a comunicare traducendo i nostri pensieri e le nostre intenzioni in immagini, azioni e parole efficaci e comprensibili Il testo affronta queste domande fornendo un quadro aggiornato dei principali punti di tangenza tra due facoltà umane: il pensiero e la comunicazione. la straordinaria capacità di «pensare» - ossia, di progettare, rappresentare, categorizzare e narrare la realtà - viene presentata ed esplorata non come il meccanismo affascinante di una «mente monade», incredibile e isolata macchina del pensiero. L’attenzione viene orientata sulle competenze di chi «pensa comunicando», ossia sull’essere umano che conosce, organizza e si rappresenta la realtà inter-agendo con essa e con altri esseri umani. Vengono analizzati i diversi formati comunicabili del pensiero. Un atto di comunicazione, anche il più semplice, si presenta come l’insieme articolato e complesso di suoni, azioni, procedure. Ci serviamo di più sistemi semiotici: dalle immagini, alla parola, ai gesti, alla musica, che presuppongono modi differenti di esplorare la realtà, così come differenti linguaggi della mente. Formati diversi, che nella loro stessa denominazione prevedono la comunicabilità: la conoscenza dichiarativa e il pensiero proposizionale, il pensiero figurativo e le immagini mentali, il pensiero narrativo e quello procedurale. Le forme che il pensiero può assumere quando comunichiamo consentono di perseguire giochi espressivi multimodali e potentissimi. Attraverso numerose e interessanti esemplificazioni il testo illustra le funzioni relazionali di questa azione comunicativa multimodale: non viene perseguita solo la chiarezza dell’informazione, ma anche la forza della evocazione e della connotazione espressiva (di un racconto, di un quadro e di un film), così come la flessibilità di coordinare il proprio agire con quello dell’interlocutore per conseguire le più diverse intenzioni comunicative (persuadere, ingannare, divertire, comandare, proteggere, ecc.). Rita Ciceri è docente di Psicologia Generale presso la Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica di Milano. Si occupa di temi legati alla psicologia della comunicazione e all’espressione delle emozioni. Tra le sue principali pubblicazioni, edito da LED Zanichelli: “Elementi di psicologia della comunicazione (con L. Anolli, 1995); edito da Franco Angeli , “La voce delle emozioni” (con L. Anolli, 1997); edito dal Mulino “La paura” (2001).

Maggiori Informazioni

Autore Ciceri Rita
Editore Omega
Anno 2004
Tipologia Libro
Lingua Italiano
Indice 1. I formati comunicabili del pensiero (Rita Ciceri)
1.1. Sulla «comunicabilità» del pensiero
1.2. Come il linguaggio ci aiuta a pensare
1.2.1. Il linguaggio come sistema articolatore del pensiero
1.2.2. Esperienza, concettualizzazione ed espressione
1.2.3. Il pensiero «dialogico»
1.3. Il segno: la «moneta simbolica di scambio»
1.3.1. La relazione tra significante e significato: dall’equivalenza all’inferenza
1.3.2. Veicoli simbolici e iper-testi
1.4. I diversi formati comunicabili del pensiero: la parola, l’immagine e la procedura
1.4.1. La conoscenza dichiarativa
1.4.2. La conoscenza proposizionale
1.4.3. Le immagini mentali
1.4.4. Il pensiero narrativo
1.4.5. La conoscenza procedurale
1.5. Trama, ordito e filo: Formati, Sistemi semiotici e Media

2. L’intenzione Comunicativa (Rita Ciceri)
2.1. Dall’informazione all’intenzione
2.2. L’approccio categoriale e i performativi:l’intenzione di far agire e l’intenzione di informare
2.3. La reciprocità: intenzione e re-intenzionalizzazione
2.4. La rappresentazione-in-azione e il flusso comunicativo
2.5. Cooperazione e sintonizzazione
2.6. Intenzione-in-Azione e dimensione strategica del messaggio
2.6.1. Multimodalità dell’azione comunicativa
2.6.2. Gerarchia di intenzioni e gradualità di esplicitazione
2.7. Conclusioni

3. La Conoscenza Procedurale (Rita Ciceri e Manuela Mistri)
3.1. Comunicazione e conoscenza procedurale
3.2. La conoscenza come azione sul mondo 77
3.2.1. L’azione: alla periferia o al centro del processo di conoscenza?
3.2.2. Il comportamento pianificato, script e strategie d’azione
3.2.3. Statica e dinamica: dalla conoscenza dell’azione alla conoscenza in azione
3.2.4. La logica formale e la conoscenza basata su regole
3.2.5. Il ruolo dell’esperienza: le ricerche sull’expertise
3.3. Decidere di agire nella complessità
3.3.1. Procedure automatiche e procedure deliberate
3.3.2. Neurofisiologicamente predisposti ad agire: l’origine preconcettuale dell’autoconsapevolezza
3.3.3. Le emozioni come motivazione e preparazione all’azione
3.3.4. Azione condivisa e azione coordinata con altri
3.4. L’azione comunicativa: tra performance e procedura
3.4.1. Conoscenza procedurale e strategie comunicative
3.4.2. Conoscenza procedurale e organizzazione del significato
3.4.3. Conoscenza procedurale e narrazione degli eventi
3.5. Comunicare procedure o «le istruzioni per l’uso»
3.5.1. Il «cosa» e il «come»: dall’autobiografia alla simbolizzazione dell’azione
3.6. Le dimensioni temporali della co-procedura comunicativa
3.6.1. Sequenzialità e simultaneità
3.6.2. Sincronicità e co-procedura
3.7. Conclusioni

4. Il Pensiero Proposizionale (Carla Antoniotti)
4.1. Il sistema proposizionale come anello della catena comunicativa
4.2. Modi della conoscenza dichiarativa: come parlare di ciò che sentiamo, vediamo e percepiamo
4.3. Semantica, sintassi e pragmatica
4.4. La struttura semantica dell’intenzione comunicativa
4.5. I meccanismi mentali della grammatica del pensiero proposizionale
4.6. Il Nucleo frasale: la predicazione, gli argomenti,
4.6.1. L’Avverbiale
4.6.2. Il Modificatore
4.7. L’origine del discorso: coordinazione e subordinazione
4.7.1. La coordinazione o paratassi: l’avverbiale del discorso
4.7.2. La subordinazione o ipotassi: la complessità dell’avverbiale
4.7.3. La complessità del Nucleo
4.7.4. La complessità del Modificatore
4.7.5. Relazioni tra i nuclei e intenzioni comunicative
4.8. Evento referenziale ed evento comunicativo

5. La Costruzione dei significati (Rita Ciceri e Gerarda Bagarozza)
5.1. Realtà pensabile e realtà comunicabile
5.2. Il significato come Categorizzazione del Mondo
5.2.1. Le semantiche dei tratti come Condizioni Necessarie e Sufficienti (CNS)
5.2.2. Conoscenze dizionariali VS enciclopediche
5.2.3. La ricerca psicologica sui concetti e le CNS:
dalla teoria dell'elemento comune alle strategie combinatorie
5.2.4. Limiti della teoria CNS
5.2.5. Oltre il concetto di concetto: il prototipo e le categorie di Rosch
5.2.6. Oltre l’opposizione tra enciclopedia e dizionario:
il frame e la natura schematica del significato
5.2.7. Le reti semantiche
5.3. Il significato come riferimento al mondo
5.3.1. Tratti definitori o primitivi di una semantica esperienziale?
5.3.2. L’immagine schema e la sua origine episodica
5.4. Il significato come gioco interpretativo
5.4.1. Il linguaggio mediatore dell’interazione sociale
5.4.2. Il processo inferenziale
5.5. La conoscenza come elaborazione di un mondo condiviso: lo sviluppo del significato
5.5.1. Dalla condivisione alla convenzionalizzazione: i format
5.5.2. La desostanzializzazione: dal simbolo alla parola
5.6. Un modello teorico-metodologico:la costruzione del frame e le sue relazioni
5.6.1. Confine e apertura del frame
5.6.2. Il significato: dall’episodio al frame
5.6.3. Il significato: struttura in divenire nel tempo
5.6.4. Il significato e le relazioni interne ed esterne
5.6.5. Lancio una parola nella mente
5.7. Osservazioni conclusive: sui molti percorsi del significato

6. Il Pensiero Narrativo (Rita Ciceri e Carla Antoniotti)
6.1. Il Pensiero Narrativo tra Interpretazione ed Episodicità
6.2. La Narrazione come Evento Comunicativo
6.2.1. La Diversa Relazione con la Realtà / il Referente
6.2.2. La Doppia Linea del Tempo: Immedesimazione e Invasione
6.2.3. La Narrazione come Evento Emozionante: Empatia e Induzione Protetta
6.3. Narrazione e Intenzioni Comunicative
6.4. Formati Cognitivi del Pensiero Narrativo:
Modelli, Schemi e Grammatica delle Storie
6.5. Il Racconto come Struttura-Schema
6.5.1. L’immagine Schema: il Racconto come Percorso
6.5.2. Le Scene del Racconto: la Struttura Spazio - Temporale - Azione
6.5.3. Il racconto ben formato e la grammatica delle storie
6.6. Il Racconto come Testo
6.6.1. Il Modello della Situazione (MdS)
6.6.2. La Rete strutturale
6.6.3. La rete esplicativa
6.6.4. La gerarchia degli scopi: il Perché del Perché
6.7. Dai Modelli alle Violazioni «Legittime»
6.7.1. Integrazione tra verbalizzazione e rappresentazione grafica
6.7.2. Omissione e condensazione
6.7.3. L’elaborazione inferenziale e il fumetto
6.7.4. La coerenza e la sinteticità del piano dell’azione
6.7.5. La dilatazione dell’ambiente come strategia di suspence
6.8. Conclusioni: Sulla Comunicabilità del Pensiero
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